"Dopo gli anni ovattati dell'infanzia e quelli spensierati dello studio ci si immerge nella catena lavorativa che, al di là di qualunque gratificazione, assorbe e lascia poco tempo ... e poi finalmente arriva la tua quarta dimensione ... e ritrovi quella serenità smarrita."

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lunedì 18 luglio 2011

Passaparola: "I corrotti e i tassati"

Testo:

Buongiorno a tutti, anche questo passaparola è registrato qualche giorno prima di oggi quando va in onda e per la precisione è registrato mercoledì scorso, non so quello che è successo nel frattempo da oggi, mercoledì mentre vi parlo a oggi lunedì mentre vado in onda.

G8: dieci anni dopo - Ma gli scandali che lambiscano, toccano i vertici della Guardia di Finanza e portano a parlare di un fatto che credo sia di grande attualità anche in vista del decimo anniversario dei fatti di Genova che si commemora proprio in questi giorni, fatti di Genova che portarono all’evento luttuoso dell’uccisione di Carlo Giuliani durante il G8 famigerato del luglio 2001, ma anche a altri fatti che avrebbero potuto essere luttuosi e che non lo furono soltanto perché i feriti anche gravi delle violenze a Bolzaneto e alla scuola Diaz, avrebbero potuto anche finire peggio di come già non sono finiti
Il tema quindi è l’affidabilità e l’imparzialità delle forze dell’ordine, non tanto della truppa, conosco personalmente credo e salvo smentite fattuali la stragrandissima maggioranza dei poliziotti, Carabinieri, finanzieri siano servitori dello Stato, spesso malpagati e lavorano anche al prezzo di sacrifici importanti, ma che purtroppo a mano a mano che ci si avvicina ai vertici della Polizia di Stato, dell’arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza, gli inquinamenti aumentano a dismisura e non sempre chi dovrebbe provvedere a fare pulizia la fa, spesso prevale il corporativismo un po’ mafioso per cui una mano lava l’altra.
In questi giorni abbiamo pubblicato su Il Fatto Quotidiano un articolo di Ferruccio Sansa che ricorda come uno dei personaggi più negativi di quei giorni a Genova di 10 anni fa e cioè il Dott. Giacomo Toccafondi medico in tuta mimetica a Bolzaneto, ritenuto responsabile anche se poi il reato si è prescritto, di un comportamento di particolare crudeltà, scrivono i giudici, è stato promosso, premiato all’A.S.L., è soltanto uno dei casi, perché delle decine di uomini delle forze dell’ ordine che si sono resi responsabili di pestaggi, sevizie gratuite su personaggi di solito poco pericolosi o per nulla pericolosi o addirittura inermi e innocenti in quella feroce repressione sono stati prima ritenuti colpevoli dalla magistratura e poi nel frattempo promossi dalla Polizia di Stato, per esempio Vincenzo Canterini condannato a 4 anni in primo grado per la mattanza alla Scuola Diaz, è stato promosso Questore e ufficiale di collegamento dell'Interpol a Bucarest , Michelangelo Fournier condannato a 2 anni in primo grado è finito al vertice della direzione centrale antidroga, Alessandro Perugini, famoso perché tra l’altro prese a calci in faccia un quindicenne e più condannato in primo grado a due anni e 4 mesi per le sevizie a Bolzaneto e a altri due anni e 3 mesi per vari arresti illegali, è diventato il capo del personale alla Questura di Genova e poi dirigente alla Questura di Alessandria e poi abbiamo questo medico.
Leggo alcuni stralci dell’articolo di Ferruccio Sansa su Il Fatto Quotidiano “è il medico in mimetica ricordato da tanti ragazzi rinchiusi nella caserma di Bolzaneto, è uno dei durante tori chiamati a rispondere civilmente per gli orrori del G8 ma per lui nessuna sanzione, anzi la sua A.S.L. ha deciso di premiarlo, Genova il 23 luglio ricorderà le giornate più buie della sua storia recente, 10 anni fa si teneva il G8 segnato dalla morte di Carlo Giuliani, dalle violenze inaugurate nelle strade della città nella scuola Diaz e nella caserma di Bolzaneto, la città vuole chiudere le ferite etc.”, il Dott. Giacomo Toccafondi a 10 anni dal G8 il medico genovese non ha subito alcuna conseguenza, eppure è uno dei 4 dottori che secondo i magistrati avrebbero partecipato alle violenze di Bolzaneto, il processo penale con decine di testimonianze, ha ricostruito nei dettagli le violenze nella caserma alle porte di Genova, furono ore di delirio, sopraffazione, umiliazioni, libero sfogo alle peggiori inclinazioni di alcuni poliziotti e agenti penitenziari, è perfino difficile riuscire a leggere le parole dei testimoni, i magistrati nella sentenza parlano di un inferno, ricordano che lo shock di questa esperienza fu tale che a molte donne iniziò il ciclo mestruale prima del ritmo naturale. Il Dott. Toccafondi – scrive Sansa – è uscito indenne dal processo e ha ottenuto la prescrizione anche se dovrà rispondere civilmente, per la Corte d’Appello di Genova è stato un medico “che anziché lenire la sofferenza delle vittime di altri reati, la aggravò agendo con particolare crudeltà su chi, inerme e ferito non era in grado di opporre alcuna difesa, subendo in profondità sia il danno fisico che determina il dolore, sia quello psicologico dell’umiliazione causato dal rito dei suoi aguzzini”. Toccafondi è il dottore che visitava – scrive Sansa – in mimetica ricordato da tanti ragazzi ospiti di Bolzaneto, ma neanche l’ombra di una sanzione è arrivata da parte del suo ordine professionale, è ora di abolirli questi ordini professionali.
Già non sono state soltanto le forze dell’ ordine a fare muro per difendere i loro appartenenti, dall’ordine dei medici non è arrivato alcun provvedimento per Toccafondi, ma il medico di Bolzaneto oltre a non essere punito, è stato anche premiato, oggi è un dirigente medico dell’A.S.L. 3 genovese, la più importante della Liguria e una delle maggiori l’Italia , non solo nel 2004 è stato invitato proprio dalla sua azienda sanitaria locale a fare il capo del medical service in Kosovo al seguito dell’esercito, un onore cui molti medici aspirano. Adesso però ecco l’ultima sorpresa, nel 2010 lo stesso anno della sentenza l’A.S.L. 3 oltre a riconoscergli lo stipendio, gli ha attribuito la cosiddetta retribuzione di risultato, ossia il premio per il conseguimento degli obiettivi, così Toccafondi ha intascato 4.548 Euro, una decisione contro cui Sel, Sinistra e libertà ha presentato un ordine del giorno al Consiglio regionale della Liguria, scrive Simone Leoncini coordinatore di Sel , esprimiamo sdegno per questa decisione. Alessandro Benzi capogruppo della Federazione della Sinistra aggiunge: il Dott. Toccafondi ha chiaramente violato le norme etiche alla base della sua professione, quelle norme che sarebbe stato normale considerare prima di assegnargli un riconoscimento e poi ci sono altri esponenti politici da Ferrando del PD, a Rossi di Sel che sono ancora più duri e chiedono al governatore Burlando di verificare al più presto se il comportamento di Toccafondi non si configuri come incompatibile con l’esercizio della professione medica in una struttura pubblica.
Pensare che la sentenza d’appello per le violenze di Bolzaneto dove passarono 252 ragazzi fermati dopo gli scontri in piazza, era stata particolarmente severa, tutti colpevoli, 44 imputati tra funzionari, agenti, ufficiali dell’arma, generali, guardie carcerarie, militari, medici, pochi o nessuno pagherà, la Commissione parlamentare di inchiesta non è stata fatta e questo non è che sia un grande danno perché le commissioni parlamentari di inchiesta sono fatte a posta per confondere le acque anche di quel poco che la Magistratura è riuscita a accertare.
La quasi totalità dei reati, calunnie, lesioni non gravi, abusi gravi contestati ai poliziotti della Diaz così agli imputati di Bolzaneto sono stati spazzati dalla prescrizione, restano in piedi le lesioni gravi che però vanno in prescrizione dopo 10 anni e 6 mesi nel gennaio dell’anno prossimo e i falsi che di anni ne prevedono 12,5, gennaio 2014. A 10 anni dal G8 si celebreranno all’insegna dell’impunità, così diversa dal perdono invocato da molti. Questo medico non era un esponente delle forze dell’ ordine, ma l’imparzialità delle forze dell’ ordine è in discussione, soprattutto in questi giorni in cui si torna a parlare dei vertici della Guardia di Finanza, se ne parla per due inchieste, l’inchiesta sulla P4 e l’inchiesta sullo scandalo Milanese – Tremonti, in entrambe le indagini è indagato Milanese, Milanese è un deputato del Pdl, ex ufficiale della Guardia di Finanza che poi si è dato alla politica e da 10 anni è il consigliere più ascoltato, è la persona più vicina a Tremonti, questo Signor Milanese, Marco Milanese ha una richiesta di arresto che il Parlamento deve esaminare in questi giorni, non una richiesta di arresto, un ordine di cattura del magistrato che per essere eseguito necessita dell’autorizzazione della Camera, esattamente come l’ex Magistrato Alfonso Papa in attesa di un responso della Camera sulla richiesta di autorizzazione a eseguire l’arresto nei suoi confronti.
Cosa sta avvenendo fuori ancora una volta? Che ai vertici della Guardia di Finanza si bada molto alle guerre per bande politiche e molto poco alla missione che deve avere la Guardia di Finanza che è un corpo armato dello Stato, incaricata di combattere l’evasione fiscale, di scoprire gli evasori fiscali, di denunciarli e insieme a tutti i vari organismi fiscali, agenzia delle entrate etc., far pagare le tasse a chi non le paga, quindi stiamo parlando di una funzione delicatissima e cioè uno dei capisaldi della democrazia, quanto corrispondono i contribuenti per le esigenze dello Stato, più evasori ci sono, meno mezzi ci sono per dare servizi ai cittadini, più i cittadini onesti devono pagare al posto di quelli disonesti che non pagano, l’imparzialità di chi deve sorvegliare questo settore è fondamentale, perché? Perché la Guardia di Finanza viene a conoscenza, grazie ai suoi poteri investigativi, di dati sensibili, i redditi delle persone, i contributi fiscali delle persone e delle aziende e quindi dato che non può controllare tutti, ma deve controllare a campione, come viene deciso quel campione? Chi decide i bersagli delle ispezioni fiscali, delle visite fiscali, delle verifiche fiscali e chi no? Quando arriva la verifica fiscale è a sorpresa o è programmata come le interrogazioni a scuola? Perché la verifica fiscale deve essere a sorpresa, se ti avverto arrivo a fare la verifica, quelli mettono a posto le carte, distruggono i documenti, impapocchiano le prove, quindi la verifica deve essere a sorpresa, se invece avverti che stai arrivando, dai modo all’evasore potenziale di mettere al sicuro le prove della sua evasione.
Ecco perché ai vertici di questo organo militare, militarizzato dello Stato, dovrebbero esserci persone di assoluta imparzialità, di assoluta onestà e di assoluta un avvicinabilità, nessuno dovrebbe poterli chiamare, nessuno dovrebbe avere neanche i loro numeri di telefono, dovrebbero essere persone che vivono nell’isolamento più totale, almeno rispetto a quegli ambienti sui quali devono esercitare un controllo così intrusivo e così delicato.

I finanzieri e il Corruttore - Invece da almeno 30 anni a questa parte, se non di più, spesso e volentieri capita che le indagini evidenzino che ai vertici della Guardia di Finanza ci sono degli ufficiali o degli alti ufficiali infedeli, non imparziali, partigiani, con rapporti pericolosi con i poteri forti che sono naturalmente quelli che dal punto di vista fiscale devono di più e che quindi se evadono fanno più danniDa quando poi in politica c’è il conflitto di interessi e quindi ci sono soggetti economici e finanziari dentro la politica, le amicizie politiche possono condizionare anche direttamente l’attività della Guardia di Finanza perché comunque la Guardia di Finanza dipende dal governo, dipende dal Ministero delle Finanze, così come i Carabinieri dipendono dal Ministero della Difesa e la Polizia di Stato dipende dal Ministero dell’Interno.
La prima indagine che mi viene in mente che evidenziò gravissime collusioni ai vertici della Guardia di Finanza era lo scandalo dei petroli N. 2, quello scoperto a Torino da giudici come Mario Vaudano, si scoprì che i petrolieri godevano di protezioni da parte della Guardia di Finanza che guarda caso in quel periodo aveva ai suoi vertici dei generali affiliati alla loggia P2, per cui il vertice della Guardia di Finanza nel 1981 fu azzerato praticamente dall’inchiesta P2 perché si scoprì che i vertici dei servizi segreti anche della Guardia di Finanza era pieno di piduisti. Qualche anno prima un finanziere insieme a due colleghi si era recato a ispezionare nel 1979 i cantieri di Milano 2 , cantieri gestiti dalla Edilnord di Silvio Berlusconi, uno proprietario, incontrarono i finanzieri questo signore che si aggirava nei capanni del cantiere, gli chiesero se fosse il proprietario e se conoscesse Berlusconi, lui disse: sì sono Berlusconi, ma sono soltanto il progettista, un consulente incaricato della progettazione, quelli si bevvero la superballa, Berlusconi ha sempre mentito fino da quando andava all’asilo, mentì quel giorno alla Finanza, era facilissimo verificare che stava mentendo, si sono presi per buona quella balla e hanno chiuso in quattro e quattr’otto l’ispezione anche se avevano riscontrato delle anomalie di tipo valutario.
Chiusa l’ispezione dopo un po’ uno dei tre finanzieri, si chiamava Gallo e fu scoperto nelle liste della P2 , un altro dei finanzieri si chiamava Massimo Maria Berruti e lasciò dopo poco la Guardia di Finanza per diventare Avvocato e per andare a lavorare nel comparto estero del gruppo Fininvest per il Milan e per alcune società estere del gruppo Fininvest. Il fatto che fosse stato nella Guardia di Finanza, naturalmente, faceva sì che diventasse molto utile per il gruppo Berlusconi, che aveva una particolare predilezione per gli ex finanzieri, perché a capo dei servizi fiscali del gruppo Fininvest, Berlusconi aveva nominato un altro ex finanziere, un certo Salvatore Sciascia, l’ex Finanziere Sciascia e l’ex finanziere Berruti li ritroviamo nel 1994 nell’indagine di Mani pulite che è un po’ l’ultima grande indagine del pool Mani Pulite, dopo due anni dall’inizio dell’inchiesta su Tangentopoli, quando all’inizio del 1994 si scoprì grazie alla confessione, alla denuncia di un giovane sottufficiale che non voleva farsi corrompere, che a Milano sotto lo sguardo del Comandante, il Gen. Cercello ufficiali e sottufficiali della Guardia di Finanza erano soliti addomesticare le verifiche fiscali prendendo tangenti dalle aziende, dall’una all’altra confessione si scoprì, grazie a Di Pietro, Davigo, Colombo, Greco e Ielo che componenti il pool Mani Pulite che ben 500 aziende, alcune tra le maggiori esistenti sul mercato borsistico, corrompevano i finanzieri affinché chiudessero un occhio o due nelle verifiche fiscali, fingessero di non vedere le irregolarità o i reati fiscali commessi da quelle aziende, pensate il danno per l’erario, 500 aziende che corrompono la Guardia di Finanza, furono arrestati quasi 100 finanzieri a cominciare dal loro capo, il Gen. Cercello che poi è stato condannato a pene altissime perché faceva la cresta su tutte le tangenti che prendevano i suoi sottoposti, una percentuale andava a lui, 4 di quelle aziende Tele +, Mediolanum, Video Time e Mondadori appartenevano all’allora Presidente del Consiglio che è anche l’attuale Presidente del Consiglio, che evidentemente aveva delle cose da nascondere, evasioni fiscali, fondi neri all’estero e giri di prestanomi per far arrivare i soldi a quei prestanomi a cui lui aveva intestato le sue quote di Tele + che aveva dovuto cedere almeno pro forma per non incappare nelle sanzioni previste dalla Legge Mammì che già gli consentiva di possedere tre reti televisive nazionali in chiaro, a patto che non possedesse giornali e Il Giornale l’aveva passato a suo fratello e a patto che non possedesse pay tv e le aveva girate a questi prestanomi, questo avrebbero potuto scoprire i finanzieri se avessero fatto delle serie ispezioni, invece al termine di quelle ispezioni venivano corrotti regolarmente da chi? Da Salvatore Sciascia che aveva ottimi addentellati e quando scoppiò l’inchiesta chi si incaricò per conto del gruppo Fininvest di depistare le indagini, suggerendo la strategia del silenzio ai finanzieri che stavano per essere arrestati? L’altro ex finanziere che lavorava per Berlusconi, l’Avvocato Berruti, Berruti alla fine è stato condannato a 8 mesi per favoreggiamento e è stato immediatamente promosso in Parlamento dove siede tutt’ora, pregiudicato.
Sciascia è stato pure lui condannato perché pagava materialmente le tangenti per conto della Fininvest ai finanzieri, non solo non l’hanno cacciato dalla Fininvest, anche lui 3 anni fa è stato promosso parlamentare, quindi siede anche lui in Parlamento, un pregiudicato corruttore. Nei diari di Umberto Cicconi, fotografo, amico intimo di Craxi, c’è un documento che Craxi conservava, vi lascio immaginare perché, che era una letterina che gli aveva scritto nel 1980 Berlusconi che in quegli anni era letteralmente terrorizzato dalla Guardia di Finanza, era il 1980, quindi l’anno dopo della missione interrotta in quel bel modo da Berruti e di nuovo la finanza minacciava di andare a visitare le sue aziende, allora Berlusconi scrisse un appunto a Craxi che diceva “Caro Bettino come ti ho accennato verbalmente Radio Fante, cioè le voci militari che lui aveva raccolto, evidentemente tramite i suoi amichetti ex finanzieri, ha annunciato che la Polizia tributaria si interesserà a me – se uno non ha niente da nascondere che problema c’è? Invece lui aveva molto da nascondere, tant’è che si rivolgeva a Craxi che all’epoca era uno dei politici più importanti d’Italia e gli diceva – ti ringrazio per quello che crederai sia giusto fare” cioè? Evidentemente bloccare o pilotare la nuova ispezione della Guardia di Finanza dalle parti di Berlusconi che già controllava tramite Craxi la finanza prima ancora di entrare in politica, anche perché Berlusconi stava nella P2 insieme ai vertici della Guardia di Finanza, eppure non gli bastava e ha bisogno anche di un appoggio politico, il che vuole dire che Berlusconi sapeva che Craxi poteva intervenire per bloccare o addomesticare o ammorbidire verifiche fiscali, poi ci meravigliamo se abbiamo un’evasione fiscale che ormai tocca i 140 miliardi di Euro l’anno, è grazie a queste cose, è grazie a questi comportamenti qua!
Adesso la Guardia di Finanza è di nuovo nell’occhio del ciclone perché nel caso P4 sono indagati due altissimi ufficiali della Guardia di Finanza sospettati di avere passato notizie su indagini che stavano facendo loro e i magistrati, a chi? A Alfonso Papa, ex magistrato deputato Pdl, sulla cui testa pende la richiesta di autorizzazione all’esecuzione di un arresto che è già stato disposto dal G.I.P. di Napoli, chi sono questi signori? Il più importante di loro, indagato con quel sospetto è il Gen. Michele Adinolfi, Capo di Stato Maggiore della Guardia di Finanza, indagato per rivelazione di segreti e favoreggiamento, secondo il PM avrebbe informato Bisignani e il suo giro di cui faceva parte anche Papa di indagini che interessavano a questi signori, i quali poi facevano mercato di queste notizie riservate sulle indagini.
Il nome di Adinolfi è emerso in un territorio del deputato Milanese, è anche lui ex ufficiale della Guardia di Finanza, braccio destro di Tremonti, il Capo di Stato Maggiore è accusato di avere avvertito Bisignani di alcune notizie relative all’inchiesta sulla P4 non direttamente, per far arrivare le informazioni si sarebbe servito di un intermediario pure lui indagato e chi passava ne notizie a Adinolfi? Secondo il PM avrebbe potuto essere e infatti è stato indagato pure lui, il Comandante interregionale della Guardia di Finanza per l’Italia meridionale, Gen. Vito Bardi che è in servizio a Napoli, ma non basta, non basta perché proprio in questi giorni emerge che il vizio di pilotare le verifiche fiscali non si era fermato agli anni 70/80, anzi pare, lo racconta sempre Milanese, braccio destro di Tremonti perché ormai l’hanno preso con le mani nel sacco regali, Ferrari, gioielli, arricchimenti incredibili, la casa da 8500 Euro di affitto al mese prestata gratis a Tremonti etc., Milanese cosa racconta? Senza scusate non è Milanese, Milanese che fa il nome di chi potrebbe raccontarlo che è un altro ufficiale della Guardia di Finanza e questo racconta che la Mediolanum fu avvertita di un imminente verifiche fiscale, cos’è la Mediolanum? La Mediolanum è una società quotata in borsa che capitalizza 2 miliardi e passa, di cui 2/3 appartengono a Ennio Doris, quello che fa la pubblicità disegnando cerchi nel deserto e 1/3 appartiene a Berlusconi, è una banca – assicurazione.
L’Agenzia delle entrate ha contestato a Mediolanum in questi anni, accertamenti per 250 milioni per il passato sul fronte assicurativo e altri 150 milioni di Euro sul fronte bancario per gli anni dal 2005 al 2009, l’aliquota di tassazione reale, scrive Marco Lillo su Il Fatto del gruppo di banca - assicurazione, sarebbe particolarmente bassa, il 18%, grazie alla domiciliazione in Irlanda delle holding. Allora il Gen. Adinolfi è indagato per favoreggiamento di Bisignani per avergli passato quelle notizie, è nei guai per questa presunta soffiata a Mediolanum, in quanto Adinolfi è considerato molto vicino al gruppo Fininvest, è un vecchio amico di Adriano Galliani fino a quando Galliani era Presidente di una società di calcio a Monza e Adinolfi era Comandante dei Carabinieri a Monza, pare che sia molto legato anche a Gianni Letta e a Marcello Dell’Utri e in terzo luogo Adinolfi è nell’occhio del ciclone perché è tirato pesantemente in ballo da Milanese, l’uomo di Tremonti, come uno di coloro che di intesa con Berlusconi, dava una mano a sputtanare Tremonti per stroncargli la carriera politica nel momento in cui Berlusconi che ormai è ossessionato dal nemico interno, dopo aver fatto fuori Casini e Fini, adesso vuole far fuori Tremonti considerandolo un traditore.

Anche per Tremonti il "metodo Boffo" - Come fa? Lo fa come fa sempre, raccogliendo dossier, non sappiamo se sia vero, ma quello che raccontano Milanese e un po’ più sfumato Tremonti e i magistrati di Napoli è che c’è stato uno scazzo furibondo tra i due, tra Tremonti e Berlusconi e Tremonti a un certo punto ha detto a Berlusconi “contro di me il metodo Boffo non attacca!” e Milanese racconta molto di più e cioè che Tremonti sosteneva di essere pedinato e dossierato.A me personalmente delle sorti di Tremonti come di quelle di Berlusconi, come di tutti i politici non importa un fico secco, ma il fatto che ci possa essere la finanza dietro manovre per fregare qualcuno e salvare qualcos’altro sì, quello mi interessa molto e deve interessare tutti noi, perché l’imparzialità dei vertici della Guardia di Finanza è fondamentale per garantire un sistema democratico e anche un sistema fiscale equo, nelle guerre per bande c’è da avere paura perché o si appartiene alla banda vincente, oppure? Oppure ti possono massacrare, perché? Perché è un corpo armato dello Stato che può decidere di perseguitare tizio e di salvare caio, di far apparire tizio core un evasore e caio come un santo mentre magari la verità è il contrario! Si può decidere di usare la Guardia di Finanza come arma di ricatto, se non fai il bravo ti mando la finanza, come arma di rappresaglia, non hai fatto il bravo, ti mando la finanza!
Dice Milanese a verbale: ho visto il Ministro Tremonti qualche giorno fa - stiamo parlando del mese scorso, sono verbali e fatti avvenuti poche settimane fa, a giugno – e mi ha detto che ha avuto uno sfogo con il Presidente del Consiglio Berlusconi, perché aveva saputo che lui, il Ministro Tremonti, era seguito, o comunque negli ambienti politici si dice che stanno attuando il metodo Boffo anche nei confronti di Tremonti, anche utilizzando intercettazioni fatte nei miei confronti per le mie vicissitudini giudiziarie” Milanese è stato indirettamente intercettato, direttamente non si può perché è parlamentare, mentre parlava con altri della P4 etc., è indagato da mesi, quelle telefonate non sono venute fuori per usarle bisogna aspettare l’autorizzazione della Camera per usarle almeno nei confronti di Milanese, ma è ovvio che se le indagini le fa la Guardia di Finanza e ai vertici della finanza ci sono ufficiali infedeli, usano quelle telefonate come arma di ricatto per fare dossier, non per fare indagini.
“I miei problemi giudiziari vengono usati per contrastare la scesa politica del Ministro Tremonti – aggiunge Milanese – Tremonti mi ha ribadito che ha riferito a Berlusconi che stanno cercando cose per metterlo in difficoltà dal punto di vista politico”, Tremonti poi ci è cascato con tutti e due i piedi perché avrebbe dovuto quantomeno lasciare la casa che gentilmente gli metteva a disposizione Milanese, visto che sapeva da dicembre che Milanese era sotto indagine per avere speso il nome di Tremonti e fatto affari in cambio di nomine e si era fatto regalare un sacco di roba in cambio di nomine e favori veri o millantati, invece Tremonti è rimasto in quella casa fino alla settimana scorsa, quindi se sapeva che c’era un complotto contro di lui, come al solito con il suo comportamento ha collaborato al complotto, perché ha aiutato coloro che lo volevano sputtanare, se avesse lasciato la casa che gli metteva a disposizione Milanese quando seppe che Milanese era sotto indagine per quelle brutte storie che coinvolgevano anche la sua persona, avrebbe fatto un figurone, invece si è fatto prendere come tutti con il sorcio in bocca!
“Ho capito – aggiunge Milanese – che Tremonti faceva riferimento anche alla finanza e al Gen. Adinolfi come partecipanti a questo piano ordito nei suoi confronti, Berlusconi ha negato che ciò potesse essere vero e che nessuno stata ordendo piani nei suoi confronti. Ma il Ministro è convinto che tutto ciò sia vero e che nella questione ci sia anche la nomina del futuro Comandante generale della Guardia di Finanza, dove si contrastavano due correnti: gli amici di Adinolfi e dietro Gianni Letta e Berlusconi e dall’altra parte gli amici di Tremonti e cioè il Gen. Spaziante. Ricordo – dice ancora Milanese – che sono molto stretti i rapporti tra la Presidenza del Consiglio e Adinolfi, c’è un filo diretto con il Dott. Letta, l’anno scorso alla festa del compleanno di Adinolfi, Letta verso mezzanotte lo chiamò al telefono direttamente per fargli gli e Adinolfi era a cena con chi? Con la Ministro Gelmini accompagnata dal marito, Adriano Galliani Milan, Lasco responsabile sicurezza di Terna, anche egli ex ufficiale di Finanza, Stefano Grassi delle Poste, l’Avvocato Fischetti, il Prof. Cognetti, Lello Pagnozzi del Coni, Colaninno padre, pensate imprenditori, finanzieri, che fanno a festeggiare il compleanno del Capo di Stato Maggiore della Guardia di Finanza che ogni tanto dovrebbe anche controllare se pagano le tasse, pensate che cena da conflitto di interessi, a un certo punto chiama Letta per fargli gli auguri.
Se è vero quello che viene raccontato in questi verbali e cioè che la Guardia di Finanza viene utilizzata per pedinare o per screditare o per cercare cose su un Ministro, figuratevi come può stare tranquillo un cittadino normale che non ha neanche la protezione di una delle due bande che sovrintendono ai vertici della Finanza, ma si ritrova inerme e con quale fiducia potrà ricevere i finanzieri in casa sua, nella sua aziendina anche se i finanzieri che vanno lì per i 9 casi su 10, sono persone oneste che fanno soltanto il loro lavoro? E’ così che a poco a poco se ne va lo Stato, lo Stato se ne va quando non c’è più la garanzia dell’imparzialità delle figure istituzionali, quando tu sospetti che la multa per divieto di sosta te l’abbiano fatta non perché hai parcheggiato in divieto di sosta, ma perché i Vigili Urbani ce l’hanno con te. Di solito è un sospetto assurdo, però quando si leggono queste cose, non sulle multe per divieto di sosta, ma per cose ben più delicate come il ruolo della Guardia di Finanza, qualcuno sarà autorizzato a sentirsi vittima di una persecuzione anche se magari non lo è, perché comunque questi intrallazzi che minano l’imparzialità delle Fiamme Gialle, ormai sono sotto gli occhi di tutti, intercettazioni e verbali, se ne parla tranquillamente, attualmente al Governo abbiamo un Ministro dell’economia, il cui braccio destro sostiene che è stato pedinato e dossierato con la collaborazione del Presidente del Consiglio e dei suoi amici e del Capo di Stato Maggiore della Guardia di Finanza e nello stesso Governo continuano a rimanere seduti allo stesso tavolo il pedinato e l’ipotetico pedinatore, quello che usa il metodo Boffo è quello che doveva esserne la vittima.

Poi ci meravigliamo se l’affidabilità dei nostri titoli di Stato è sottozero, poi ci meravigliamo se gli speculatori hanno individuato l’Italia come il nuovo ventre molle da colpire, il problema non è se l’opposizione collabora o meno con il governo, il problema è che un governo del genere e istituzioni del genere sono talmente sputtanate da diventare un po’ come Tremonti con la casa, i migliori alleati di chi vuole speculare e complottare contro l’Italia, il problema non è se l’opposizione aiuta o non aiuta il governo, il problema è il governo che per rendere credibilità al nostro paese se ne dovrebbe andare al più presto, passate parola!

Marco Travaglio (Passaparola del 18 luglio 2011)


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