mercoledì 4 novembre 2015

Renzi #cambiaidea

Siamo un paese dalla memoria cortissima: dimentichiamo, rimuoviamo, viviamo nel qui e ora. Il paese perfetto per il premier #cambiaidea Renzi, che oggi dice una cosa e domani l’opposto. Tanto chi se lo ricorda?
Ecco quindi una sorta di medicina per l’oblio (con tanto di “bugiardino”): una breve rassegna, da rimpolpare e aggiornare, delle sue inversioni a U – dalle più celebri, alle meno evocate e recenti – da tenere sempre bene a mente. Se ne consiglia l’assunzione quotidiana, cui deve far seguito la domanda: “Comprereste un’auto usata da quest’uomo?”. Buona memoria.

L’amico Letta: “Da italiano faccio il tifo per Letta perché se il presidente del Consiglio sta facendo bene, l’Italia sta meglio e io non sono uno di quelli che gioca a vita mea mors tua” (4 luglio 2013); “Questa storia che io sono contro Letta è una barzelletta” (5 luglio 2013).

A Palazzo Chigi? “Solo passando dalle elezioni, non dagli inciuci di palazzo” (17 aprile 2013).

Le larghe intese: “Se vinco io mai più larghe intese” (ottobre 2013, prima delle primarie per la segreteria del Pd).

Berlusconi: “Non è che possiamo arrivare a trasformarlo in un padre costituente” (3 maggio 2013 sulla Convenzione per le riforme). Il patto del Nazareno su Italicum e riforma del Senato l’abbiamo sognato.

Legge elettorale e preferenze: dal programma di Renzi per le primarie 2012: “I deputati devono essere scelti tutti direttamente, nessuno escluso, dai cittadini”. Nell’Italicum ci sono i capolista bloccati.

L’amico/nemico/amico Marchionne: gennaio 2011, c’è il referendum alla Fiat: “Sto con Marchionne, senza se e senza ma”. Ottobre 2012, ci sono le primarie, #cambiaidea: “Non ho cambiato idea io, è Marchionne che non solo ha cambiato idea, ma ha tradito. Qualsiasi risultato abbia ottenuto e otterrà, avrà questa macchia di aver preso in giro lavoratori e politici dicendo una cosa che non avrebbe fatto (Fabbrica Italia, ndr). Non ho mai immaginato Marchionne come modello di sviluppo per l’economia”. Da premier #ricambiaidea: “Questa è l’idea del Made in Italy che vogliamo supportare e difendere” (Detroit, settembre 2014), “Sono gasatissimo dai progetti di Marchionne” (Torino, febbraio 2015).

Articolo 18: “Non ho trovato un solo imprenditore, in tre anni che faccio il sindaco, che mi abbia detto ‘Caro Renzi, io non lavoro a Firenze o in Italia, non porto i soldi, perché c’è l’articolo 18′. Nessuno me l’ha detto. Non c’è un imprenditore che ponga l’articolo 18 come un problema” (aprile 2012).

Vitalizi: “Aboliamo tutti i vitalizi. La politica torni a essere assolvimento di un dovere civico e non una forma di assicurazione economica” (programma primarie 2012 “Matteo Renzi Adesso!” o Mai?).

Daspo per i politici corrotti”. Ci siamo sognati anche i salvataggi da richieste d’arresto, uso delle intercettazioni, mozioni di sfiducia per indagini (sen. Ncd Azzollini, l’ex sen. Pd Papania, sottosegretario Castiglione…).

Pagamento dei debiti della P.a.: discorso di insediamento al Senato (24 febbraio 2014): “Il primo impegno è lo sblocco immediato e totale dei debiti della Pa: 22 miliardi già pagati e 68 miliardi che pagheremo entro luglio”. Di quale anno? A luglio 2015 risultano pagati ai creditori solo 38,6 miliardi. Nel frattempo migliaia di aziende sono fallite.

Soglia di utilizzo contante: “Non c’è dubbio che più la moneta è elettronica, più si elimina spazio per chi evade” (31 ottobre 2013). Nella legge di Stabilità la soglia è triplicata, da 1.000 a 3.000 euro, “per aiutare i consumi” (e l’evasione).

Il compagno di governo Alfano: “Il Pd ha 300 deputati, Alfano 30. Mica ce l’ha ordinato il dottore di stare insieme” (1 dicembre 2013, quando al governo con Alfano c’era Letta).

Alfano e i prefetti: “La faccenda della nomina da parte di Alfano di 17 nuovi prefetti è soltanto la ciliegina sulla torta… Caro Angelino, ma non dovevamo abolirli i prefetti? E invece di abolirli tu ne nomini altri 17?” (29 dicembre 2013). Da premier però #cambiaidea: ad aprile 2015 è lui a nominare – sempre su proposta del Ministro dell’Interno Alfano – prefetto di Roma Gabrielli, e poi si affida a Tronca (diventato prefetto di Milano nell’agosto 2013 con Letta-Alfano) come commissario della Capitale. Da prefetti a perfetti, dall’abolizione a salvatori della patria passando per Alfano…

Maggioranza dei #cambiaidea: tale premier tali convertiti. L’elenco dei folgorati sulla via di Renzi è talmente lunga che basti un esempio emblematico: Anna Finocchiaro. Ad aprile 2013 l’allora sindaco di Firenze bocciò così la sua corsa per il Quirinale: “Leggo nomi allucinanti come quello della Finocchiaro, che ricordiamo per la meravigliosa spesa all’Ikea con la scorta a fare da carrello umano. Bisogna avere dei messaggi anti casta e non come quello che potrebbe venire fuori da un personaggio come Anna Finocchiaro”. Lei replicò senza mezzi termini: “Renzi miserabile. Non ha le qualità umane indispensabili per essere un vero dirigente politico e un uomo di Stato”. Poi però, da presidente della commissione affari costituzionali del Senato, divenne relatrice dell’Italicum e i rapporti (e i termini) migliorarono, fino all’idillio recente: “Con Renzi niente sembra impossibile”. Neanche smentire se stessa.

Ps: sicuramente mi sono sfuggiti altri #cambiaidea di Renzi. Mi date una mano nei commenti? Così facciamo insieme la seconda puntata. Grazie!

Luisella Costamagna (Il Fatto Quotidiano, 3 novembre 2015)

Appello ai cittadini e alle associazioni in difesa dei minori: “Aiutateci in questa battaglia in difesa dei bambini”.



Marilena Grassadonia è la nuova presidente di Famiglie Arcobaleno: “Caro @matteorenzi, non puoi abbandonare i nostri #figlisenzadiritti”.
 
 Al via la maratona Twitter e Facebook delle famiglie omogenitoriali per chiedere il riconoscimento del genitore di fatto.


 Appello ai cittadini e alle associazioni in difesa dei minori: “Aiutateci in questa battaglia in difesa dei bambini”. 


Famiglie Arcobaleno, l'associazione dei genitori omosessuali, ha eletto il nuovo direttivo guidato dalla presidente Marilena Grassadonia, che sostituisce dopo dieci anni Giuseppina La Delfa. Marilena vive a Roma, ha 45 anni, è sposata con Laura, ha tre figli e fa parte dell'associazione Famiglie Arcobaleno dal 2006: “Come prima cosa, voglio ringraziare Giuseppina per il lavoro fatto, per il grande impegno di questi anni". 

“Sono felice di raccogliere insieme alla squadra del nuovo direttivo la sfida di guidare l’associazione, ma per noi questi non sono giorni di festa. Dai giornali apprendiamo che il nuovo disegno di legge sulle unioni civili potrebbe essere approvato senza le norme che permettono il riconoscimento del genitore di fatto, a tutela dei figli di coppie gay e lesbiche”.


In Italia ci sono centinaia di bambini cresciuti da due mamme o da due papà ma, per la legge, sono figli di genitori single: l'unico genitore riconosciuto è cioè quello che ha un legame biologico con il bambino. La stepchild adoption – che non è la possibilità per i gay e le lesbiche di adottare e che quindi sarebbe meglio chiamare “riconoscimento del genitore di fatto” – permette di coprire questo vulnus dando la possibilità al genitore legalmente non riconosciuto di essere registrato come genitore a tutti gli effetti.


Gli oppositori del Ddl Cirinnà dicono che il riconoscimento del genitore di fatto è sbagliato perché “legittima la genitorialità gay”. Sono bugie sulla pelle dei bambini: gay e lesbiche continueranno ad avere figli ma, senza una legge, saranno sempre bambini con meno diritti degli altri, esposti a mille difficoltà nel quotidiano e a gravi rischi in caso di lutti in famiglia, o separazioni.


Il premier Matteo Renzi, nel novembre 2013, pubblicò sul suo profilo Facebook questo messaggio: “Nel mio gruppo di lavoro c'è una coppia, Letizia e Teresa, che da poche settimane ha un figlio che si chiama Ernesto. Da segretario del PD lavorerò perché Ernesto abbia gli stessi diritti dei miei figli e, dopo tanti anni di discussioni a vuoto, faremo una legge sui diritti civili”.


“Noi – commenta Marilena – siamo ancora dalla parte di Ernesto e dalla parte di tutti i bambini che, come lui, aspettano di avere gli stessi diritti dei figli di Matteo Renzi. Ci preoccupa leggere di “libertà di coscienza” su un tema che attiene i diritti fondamentali e ci amareggia leggere ricostruzioni dove fantomatici sondaggi avrebbero convinto il premier della necessità di frenare. Per questo da oggi e ogni tre giorni pubblicheremo su Twitter e Facebook un appello al premier dove gli presenteremo, una dopo l'altra, tutte le nostre famiglie attraverso l'hashtag #figlisenzadiritti. In Italia ci sono centinaia di bambini come Ernesto, Renzi e il parlamento non possono ignorarli. Non ci fermeremo finché non sarà approvata una legge che porti l'Italia al passo del resto d'Europa”.


La prima famiglia che presentiamo al premier è quella della nostra presidente Marilena, poi seguiranno quelle del direttivo dell'associazione (qui sotto i nomi) e, in seguito, quelle dei soci.

“Siamo sicuri – conclude Marilena – che non saremo soli in questa battaglia: il nostro è un appello a tutte le associazioni che difendono i minori, alle associazioni Lgbtq e a tutti i cittadini perché si facciano promotori insieme a noi di questa battaglia di civiltà”.



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IL MESSAGGIO DI RENZI


IL NOSTRO PRIMO MESSAGGIO DI MARILENA GRASSADONIA (la nuova presidente dell’associazione è la mamma a sinistra)




Twitter: @FamArcobaleno
Marilena Grassadonia Presidente
Michele Coletta Vicepresidente
Irene Ciulli Segretaria
Fabiana Secci Tesoriera
Andrea Lorenzato Consigliere
Delfina Alongi Consigliere
Ryan Luca Spiga Consigliere
Roberta Zangoli Consigliere
Silvia Casassa Consigliere
Alessia Crocini Consigliere
Ferdinando Poscio Consigliere
Gabriella Giarratano Consigliere
Recapiti ufficio stampa

stampa@famigliearcobaleno.org