Questa mattina ho presentato un disegno di legge sul problema dell’omofobia. E’ una proposta che muove dalla necessità di porre un freno al pericoloso clima che sta investendo l’Italia. Esistono tante forme di intolleranza, ma tra queste l’omofobia e la transfobia sono tra le peggiori perché sono comportamenti che si preferisce ignorare, far finta che non esistano e sono troppo spesso tollerati. La discriminazione per ragioni sessuali attraversa, purtroppo, tutti gli strati della nostra società e interessa tutte le appartenenze politiche. Noi dell’Italia dei Valori, che abbiamo sempre messo al primo posto la parità dei diritti di tutti i cittadini, non possiamo trascurare il problema, non possiamo neanche correre il rischio che all’interno del nostro partito ci sia ancora chi non ha raggiunto una maturità culturale. Crediamo perciò che sia giunto il momento di mettere all’ordine del giorno un tema che attiene alla dignità della persona e all’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. In Parlamento si parla tanto di difesa dei diritti e allora chiediamo che ci sia una presa di coscienza reale del problema dell’omofobia. Tra l’altro, questa norma non costa nulla e, pertanto, non deve avere l’avallo del ministro Tremonti. La nostra proposta è davvero molto semplice e, se ci fosse la volontà, potremmo avere anche una rapida approvazione del provvedimento. Di fatto, la legge c’è già, è la 205 del 1993, nota come legge Mancino che condanna gesti, azioni e slogan legati all'ideologia nazifascista e aventi per scopo l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici religiosi o nazionali. Noi vorremmo aggiungere a queste forme di discriminazione anche quella per ragioni sessuali. Alla legge Mancino in passato sono state già apportate alcune modifiche, ad esempio quella di tutela delle minoranze linguistiche, allora perché non intervenire introducendo questa tipologia specifica di reato: “la discriminazione per motivi sessuali”? Si andrebbe così oltre alla proposta fatta dal Pd, che vorrebbe introdurre l’omofobia soltanto come aggravante di reati già esistenti. Inoltre, serve un’azione preventiva, includendo il divieto per le associazioni che hanno come scopo (esplicito o implicito) l’incitamento all’odio e alla discriminazione contro gli omosessuali. Infine, c’è anche un aspetto rieducativo della legge: tra le varie forme di punizione vogliamo obbligare chi commette questo reato a recuperare anche effettuando azioni di pubblica utilità.
Da una ricerca di Arcigay emerge che nel 2010 l’odio a sfondo sessuale ha portato già a due omicidi, 29 violenze e aggressioni, sei estorsioni, un atto di bullismo, sette atti vandalici e cinque dichiarazioni istituzionali che vanno in questo senso. Se si vede la situazione dal 2006 a oggi, in soli cinque anni, l’omofobia ha prodotto ben 37 omicidi, 194 aggressioni e 21 casi di estorsioni. La situazione è grave e delicata, perciò manderò questo disegno di legge a tutti i nostri parlamentari affinché possano sottoscriverla e diventarne anche loro co-promotori. Ci appelliamo ai tutti i deputati e senatori e chiediamo che la nostra proposta di legge possa essere messa all’ordine del giorno e sia discussa in Parlamento al più presto.
Con me alla conferenza stampa sono intervenuti anche Franco Grillini, responsabile Idv per i Diritti civili e Associazionismo, Alessandro Cresci, consigliere Idv della Provincia di Firenze, Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera, e Federico Palomba, capogruppo Idv in Commissione Giustizia alla Camera.
Antonio Di Pietro - 27 ottobre 2010
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