Stava avanzando il tramonto e quelli era dalla prima matinata che gli facevano domande e pretendevano risposte. Gesù a un tratto si sentì assufficare, non ne poteva più dei suoi dodici seguaci, della loro assillante presenza. Si susì di scatto. “Vado a fare due passi”. “Ma come? Proprio ora?” - scattò Pietro - “Tra dieci minuti qua sarà pieno di giornalisti e di televisioni. Ricordati che abbiamo promesso un miracolo in diretta”. Gesù si stava allontanando. “Vado con lui” - disse Giovanni. “No, vuole stare solo” - ordinò Pietro. Gesù andò ad assittarsi su un montarozzo di pietre poco distante e accominciò a pinsare alle cose sue. Doppo manco cinque minuti gli giunse la rumorata delle macchine dei giornalisti e degli operatori che arrivavano. Sicuramente già lo stavano riprendendo con gli zoom. Fu proprio in quel momento che sentì una voce stanca: “Ho fame. Non mangio da quattro giorni. Uomo, mi fai l’elemosina?” Gesù isò gli occhi. Allato a lui stava un povirazzo quasi nudo, solo un lordo perizoma gli nascondeva le vrigogne. Non c’era centimetro della sua carne che non fosse coperta da piaghe putrefatte, un occhio sbiancato dal glaucoma, i piedi scarnificati dai sassi. Pelle e ossa, l’immagine autentica di una povertà estrema, disperata. Gesù mise la mano nella sacchetta della tunica per cercarvi una moneta, ma si fermò di colpo. Cosa l’aveva messo in sospetto? Uno strano brillìo nell’unico occhio del mendicante? Un accenno di beffardo sorriso all’angolo della bocca? Lo taliò attentamente e non ebbe dubbio: quello che gli stava allato e protendeva la mano, non era un povero diavolo, ma il Diavolo stesso, in uno dei suoi straordinari travestimenti. Il Male lo stava mettendo in una situazione difficilissima: se aiutava il Diavolo, tutti, nell’Alto, avrebbero pinsàto che lui stava cercando un compromesso con l’avversario; se non gli avesse fatto l’elemosina l’avrebbero accusato di mancanza di pietà. Poi si arricordò che la televisione stava riprendendo la scena. Allora con larghi, visibili gesti diede al povero tutto quello che aveva in tasca, l’abbracciò forte, gli baciò le piaghe del costato, gli s’inginocchiò davanti, posò con dolcezza la sua fronte sui piedi luridi e insanguinati del finto mendicante. Il primo a dare il via agli applausi fu Pietro.
Andrea Camilleri (Favole del tramonto - Edizioni dell’Altana - 2000)
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