La vita è molto più complessa di tutte le possibili definizioni; ogni immagine semplificata rischia sempre di essere volgare. Non credere neppure che io approvi i poeti perché – non conoscendo che i loro stessi sogni – evitano i termini esatti; c’è molto di vero nei sogni dei poeti, ma non sono tutta la vita. La vita è qualcosa di più della poesia; è qualcosa di più della fisiologia e persino della morale, in cui ho creduto per tanto tempo. E tutto ciò è molto di più ancora: è la vita. E’ il solo nostro bene e la sola nostra maledizione. Noi viviamo, ognuno di noi ha la sua vita particolare, unica, determinata da tutto un passato, sul quale non abbiamo alcun potere, e che determina a sua volta, per poco che sia , tutto il futuro. La nostra vita. La vita che appartiene a noi soli, che non si ripeterà una seconda volta e che non siamo certi di comprendere del tutto. E ciò che sto dicendo della vita intera lo potrei dire di ogni momento di una vita. Gli altri vedono la nostra presenza, i nostri gesti, e come le parole si formano sulle nostre labbra; soli, noi vediamo la nostra vita. Questo è strano: lo vediamo, stupiamo che sia così, e non possiamo cambiarla. Anche quando la giudichiamo, le apparteniamo ancora; la nostra approvazione o il nostro biasimo ne fanno parte; è sempre lei che riflette se stessa. Poiché non c’è null’altro; il mondo, per ognuno di noi, non esiste se non in quanto confina con la nostra vita. E gli elementi che la compongono non sono scindibili: so troppo bene che gli istinti di cui andiamo fieri e quelli che non confessiamo hanno, in fondo, la stessa origine. Non ne potremmo sopprimere uno senza modificare tutti gli altri. Le parole servono a tanta gente, che non si addicono più a nessuno; come potrebbe un termine scientifico spiegare una vita? Non spiega neanche un fatto; lo designa. Lo designa sempre nella stessa maniera, eppure non ci sono due fatti identici in diverse vite, e forse nemmeno in una sola. I fatti sono, tutto sommato, assai semplici; è facile renderne conto.
Margherite Yourcenar (Alexis o il trattato della lotta vana – 1962 – Universale Economica Feltrinelli)
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