lunedì 6 settembre 2010

Passaparola: "Liberi fischi in libero Stato"

Testo:

Buongiorno a tutti, mi scuso ma oggi parliamo, a vario titolo, ancora della seconda e della terza carica dello Stato. Cominciamo dalla terza che ieri ha parlato ha Mirabello, in Provincia di Ferrara, non ha detto cose sensazionali. Ascoltate da noi non sono cose sensazionali, sono cose che sappiamo e ci diciamo dal 1994, quando Berlusconi entrò in politica, mi venivano in mente gli articoli di Montanelli del 1993, addirittura poco prima che Berlusconi entrasse in politica, ma Montanelli già l’aveva saputo, nei quali si diceva cos’è la destra, cosa dovrebbe essere la destra e si prevedeva cosa sarebbe stata quella che Montanelli chiamava questa truffa, questa patacca di destra che Berlusconi aveva in mente.

Buongiorno, Fini - Tutte le previsioni di Montanelli si sono avverate, la destra è diventata quella roba che Fini ieri ha descritto, peccato che Fini ne abbia fatto parte fino a ieri e questo è il punto di maggiore debolezza dell’intervento di Fini, che però ha un pregio, quello di avere preso atto sia pure con notevole ritardo, della necessità che anche in Italia nasca una destra normale e il fatto stesso che lui si sia preso la scena in una piazza molto piena come quella di Mirabello e abbia potuto grazie ai siti Internet, grazie a La Sette che ha trasmesso in diretta il suo discorso, abbia potuto descrivere come potrebbe essere una destra diversa, è un fatto in sé importantissimo.
Perché per la prima volta si è sbriciolato il monolite che da 17 anni chiamiamo destra e che prevedeva un solo uomo al comando, anzi al telecomando, come diceva Enzo Biagi e tutti gli altri dietro a fargli da camerieri a leccargli i piedi, da ieri c’è un altro punto di riferimento per chi è di destra e è un punto di riferimento inconciliabile con il berlusconismo se non in quella formula che in politichese Fini ha chiamato il patto di legislatura per evitare il trauma delle elezioni anticipate, elezioni che tra l’altro si terrebbero se si facessero molto presto con la stessa legge elettorale con cui abbiamo tenuto le ultime due di elezioni.
La legge elettorale che lui stesso ha votato anche se ieri ha avuto almeno il buongusto di dire che fu un errore votarla, mentre invece avete visto che i leghisti che quella legge che avete concepito con Calderoli, dopo che Calderoli l’aveva definita porcata, continuano a difenderla e continuano a dire che non bisogna cambiarla, quindi con una legge elettorale così è evidente che le elezioni sarebbero truccate, nel senso che i partiti continuerebbero a portare in Parlamento chi vogliono i loro segretari.
La nuova destra che Fini ha delineato è una destra che fa politica, forse è questo l’aspetto che avrà colpito di più ieri, soprattutto quelli che si sentono di destra, sentire un leader della destra che non parla dei suoi processi e delle sue aziende perché non ha né precisi, né aziende, quindi può dedicarsi a parlare, per ora ne ha solo parlato, non è che li ha risolti, parlare dei problemi e quindi i problemi li conosciamo benissimo, è un elenco di ovvietà dalla questione sociale alla questione dell’opposizione, al rapporto tra nord e sud, i costi del federalismo, la politica della scuola, della cultura, la politica estera, reduce dalle sceneggiate come le ha chiamate Fini dei genuflessi al gaglioffone Gheddafi, giustizia e tutto quanto, dimentico sicuramente cose importanti.
Se l’è presa con 3 o 4 Ministri chiave, anche se ne ha nominato solo uno Fini, se l’è presa con i tagli “'n do coio coio” che sono andati a devastare la scuola, quindi se l’è presa con la Gelmini e con il suo mandante che è Tremonti, se l’è presa con i tagli indiscriminati alla cultura e se l’è presa con Bondi e con il suo mandante, Tremonti, se l’è presa con gli scappellamenti a Gheddafi e quindi con quella specie di cameriere ridens che si fa passare per Ministro degli Esteri Frattini, evidentemente se l’è presa con la politica giudiziaria e quindi con Alfano e con il suo mandante, Ghedini definito il Dott. Stranamore che sembra avere sempre risolto i problemi del Cavaliere invece non è mai riuscito a risolverli, ma in compenso ha ispirato leggi che stanno, mentre parliamo, continuando a fare danni devastanti.
Quindi questo patto di legislatura lascia il tempo che trova, si capisce benissimo che i due, come scrive qualche giornale stamattina non sono separati in casa, ma sono divorziati in casa, Fini è stato molto astuto perché mentre sfregiava a rasoiate il Sacro volto e il corpo mistico di mister B, lasciava a lui la responsabilità della rottura, accusava lui di avere tradito il programma elettorale e sfidava lui a decidere se nascerà o non nascerà questo nuovo partito di futuro e libertà perché spetterà a Berlusconi, a questo punto, rimasto con il cerino in mano, decidere se revocare l’espulsione di Fini e dei finiani nel qual caso potrebbe anche darsi che riescano a restare insieme per qualche altro mese, o se invece confermarla, nel qual caso è evidente che non si può espellere qualcuno e poi pretendere che resti senza partito, dovrà per forza fondarlo, ma è ovvio che la responsabilità sarà di Berlusconi e quando Fini dice: siamo disposti a votare per i 5 punti del nuovo programma, ma prima vogliamo vedere cosa nascondono i 5 titoli di questi 5 punti, a cominciare dal vedere cosa vuole dire riforma della giustizia, è evidente che Fini non prende a scatola chiusa i 5 punti e quindi Berlusconi ha già fatto sapere che i 5 punti non sono negoziabili, nel senso che sa lui quello che vogliono dire e pretende dagli altri fedeltà a prescindere a scatola chiusa.
Si è avviato un percorso che ci porterà a votare molto probabilmente in primavera se non prima e è molto importante quello che è successo non perché qualcuno si debba innamorare di Fini, non perché qualcuno debba credere a prescindere senza andare a vedere che Fini riuscirà a fare quello che dice di voler fare, la nuova destra che ha in mente l’abbiamo capita, l’ha spiegata bene, anche perché è un oratore capace, in gamba, tagliente, abbastanza sereno, sarcastico, ma avrà la classe dirigente adeguata per realizzare quello che dice di voler fare? Questa è la domanda, quando si vedono certi colonnelli finiani come Fabio Granata, come Angela Napoli, come Flavia Perina e come altri si direbbe quasi di sì, quando si vedono dei giovani intellettuali come Filippo Rossi e il Club di Fare Futuro si direbbe di sì, quando poi si vedono i Bocchino, gli Urso e altri si direbbe di no, vedremo, ma intanto è importante il fatto che per la prima volta il monolite è sbriciolato e la destra non parla più con una sola voce, sempre la solita di processi e di televisioni, ma parla anche… adesso c’è anche un’altra destra che si incammina e quindi per chiunque in Italia di destra, di centro, di sinistra, apatico, abulico, agnostico, apolide è comunque un fatto importante, per la prima volta a destra cambia qualcosa dopo 17 anni di satrapia incontrastata e numericamente cambia qualcosa perché due anni fa Berlusconi aveva la più ampia maggioranza mai vista nella storia repubblicana, adesso non ha più la maggioranza alla Camera e rischia di perderla al Senato se vengono via uno o due senatori ancora oltre ai 10 che sono già usciti dal Pdl per aderire al popolo di Futuro e Libertà, quindi è ovvio che piaccia o non piaccia quello che sta succedendo è una novità.
Dove ci porterà non lo sappiamo, ma almeno il fatto che si possa intravedere in lontananza un qualcosa di simile a una destra normale che parla di politica e fa politica invece di parlare di affari e di fare affari, non può che essere accolto con soddisfazione da tutti quelli che hanno a cuore l’Italia perché una democrazia si regge quando c’è una destra, una sinistra, una politica normale, fatte da gente che di quello si occupa, poi ciascuno voterà come gli pare naturalmente, ma credo che anche chi è di sinistra o anche chi guarda con favore alle liste Cinque Stelle o a chi non va a votare, comunque non può che essere soddisfatto nel vedere che la destra non è più Mediaset e basta, non è più la Standa e basta, non è più Mediolanum e basta, ma è un gruppo di persone che per quanto discutibili, comunque vogliono fare politica e non vogliono salvarsi dai processi, altrimenti sarebbero rimasti con quello che fa gli affari e che vuole salvarsi dai processi.
Chiusa la parentesi iniziale su Fini anche perché è tutto da vedere, merita che si vada a vedere cosa farà, questo è il credito che si è guadagnato ieri con questo discorso buono anche se molto tardivo. Apro una parentesi nella parentesi che conteneva anche una notevole inesattezza, capisco che Fini non voglia dare a Berlusconi il pretesto di dire che Fini vuole liberarsi di lui per via giudiziaria, già hanno attribuito a Fini, a causa di quel fuori onda con quel Magistrato, Procuratore di Pescara, Trifoggi in cui Fini diceva semplicemente che le accuse di Spatuzza erano una bomba atomica e che andavano verificate, però l’hanno tradotto che Fini sperava che Berlusconi venisse condannato in base a quelle accuse e che quindi Fini sarebbe uno che aspetta sulla riva del fiume che passi il cadavere di Berlusconi perforato da proiettili di tipo giudiziario e quindi questo alibi Fini non gliel’ha voluto dare e ha detto: noi abbiamo favorevoli a uno scudo che però riguardi solo lui, non quindi al processo cosiddetto breve e non quindi a altre norme che devasterebbero l’intero sistema giudiziario per salvare Berlusconi da due processi.
Dicendo questo ha detto una cosa non vera, ha raccontato una balla e cioè ha detto che il lodo Alfano costituzionale sarebbe una legge che avvicinerebbe l’Italia a altri paesi europei dove già sarebbero protette le cariche di governo per consentire a chi governa, di governare sereno, intanto Berlusconi da due anni, da quando c’è stato il lodo Alfano, poi bocciato e sostituito con legittimo impedimento ha i processi congelati, non si può dire che in questi due anni sia stato disturbato dai suoi processi perché non c’è stata una sola udienza nella quale lui abbia dovuto comparire in questi due anni, eppure i risultati sono quelli che ha illustrato Fini ieri, un governo che non ha rispettato il suo programma, che non ha fatto niente di ciò per cui era stato votato quindi un non governo, un non Pdl, non certo per colpa dei processi, perché i processi sono congelati da due anni, quindi non è per i processi che Berlusconi non governa, Berlusconi non governa perché non gliela frega niente di governare, sia che abbia i processi, sia che non li abbia, quindi già questa è una prima balla.
Ma la seconda balla è che in altri paesi chi governa abbia la sospensione, il congelamento dei processi fino a quando smette di governare, questa è un’idea sbagliata, perché falsa, non c’è nessun paese d’Europa e nessuna democrazia al mondo, nella quale chi ricopre cariche di governo abbia una particolare immunità, ci sono paesi dove c’è l’immunità parlamentare, paesi peraltro in cui l’immunità è legata, nei casi più larghi ai reati funzionali, commessi nell’esercizio delle funzioni parlamentari, nei casi più stretti l’immunità riguarda soltanto le cose che dici o le leggi che voti, quindi gli atti strettamente collegati con la funzione parlamentare, Berlusconi sapete benissimo ha due processi che lo riguardano in quanto padrone di Mediaset, caso Mills e caso Mediaset, non c’entrano niente con le sue attività di governo o di Parlamento, quindi lo riguardano come privato cittadino, non c’è paese al mondo dove un parlamentare possa invocare un’immunità, non dico un Presidente del Consiglio o un membro di un governo, un parlamentare possa invocare l’immunità parlamentare per salvarsi da accuse che lo riguardano come imprenditore privato e privato cittadino, Berlusconi sarebbe sotto processo in qualunque democrazia del mondo, anche se fosse parlamentare e anche se fosse Presidente del Consiglio, perché? Perché oltre a quella blandissima e leggerissima immunità parlamentare che c’è in altri paesi, non è prevista nessuna immunità supplementare per chi fa il Presidente del Consiglio o il Ministro, si dice sempre la Francia, in Francia sono sospesi i processi e solo quando riguardano reati collegati con funzioni elettive per il Capo dello Stato, non per il primo Ministro, il primo Ministro Fillon non è affatto immune, ha l’eventuale congelamento dei processi, anche se non ha processi, Sarcozy, il Presidente della Repubblica, esattamente in Italia, dove già il Presidente della Repubblica per i reati ovviamente connessi con le sue funzioni, ha i processi sospesi fino a quando non smette di essere Presidente della Repubblica e è il responsabile per quanto riguarda gli atti che compie in funzione di Presidente della Repubblica. Quindi i Ministri e il Primo Ministro in Francia non hanno alcuna particolare immunità ministeriale, ma dico di più, in Francia i Ministri e il Primo Ministro non possono essere presi tra i parlamentari, quindi non godono neanche dell’immunità che hanno i parlamentari. Sono nudi come mamma li ha fatti quando vanno al governo, il che significa che l’immunità dei parlamentari prevede che in nessun paese un parlamentare possa essere arrestato in custodia cautelare, prima del condanna definitiva senza l’autorizzazione del Parlamento, i Ministri sì, il Primo Ministro sì, perché? Perché non sono parlamentari, non hanno neanche l’immunità parlamentare, quindi questa cosa la devono smettere di raccontarla, che il Lodo Alfano costituzionale o il legittimo impedimento sono norme che ci avvicinano e ci uniformano al resto d’Europa, ci uniformano a nulla, forse ci uniformano alla Libia, forse ci uniformano alla Russia di Putin, alla Bielorussia di Lukashenko, non esistono democrazie nelle quali sia previsto alcunché per i processi del Presidente del Consiglio e dei suoi Ministri, anche perché di solito fanno così: se uno è indagato non lo candidano alla Presidenza del Consiglio e non lo fanno Ministro, così se poi viene condannato, quando viene condannato è già un pensionato e se uno viene indagato dopo che è stato nominato Presidente del Consiglio o Ministro, lo fanno dimettere, così se verrà condannato sarà un pensionato, anche lì, se invece verrà assolto, allora potrà riprendere la sua carriera politica come è successo a Dominique de Villepin che per due anni si è fatto il processo per la Clearstream, ha dovuto rinunciare addirittura alla corsa alla Presidenza della Repubblica, ha lasciato che il suo rivale interno nel partito gollista diventasse Presidente della Repubblica e cioè Sarcozy e alla fine è stato assolto completamente e ha ripreso la sua carriera politica, guarda un po’ come fanno negli altri paesi!
Se c’è un Ministro, un politico indagato salta il politico o il Ministro, in Italia se c’è un politico o un Ministro indagato salta il processo, questa è la differenza!

"Schifare Schifani non è reato" - Chiudo la parentesi interna, chiudo quella esterna su Fini e veniamo all’altra carica dello Stato perché è successa una cosa secondo me meravigliosa sabato a Torino, giovani assolutamente auto- organizzati, mandati da nessuno, pagati da nessuno, precettati da nessuno, si sono mandati da soli dopo essersi passati la voce via Facebook e altri social network, sono andati, erano circa una cinquantina a contestare Renato Schifani, invitato opinatamente alla festa nazionale del PD sul palco di Torino a duettare con lui c'era il povero Piero Fassino che ormai proprio non ne azzecca più una neanche per sbaglio! Cosa sia venuto in mente al PD di invitare Schifani con tutto quello che sta emergendo, non so se è chiaro, ma c’è un’indagine della Procura antimafia di Palermo sulle accuse di Spatuzza e di altri pentiti di mafia come Campanella e di altri personaggi che hanno avuto a che fare con Schifani come un certo Costa che in primo grado è stato condannato per riciclaggio e che era proprio il suo principale, lo stipendiava ai tempi, per mafia, la Procura di Palermo sta valutando accuse di mafia contro il Presidente del Senato, il Presidente del Senato l’abbiamo detto la settimana scorsa, ha dichiarato di volersi fare interrogare, ha fatto un comunicato, ma siccome i giornali non avevano ripreso tutti, nessuno escluso, le inchieste dell’Espresso e de Il Fatto Quotidiano che raccontavano di questa indagine, quando Schifani ha detto “voglio essere interrogato” hanno censurato il comunicato di Schifani, perché? Perché altrimenti avrebbero dovuto raccontare a che proposito questo signore aveva fatto un comunicato per dire di essere sentito, a che proposito voleva essere sentito, che gli viene in mente al Presidente del Senato di chiedere alla Procura antimafia di interrogarlo se non c’è niente su di lui? Per milioni di italiani, la stragrande maggioranza, quelli che non leggono L’Espresso e Il Fatto o che non vedono Passaparola, Schifani è un giglio di campo, un personaggio immacolato e cristallino e quindi non si potrebbe capire perché un giorno all’improvviso come un fulmine a ciel sereno decide di fare un comunicato per chiedere di essere sentito dalla Procura antimafia di Palermo, se i giornali l’avessero scritto, avrebbero dovuto raccontare quello che non avevano raccontato, che avevamo raccontato noi su Il Fatto e Lirio Abbate sull’Espresso, allora non hanno parlato del suo comunicato, perché? Perché altrimenti i loro lettori avrebbero domandato: ma perché non ci avete raccontato che c’è un’inchiesta su Schifani? Per fortuna ci sono dei ragazzi che leggono l’Espresso e il Fatto Quotidiano, infatti la contestazione è avvenuta con copie de Il Fatto Quotidiano e de L’Espresso tra le mani da parte dei contestatori, appena li hanno visti con quei due giornali eversivi tra le mani, il servizio d’ordine del PD e le forze dell’ ordine hanno deciso di tenerli fuori dallo spazio per il pubblico, già hanno poca gente, poveracci questi tengono ancora fuori i ragazzi che inalberano il Fatto e l’Espresso, vogliono proprio rimanere soli questi del PD, li hanno tenuti fuori non si sa in base a quale legge, avvengono ormai quotidianamente dei soprusi illegali, le forze dell’ ordine sono costrette a commettere dei soprusi illegali, a malmenare, strattonare, tenere lontani dai politici i cittadini e non c’è nessuna legge che consenta di fare una roba del genere, anzi è vietato impedire alla gente di andare a seguire un dibattito pubblico in uno spazio pubblico, non erano mica dentro la sede del PD, dove il PD fa entrare gli chi pare? Erano in piazza, non hanno mica comprato Piazza Castello quelli del PD, anche perché non hanno neanche gli occhi per piangere! Era zona pubblica, suolo pubblico, perché la gente non poteva andare? Perché veniva selezionata tra quelli che forse avevano la faccia dei contestatori e quelli che avevano la faccia dei plaudenti? Questo è un primo punto, perché la gente è stata strattonata quando voleva contestare? Perché sono stati allontanati? Cosa facevano? Qual è il delitto commesso da gente che grida al Presidente del Senato: spiegaci i tuoi rapporti con tizio, caio e sempronio? Rispondi qua! E rispondete voi signori del PD alla domanda: che vi è saltato in mente di invitare un soggettino del genere in un momento del genere alla vostra festa? Non a Porta a Porta dove devono andare tutti? Alla vostra festa!
La contestazione riguardava proprio quei fatti di cui erano a conoscenza queste poche persone e di cui non erano a conoscenza gli altri della Claque, quelli che erano lì per applaudire che sono stati fatti entrare e probabilmente, dato che non leggono niente, non era a conoscenza di nulla neanche il politburo del PD, infatti quando hanno cominciato a contestare, le cronache scrivono che Fassino era esterrefatto dicendo: ma che c’entra Schifani con le storie di mafia? Come che c’entra? Sei stato lontano dall’Italia, anzi dal pianeta, sei stato su Marte negli ultimi anni? Sei caduto in letargo e ti sei appena svegliato? Non sai chi è il Presidente del Senato? Lo sai che il tuo partito si è astenuto? Non sai che il tuo partito ha applaudito Schifani quando è stato eletto? Non sai che il tuo partito non ha candidato nessuno contro Schifani per la prima volta nella storia repubblicana? Non sai che la tua capogruppo Anna Finocchiaro lo ha baciato pubblicamente? Non ti ricordi che è lo stesso Schifani che ti insultava dalla mattina alla sera quando era capogruppo di Forza Italia al Senato e insultava persino i senatori a vita ultranovantenni solo perché esercitavano il loro diritto di voto? Non ti ricordi che Schifani ha proposto una legge costituzionale per togliere il diritto di voto ai senatori a vita perché votavano come non piaceva a lui? Non ti ricordi che vomitava veleno contro il centro-sinistra per tutti gli anni in cui è stato al Senato prima di travestirsi da padre della patria intoccabile? Non si ricordano niente questi! O sono rincoglioniti oppure non si sa dove abbiano vissuto in questi anni, non si sa cosa leggano, o meglio lo si sa, leggono i giornali che di queste cose non si occupano, salvo un giorno scoprire che c’è una contestazione e dire: ohibo’ e allora devono nasconderla, non possono nascondere la contestazione, ma nascondono i motivi della contestazione, è molto interessante un nostro cliente fisso, Pierluigi Battista ha dedicato un commento molto duro, non contro Schifani, ci mancherebbe, contro i contestatori di Schifani, senza mai pronunciare la parola mafia, senza mai ricordare il perché la gente è andata in piazza a chiedere conto a questo signore, ha preferito raccontare una fiaba e cioè che 50 cittadini sono usciti di casa per impedire a Schifani di parlare.
Figuratevi chi se ne frega di impedire a Schifani di parlare, a parte che quello parla dalla mattina alla sera, sta sempre in televisione, lo intervistano sui giornali, come si fa a impedire alla seconda carica dello Stato di parlare? Semmai è ai cittadini che viene impedito di parlare e le uniche occasioni che hanno per parlare è quando c’è qualche vip in piazza con le telecamere al seguito, allora lì un cittadino può infilarsi, è l’unico momento in cui un cittadino può dire la sua, perché? Perché non può dirla più neanche al momento di andare a votare, visto che Schifani non l’ha eletto nessuno, ma lo ha nominato Berlusconi per motivi che sempre più chiaramente emergono dalle indagini e dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia che secondo me sono assolutamente attendibili e credibili e verosimili.

Battista e il Corriere della Serva - Sentite cosa scrive questo bel tomo Battista “Di sinistra o di destra il professionista del fischio e dello schiamazzo è convinto di stare dalla parte del bene contro il nemico da zittire, simbolo del male, è un populista all’ennesima potenza.Il popolo vero è assente! – dice Battista noto trascinatore di popoli e di folle, sapete che ogni volta che si muove devono transennare le strade, perché ci sono proprio queste fiumane di suoi fan che gli corrono incontro e che lo vorrebbero abbracciare – i professionisti dell'intimidazione - pensate 50 ragazzi contro quegli apparati enormi armati fino ai denti, autoblindate, cortei… - il prevaricatore populista, i prepotenti, il bavaglio, intimidire, assediare, purissima prepotenza, dissidenti preventivi, fischiano perché qualcuno non possa parlare, arroganti, cupi, fanatici, sta diventando una moda, una pessima abitudine antiliberale e antidemocratica, minoranze molto agguerrite e molto organizzate – ma da chi? – sono organizzati quelli che strepitano contro Dell’Utri e Schifani, vogliono impedire il diritto d’espressione a chicchessia - si rileggano l’Art. 21 della Costituzione, sia ricordata la libertà di espressione per contestarla a quelli che contestano Schifani, guardate che è un caso fantastico questo, - è un fenomeno da circo, la smettano di zittire gli altri per sentirsi buoni e forti, non in nostro nome – tiene a precisare Battista che i contestatori non erano in piazza a suo nome, casomai qualcuno avesse pensato che i contestatori di Schifani li aveva mandati Battisti, lui dice: non in mio nome, io non c’entro, chi l’avrebbe mai detto tra l’altro!
Naturalmente tutti sanno, chi ha visto le immagini lo sa che nessuno voleva zittire Schifani, volevano semplicemente fargli vedere che noi sappiamo, siamo in pochi ma sappiamo chi è lui, sappiamo quali sono i suoi amici, clienti e collaboratori e quali erano i suoi amici e clienti i suoi collaboratori in Sicilia, sappiamo che c’è un’inchiesta della Procura antimafia che riguarda le accuse che i mafiosi muovono a Schifani, sappiamo, sventoliamo, abbiamo letto, ci devi spiegare, questa era la contestazione e si sperava che questa contestazione imponesse alle telecamere di parlare finalmente di un caso sul quale né Repubblica, né Il Corriere della Sera, tanto per citare soltanto i due giornali più diffusi d’Italia, hanno voluto spendere qualche spazio, per cui chi ha guardato il Tg1, Tg2, etc. quella sera ha visto questi strani soggetti che contestavano un preclaro statista di cui non si sa niente perché non ci hanno raccontato le puntate precedenti, ma è importante contestare, perché a furia di contestare si impone ai giornali e alle televisioni di far sapere che c’è qualcuno che non ci sta e magari così viene la curiosità di capire: ma cosa avranno voluto quei ragazzi? Cosa avranno voluto dirci? Cosa li avrà mossi a uscire dalle loro case un sabato pomeriggio invece di andarsene a spassarsela nel weekend? Sono andati a farsi menare, perché ogni volta che ci provi ti menano! Qui viene raccontato tutto come una passeggiata organizzata, come se qualcuno avesse pagato il pullman a questi, questi hanno preso botte per andare a dire la verità a questo signore e si sono sentiti dare delle squadristi da Fassino, dei fascisti da Giubilei, il mezzobusto del Tg3 che evidentemente non sa cosa vuole dire fare il giornalista, il moderatore, a me capita ogni tanto, dato che vado spesso in giro a parlare, ma non ho l’auto blindata, non ho la scorta, non ho il servizio d’ordine che tiene lontani i contestatori, capita che ogni tanto qualcuno si metta a urlare e contestare e lo faccio parlare, gli do la parola, gli dico: mi dica cosa c’è? Mi dica qual è il problema, così le rispondo. E’ così che si smontano le contestazioni quando le contestazioni sono infondate o sono fatte a posta per impedire a qualcuno di parlare. Invece avete mai visto un politico che dopo aver finito di parlare apre lo spazio al dibattito? Cede la parola a quelli che non sono d’accordo con lui e poi gli risponde? L’unico modo che hanno di rispondere ai cittadini che fanno obiezioni è quello di mandargli la Digos per portarli via a peso, identificarli e tenerli lontani dai futuri comizi, come si fa con i tifosi violenti allo stadio.

Questo è un bel momento - Squadristi, fascisti, detto da uno che crede di essere un giornalista, questo Giubilei, fascisti alla gente? Ma come ti permetti, ma chi sei? Fascisti, gazzarra intimidatoria il Capo dello Stato è intervenuto con un suo monito, era un po’ che non lanciava moniti, mi viene in mente Pertini, quello sì un vero Presidente della Repubblica, almeno personalmente quando penso a un Presidente della Repubblica penso a Pertini, a Scalfaro, a Einaudi, non certamente all’ultimo, gazzarra intimidatoria, cosa diceva Pertini?
Libero fischio in libero Stato quando la politica era una cosa seria, ruspante, quando i partiti con tutti i loro difetti avevano dietro milioni di persone, milioni di votanti veri, milioni di scritti che rappresentavano pezzi della società, il fischio era libero e si affrontavano i fischi con sportività, libero fischio in libero stato diceva Pertini.
Giovanni Leone fischiato, non si è messo a urlare o cosa… ha fatto le corna, gesto molto volgare, naturalmente, ma assolutamente sdrammatizzante rispetto a questi tromboni che adesso si impancano, chiedono l’intervento della pula, ha fatto le corna alla napoletana, quante volte saranno stati fischiati Berlinguer, Almirante, non si ricordano interventi impettiti: guai a fischiare, chiamate la pula con il ditino alzano.
È un bel momento perché la gente fischia, è bellissimo, mostri sacri intoccabili, monumenti a sé stessi che si aggirano a bordo dei loro piedistalli, Gianni Letta va alla festa della perdonanza a L’Aquila e giù fischi dai terremotati, finalmente! Smontata questa maschera da museo delle cere che ci ammorba dalla notte dei tempi, va a Venezia a rappresentare il cinema italiano, giù fischi e quei fantozzi della mostra del cinema fanno un comunicato per dire: non è vero che ci sono stati fischi a Letta, ma che vi frega, mica vi hanno accusati di averlo fischiato voi, è la gente che fischia, i comunicati per negare l’evidenza, Fantozzi con la lingua felpata, scene di fine impero!
Ricordate l’Avvocato Ghedini costretto a riparare in una libreria, anche lì fischiavano, chiamavano con il suo nome, bellissime scene se ci si limita a fischiare, il fischio è l’ultimo atto che ci è rimasto non violento e mi auguro che nei prossimi mesi si moltiplichino questi casi di contestazione pubblica, dove ci sono le telecamere che non possono fare a meno di notarli, anche se poi censurano le motivazioni, ma è così che si alimenta nell’opinione pubblica l’idea che sta finendo questo regime, che sta finendo come finiscono le pagliacciate, sta finendo in una risata omerica, ecco perché bisogna studiare e per fortuna i ragazzi sono capaci a farlo, studiare forme sempre più creative, ironiche, eleganti di contestare, guai a usare toni aspri, a tentare atti violenti o a rifugiarsi nell’insulto, la maniera migliore per contestarli è smontarli proprio con l’ironia, lo sberleffo, la pernacchia di Totò, devono finire sommersi dalle pernacchie, bisogna inventare forme sempre più creative e sempre diverse di contestazione, in modo che non possano mai dire che c’è il terrorismo alle porte e se lo dicono, coprirsi ulteriormente di ridicolo, perché quando uno ti fa una pernacchia e tu rispondi e stanno arrivando le BR la gente si mette a ridere e farebbero ancora più ridere di quanto già non facciano ridere oggi!
Questo secondo me è il segreto, smontarli con il sorriso sulle labbra, una risata li seppellirà, è importante questo momento proprio perché è nelle piazze che ormai si detta l’agenda della politica e quindi chi nelle piazze c’è e riesce a usare il linguaggio migliore, geniale l’idea della Woodstock di Beppe Grillo per il 26, mai fossilizzarsi sulla manifestazione precedente, sempre inventarne delle altre, spero che la manifestazione che stanno organizzando Paolo Flores e altri insieme al Popolo Viola sia un altro sforzo creativo per il 2 ottobre, noi nel nostro piccolo come Fatto Quotidiano organizziamo 3 giorni di festa per il primo compleanno del nostro giornale questo weekend prossimo, venerdì, sabato e domenica al teatro del Parco della Versiliana e al Caffè letterario a Pietrasanta, ci saranno tra gli altri Salvatore Borsellino, Lirio Abbate, il Giudice Scarpinato, Massimo Fini, Paolo Flores, Don Gallo, Corrado Guzzanti, lo scrittore Antonio Tabucchi, Vauro, Dario Vergassola, Vincino, Oliviero Bea, Furio Colombo e tutti noi giornalisti de Il Fatto che ci alterneremo in questi incontri alcuni satirici, altri di informazione e altri di dibattito, faremo Domenica mattina un dibattito sulla corruzione, perché questa settimana su Il Fatto presentiamo la nostra proposta di legge anticorruzione e vedremo, con Fabio Granata finiano, Antonio Di Pietro, Renzi del PD e Claudio Fava di Sinistra e Libertà se c’è in Parlamento una maggioranza che voglia fare una legge anticorruzione per recuperare enormi risorse dalle tangenti.

Siete tutti invitati naturalmente, è un mese di settembre con i weekend belli pieni, Versiliana questo fine settimana e poi tra due il sabato e la domenica, 25/26 se non erro a Cesena la Woodstock con Beppe Grillo e tantissimi artisti che trovate sul blog, passate parola!

Marco Travaglio (Passaparola del 6 settembre 2010)

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