giovedì 18 marzo 2010

Nessuna pietà dai Menosauri

Quando il Maestro Kersc Rac mi venne a dire, al termine dell'allenamento pomeridiano, che avrei combattuto contro un Menosauro non feci sicuramente una bella faccia: avrei dovuto essere contento per l'onore accordatomi, nonostante fossi l'ultimo arrivato del gruppo, e forse uno dei più incostanti, ma la paura prevaleva in me.

La nostra scuola aveva avuto il privilegio di essere estratta a sorte dall'Arbitro Dorato, che organizzava ogni nove mesi questi eventi sportivi per rendere sempre vivo il ricordo della fondazione della "nostra civiltà", come veniva pomposamente chiamata la società violenta e iniqua che si era creata dopo l'elezione a Presidente del Segretario Unico Aid Aikon e i primi, incredibili esperimenti di bioingegneria.

Avevo sentito in passato storie di lottatori che avevano perso tutti gli arti, nel feroce combattimento contro spietati menosauri guidati dai Maestri Obliqui: Refour il Frenetico, che fino a quel momento aveva vinto in centodiciotto incontri su centodiciotto, era stato ridotto a poco più che una larva, dopo il match sanguinario con il menosauro guidato dal Maestro Car l'Astuto, mentre Knapper il Vittorioso era stato costretto a uscire in barella, tra i fischi dei suoi più accesi sostenitori, delusi dalla conclusione del match, dopo aver osato sfidare Amsun, la creatura invincibile del Maestro Sng il Semidio.

Ero solo un bambino quando si erano svolti quegli incontri, e ricordo benissimo le arene piene all'inverosimile di gente urlante, gli spalti zeppi di creature provenienti da mezza galassia, le forze di polizia che faticavano a tenere a bada i tifosi giù per le strade, le enormi astronavi che galleggiavano oziose nel cielo della Terra dopo aver scaricato plotoni e plotoni di esseri vagamente antropomorfi che sventolavano bandierine gialle: le insegne vittoriose dei Maestri Obliqui.

Negli ultimi tempi gli incontri avevano via via perso il loro aspetto cruento per assumerne uno più spiccatamente rituale, il cui scopo era semplicemente quello di tramandare il mito della nostra fondazione come elaborata sintesi dell'elemento umano e dell'elemento obliquo (sempre prevalente, negli ultimi secoli).

Ma adesso su quel Campo di Supremazia, osservato da milioni di occhi dal vivo o attraverso il filtro di milioni di schermi, ci sarei stato io, sarei stato io ad affrontare il giovane ma temibile menosauro guidato da un Maestro Obliquo che conoscevo bene, molto bene: perché si trattava del mio defunto fratello umano Simil Faneo


Le Formiche Elettriche



Nessun commento:

Posta un commento

Tutto quanto pubblicato in questo blog è coperto da copyright. E' quindi proibito riprodurre, copiare, utilizzare le fotografie e i testi senza il consenso dell'autore.