Palermo, 28 settembre 2006
Preg.mo Dott. A. S. - Direttore della B... - Sede di .....
per il successivo inoltro ai Competenti Uffici della Amministrazione Centrale
Oggetto: Dimissioni volontarie ex art. 101 - parte II - del Regolamento del Personale (pensione differita).
Nelle “considerazioni finali” lette nel corso dell’Assemblea dei Partecipanti del 31 maggio u.s. il Dott. Mario Draghi, nella parte dedicata alle banche, ha evidenziato l’importanza del presidio di una “governance” efficace, atta a prevenire l’insorgere di “modalità di governo autoreferenziali”.
Nella circostanza il Governatore ha messo in rilievo come “la puntuale osservanza delle norme, di adeguati standard operativi, dei principi deontologici ed etici costituisce un presidio per la sana e prudente gestione”; ha, inoltre, riferito della recente adozione di un “Codice Etico” in seno alla stessa Banca d’Italia, deliberata allo scopo di costituire regole idonee a garantire la “conformità dei propri comportamenti alle prescrizioni normative e di autoregolamentazione”.
Le anzidette innovative considerazioni, apprezzabili senza alcuna riserva, determinano in me un certo disorientamento in relazione alle vicende che mi hanno recentemente interessato, alle molteplici problematiche emerse/insorte ed alla “particolare attenzione” prestata – anche a livello locale – da quegli organi che dovrebbero essere tenuti a garantire una piena trasparenza gestionale, anche per aspetti amministrativi di carattere interno.
In questa sede mi astengo dal riproporre le diverse questioni contestate, di elencare le immotivate marginalizzazioni/esclusioni da taluni compiti/utilizzi operativi. Anche per gli aspetti valutativi e le violazioni delle relative norme, rinvio il lettore alla ricca corrispondenza agli atti.
Dalla personale vicenda è emersa con ogni evidenza quella “autoreferenzialità” persistente nell’Istituto (a tutti nota) che è stata attenzionata a “rischio” dal Governatore.
Ancor oggi Servizi/Divisioni/Dirigenti, nell’indifferenza dei molti, non si pongono scrupoli nel disattendere regole interne e non sembra per questi rilevante l’eventuale violazione di norme del codice civile.
In relazione a tutto quanto precede:
- rilevata l’impossibilità di poter continuare ad operare in questa struttura che continua ad essere “opaca”, “faziosa”, “arbitraria” ed indifferente al normale rispetto delle “regole”,
- attesa la mortificante (anche se prevedibile) esclusione da taluni compiti istituzionali (attuata in ritorsione a diritti rivendicati),
- essendo in possesso dei requisiti previsti dal Regolamento per il trattamento di quiescenza (modificato con nota del PINE n.101746 del 12.04.01),
comunico il mio “esodo” dalla banca ex art. 101 – parte II - del Regolamento del Personale e l’immediata contestuale adesione all’istituto della “pensione differita”.
Al riguardo comunico di voler mantenere la “polizza sanitaria” e chiedo di avere quantificato l’ammontare della “pensione di regolamento attribuibile”, calcolata secondo quanto previsto alla lettera a), punto 4 del predetto art. 20.
Distinti saluti.
S.C.
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