Sì, è giusto, giustissimo, e non parlo per me che certe cose le sapevo ancora prima di nascere ma per gli altri che se non le imparano a scuola o al Catechismo arrivano a undici o dodici anni e credono veramente che sono nati da un cavolo o da una insalata. Lo stesso vale per la Befana e Babbo Natale che se non glielo dicono a scuola che non esistono (e soprattutto la Befana) arrivano alle medie che aspettano ancora i doni gratis. La colpa principale è dei grandi che raccontano troppe palle ai bambini. Nel collegio di mia nonna le suore gli facevano addirittura imparare una canzoncina dove al posto di «amore» mettevano «rumore» e le ragazzine non ci capivano niente e credevano di essere sceme. Quindi è giustissimo svolgere educazione sessuale a scuola, perché quando si prega l'Ave Maria e si dice «Benedetto il frutto del tuo seno Gesù» bisogna spiegare ai bambini che quel seno significa pancia e non cavolo, o verza-Gesù. L'educazione sessuale è una gran bella cosa e se uno ha proprio vergogna di ascoltare basta che la sera si mette a fare la spia nella camera da letto dei genitori, e capisce come stanno le cose. L'unica cosa sbagliata nella scuola è quella di far fare educazione sessuale alle suore che quelle, le suore, perché non avevano capito niente del sesso si sono fatte suore!
Marcello D'Orta (Romeo e Giulietta si fidanzarono dal basso - L'amore e il sesso: nuovi temi dei bambini napoletani © 1993)
Marcello D'Orta (Romeo e Giulietta si fidanzarono dal basso - L'amore e il sesso: nuovi temi dei bambini napoletani © 1993)
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