domenica 22 novembre 2009

I PACIFISTI ARMATI


NEW DELHI - venerdi , 29 maggio 1998 - Quarantasei gradi e mezzo all'ombra. Il caldo è soffocante. Il condizionatore d'aria non funziona perché da giorni l'elettricità va e viene. Apro il rubinetto dell'acqua, sperando di rinfrescarmi sotto la doccia, ma dopo un promettente gorgogliare d'aria, non esce nulla. Cerco di telefonare all'amministratore del mio condominio, ma il telefono è muto. In mia assenza qualcuno ha dato una manciata di rupie al locale funzionario dei telefoni e quello ha attaccato l a mia linea all'apparecchio di qualcun altro. Sono stato via dall'India per alcuni mesi e tornare a casa è il solito sofferto piacere. «Di questa stagione è sempre così: né luce né acqua. Ma almeno ora abbiamo la bomba», viene a consolarmi, con la su a saggia ironia, il mio vicino. Ha fatto la sua passeggiata nei giardini di Lodhi dove gli avvoltoi son venuti, come ogni anno, ad affollare le cupole delle vecchie tombe Mogul, ha acceso le bacchette d'incenso, ha pregato davanti ai suoi dei e ha tutto il tempo per darmi una delle sue solite lezioni d'indianità. «Siamo come quei poveri che a casa mangiano solo riso, ma quando escono si ungono le labbra di burro per far credere alla gente d'aver mangiato anche del buon condimento».


Tiziano Terzani


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