Eppure il Dario Franceschini mi è simpatico, forse per il suo passato di moderato, vissuto vicino a Benigno Zaccagnini o per l'aria di bravo ragazzo che manifesta.
Nella sua ultima accorata azione mi sembra però di rivedere un pò del fare perdente del "Walter che fu". Mi sembra un pò assurdo quest'accanimento per la candidatura di Di Pietro alle europee, scelta di candidatura che invece io condivido.
Con questo modo di fare, secondo me, il Dario rischia di perdere di vista, ancora una volta, il contendente reale da combattere e questo forse solo per assecondare i voleri di un "partito che non c'è" impegnato a cercare di conquistare una "leadership", magari esclusiva o più rappresentativa, fra i perdenti.
Così il "Walter che fu" ha reso extraparlamentari tutti i partiti storici della sinistra.
Fagogitando appunto i consensi di molti votanti delle aree politiche adiacenti ovvero inducento molti elettori a disertare le urne, sfiduciati o schifati per la mancata attuazione degli impegni programmatici unitariamente e pubblicamente assunti, Veltroni alle ultime politiche ha consegnato al Cavaliere una maggioranza insperata, negando in un colpo anche la reppresentatività ad una opposizione storica sì ma esperta.
Atteso, quindi, che il "Grande Nano", continuando ad usare la sua immagine fa sempre più da collante e traina la sua coalizione virtuale, trovo intelligente la contro mossa attuata da Italia dei Valori che si accinge ad utilizzare anch'essa la sperimentata tecnica vincente del Cavaliere.
Vorrò vedere chi avrà a sinistra la prontezza o il coraggio di andare a votare illustri sconosciuti in questo clima politico ove sguazzano opportunisti pronti a cambiare casacca a risultato acquisito e questo a prescindere dalla levatura culturale, morale e professionale dell'anonimo candidato dell'ultim'ora.
Questo rischio c'è anche nelle candidature presentate nelle liste Di Pietro, ma la matematica insegna che intanto è opportuno vincere nei collegi e poi, secondo il calcolo delle probabilità, non tutti gli eletti possono divenire a posteriori transfughi ...... ma se intanto perdi in partenza rischi solo un "cappotto" (Sicilia docet).
Infine, per i tempi che corrono ritengo che sia necessario fare opposizione con dei buoni "cani da guardia", fossero anche sgorbutici o naif non importa, e non con "barboncini o bassotti" pronti solo a scodinzolare o a pontificare in artificiose tribune e vellutati vetusti salotti.
Franceschini un consiglio: svegliati e fatti furbo, tieni conto dei vecchi lupi che ti attorniano e datti una mossa!
Nella sua ultima accorata azione mi sembra però di rivedere un pò del fare perdente del "Walter che fu". Mi sembra un pò assurdo quest'accanimento per la candidatura di Di Pietro alle europee, scelta di candidatura che invece io condivido.
Con questo modo di fare, secondo me, il Dario rischia di perdere di vista, ancora una volta, il contendente reale da combattere e questo forse solo per assecondare i voleri di un "partito che non c'è" impegnato a cercare di conquistare una "leadership", magari esclusiva o più rappresentativa, fra i perdenti.
Così il "Walter che fu" ha reso extraparlamentari tutti i partiti storici della sinistra.
Fagogitando appunto i consensi di molti votanti delle aree politiche adiacenti ovvero inducento molti elettori a disertare le urne, sfiduciati o schifati per la mancata attuazione degli impegni programmatici unitariamente e pubblicamente assunti, Veltroni alle ultime politiche ha consegnato al Cavaliere una maggioranza insperata, negando in un colpo anche la reppresentatività ad una opposizione storica sì ma esperta.
Atteso, quindi, che il "Grande Nano", continuando ad usare la sua immagine fa sempre più da collante e traina la sua coalizione virtuale, trovo intelligente la contro mossa attuata da Italia dei Valori che si accinge ad utilizzare anch'essa la sperimentata tecnica vincente del Cavaliere.
Vorrò vedere chi avrà a sinistra la prontezza o il coraggio di andare a votare illustri sconosciuti in questo clima politico ove sguazzano opportunisti pronti a cambiare casacca a risultato acquisito e questo a prescindere dalla levatura culturale, morale e professionale dell'anonimo candidato dell'ultim'ora.
Questo rischio c'è anche nelle candidature presentate nelle liste Di Pietro, ma la matematica insegna che intanto è opportuno vincere nei collegi e poi, secondo il calcolo delle probabilità, non tutti gli eletti possono divenire a posteriori transfughi ...... ma se intanto perdi in partenza rischi solo un "cappotto" (Sicilia docet).
Infine, per i tempi che corrono ritengo che sia necessario fare opposizione con dei buoni "cani da guardia", fossero anche sgorbutici o naif non importa, e non con "barboncini o bassotti" pronti solo a scodinzolare o a pontificare in artificiose tribune e vellutati vetusti salotti.
Franceschini un consiglio: svegliati e fatti furbo, tieni conto dei vecchi lupi che ti attorniano e datti una mossa!
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