sabato 20 marzo 2010

DRAMMA DI MEZZANOTTE

Personaggi: IL PENSATORE, LA SUA FIDANZATA


L’orologio della torre batte dodici rintocchi. Nella notturna penombra d’una via solitaria sotto la luna, IL PENSATORE e LA SUA FIDANZATA, i quali stavano baciandosi, all’ultimo rintocco si staccano precipi­to­samente. (Tutta la scena con sottofondo musicale)


LEI (atterrita) Mezzanotte!

LUI Mezzanotte di ieri o di domani, amore?

LEI Come sarebbe a dire? Mezzanotte di oggi.

LUI No, tesoro. La mezzanotte non è mai di oggi, perché sta proprio in mezzo fra ieri e domani. Infatti a mezzanotte l’oggi diventa ieri e il domani diventa oggi, ma non è più ieri e non è ancora domani; e tanto meno è oggi, perché la mezzanotte sta precisamente fra due oggi, dei quali però uno è ormai ieri e l’altro non è ancora domani.

LEI Taci, amore, mi farai diventare pazza. Già, è vero, non lo so mica se la mezzanotte di oggi sia quella di ieri, o quella di domani.

LUI E non si saprà mai, questa è la cosa atroce. Perché non si sa se il giorno comincia o finisce alla mezzanotte.

LEI Ne finisce uno e ne comincia un altro.

LUI Vedi, dunque, gioia, che la mezzanotte non potrà essere mai quella di oggi.

LEI E’ mezza di ieri e mezza di domani, ma nelle rispettive metà tanto ieri quando domani sono oggi.

LUI Ma sono rispettivamente ieri e domani e perciò non oggi.

LEI Cioè, quando ieri era oggi, l’oggi di oggi era domani.

LUI Precisamente, amor mio: l’ieri di ieri era ieri, quando l’oggi di oggi non era oggi; ma oggi che l’oggi è oggi, l’oggi di ieri è ieri.

LEI (con un gemito) Ah! (Sviene tra le braccia del pensatore)

LUI (sgomento) Amore, gioia, che hai? Tu mi muo ri tra le braccia. (Disperato): Dovevo immaginarlo. Le ho fatto discorsi troppo gravi. La sua tenera mente non ha retto. (Dandosi le pugna nel capo) Questo capita ad essere la fidanzata di un pensatore. (Le spruzza sul volto un po’ d’acqua che prende da una vicina fontana, la scuote e la chiama con dolci nomi per rianimarla) Dolcezza mia, apri gli occhi! Non mi spaventare!

LEI (esalando un debole sospiro). Ah! (Apre gli occhi, si guarda attorno sgomenta. Con voce flebile) Dove sono?

LUI Tra le mie braccia, amore, al sicuro, protetta contro tutto e tutti. Non temere.

LEI (rianimandosi) Oh, piccolo mio, mi hai fatto girare la testa con le tue parole. Ma ora lascia che vada a casa, è già tardi. Ci vediamo domani.(Si stacca da lui).

LUI (subito all’erta) Oh, giusto, parliamo un po’ di domani.

LEI Sono un po’ stanca. Abbiamo già parlato abbastanza di oggi, oggi. Di domani, parleremo, com’è giusto, domani.

LUI Anima candida! Ignara creatura! Ma non sai che domani domani sarà oggi, e quindi, se domani parlassimo di domani, ci troveremmo a parlare di domani oggi, come se parlassimo oggi, quindi, tanto vale parlarne oggi e parlare domani di oggi, che naturalmente domani sarà ieri?

LEI (terrorizzata) Come?

LUI Ma sì. Ti sei mai domandata per esempio, quando sarà domani.

LEI Che sciocchezza, amor mio! Domani sarà domani.

LUI E perché?

LEI Diamine, perché oggi è oggi, e domani sarà domani.

LUI Errore, gravissimo errore! Oggi, soltanto oggi, domani è domani, ma domani, domani non sarà più domani, poiché sarà oggi e oggi sarà ieri, mentre il domani di domani, domani sarà quello che oggi è posdomani, e che posdomani sarà oggi. Chiaro?

LEI (geme)

LUI Insomma, domani è domani soltanto oggi, ma appena trascorso oggi, diventa oggi e posdomani ieri diventa domani.

LEI Allora, secondo te, domani non è mai?

LUI (gravemente) Purtroppo, l’atroce verità è proprio questa: domani non è mai, ma sarà sempre; appena è, non è più domani ma è oggi. Invece ieri…

LEI (con un gemito) Ah! (Sviene rantolando tra le braccia di lui con un fil di voce) Piccolo mio!

LUI Dimmi tesoruccio.

LEI Che bello!

LUI Che cosa?

LEI Il mistero! (Chiude gli occhi e muore).


Achille Campanile


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