lunedì 28 marzo 2011

Passaparola: "I lunedì dell'imputato Berlusconi"

Testo:

Buongiorno a tutti, il tempo di fare le condoglianze a Angela Merkel, l’ultima vittima delle nomination porta sfiga di Berlusconi, sapete che non appena Frattini ha annunciato un’iniziativa comune franco – tedesca sulla Libia, la Merkel ha perso rovinosamente le elezioni, la sua speranza è che si smarchi dalla linea Berlusconi, in modo che potrà garantirsi un sereno e proficuo e meraviglioso futuro politico, il tempo di avvertire che è partita la battaglia per chiudere Anno Zero e quindi altre trasmissioni di approfondimento televisivo per un mese e mezzo con la scusa delle elezioni amministrative, esattamente come era stato fatto l’anno scorso.

Figuranti al Tribunale - Il tempo di domandarsi il perché dello stupore se la Signora Rita Dalla Chiesa a Forum utilizza una figurante, spacciandola per una terremotata de L’Aquila che in diretta spiega ai cittadini italiani come è andata bene la ricostruzione, come è completata la ricostruzione de L’Aquila, mentre basta andare a L’Aquila per rendersi conto del fatto che non hanno ricostruito neanche una capanna, neanche un canile, è tutto un paese di figuranti.
Berlusconi questa mattina ne aveva reclutati un certo numero, cioè un suo sottosegretario, un certo Mantovani che via sms aveva lanciato il reclutamento, la chiamata alle armi per assieparsi tutti quanti sulla scalinata del Palazzo di Giustizia di Milano per testimoniare la propria solidarietà a un imputato per reati gravissimi che tra l’altro è anche il Presidente del Consiglio, si sono presentati al suo ingresso in 49 e alla sua uscita, dopo l’udienza preliminare erano arrivati a 100, quindi diciamo che le capacità di reclutamento del Presidente del Consiglio che dice di avere dalla sua parte la stragrande maggioranza degli italiani, sono piuttosto scarsine e probabilmente stasera nei telegiornali ci racconteranno che una folla oceanica ha accompagnato, anzi forse ha portato in trionfo il Premier verso uno dei suoi processi, il processo Mediatrade dove è accusato di frode fiscale e appropriazione indebita, di avere derubato la sua azienda, peraltro quotata in borsa, per mettersi in tasca fondi neri insieme ai suoi manager, utilizzando le triangolazioni tra società estere e società estera nell’acquisto di diritti di film, di programmi televisivi dall’America, fatti rimbalzare da una società all’altra e a ogni rimbalzo gonfiandone artificiosamente il prezzo.
Era poca gente, tant’è che forse amichevolmente si potrebbe invitare Piero Ricca a disertare, in futuro insieme alle persone di cui Milano Libera, in futuro le manifestazioni almeno pubbliche o a assistervi in silenzio perché questo forse è il momento di lasciarlo solo Berlusconi, è di questo che volevo un po’ parlare oggi, di quello che è più utile fare per accompagnarlo alla sua tomba politica che lo sta aspettando ormai da tempo, stiamo parlando di un personaggio sfigato, ridicolo, che dice cose strane, spesso non dice cose a proposito della Libia perché ha già detto tutto e il contrario di tutto e aspetta di capire chi vince per buttarsi, tanto per cambiare, sul carro del vincitore, è un uomo disperato che annuncia decine di leggi che ben sa che non saranno mai approvate o se saranno approvate non entreranno mai in vigore perché saranno incostituzionali o bocciate dai referendum, ho l’impressione che stia cercando un nemico e quindi in questo momento forse è il caso di non farglielo trovare il nemico, lasciarlo solo, far vedere che è circondato da 4 poveracci, di solito pagati, figuranti, potrebbe essere una strategia utile da questo punto di vista sbagliano anche i magistrati a enfatizzare con una comunicazione stonata certe leggi che vengono fatte contro di loro, ma soprattutto contro di noi, come sbaglia secondo me un quotidiano come La Repubblica a titolare gli articoli sulle leggi ad personam o antigiustizia, la legge contro i giudici, ancora oggi c’era un bell’articolo del giudice scrittore Giancarlo De Cataldo che però aveva purtroppo questo brutto titolo “La cattiva legge che vuole punire le toghe” siamo alle solite, se ci sono leggi con cui il governo vuole punire i giudici, i cittadini se ne fottono perché non sono né il governo, né i giudici, se si continua a parlare di guerra tra politici e giudici, i cittadini che non sono né politici e né giudici se ne infischiano, bisognerebbe invece emettere comunicati un po’ freddi, un po’ algidi nei quali si spiega esattamente cosa cambia non per i giudici, ma per i cittadini nel caso eventuale, improbabile in cui queste leggi passassero e entrassero in vigore, in modo che si riesca a capire che non è un derby tra Berlusconi e i giudici, è una guerra di Berlusconi a noi italiani che è una cosa diversa, Berlusconi contro la guerra alla Libia ma è favorevole alla guerra contro l’Italia, questa è l’unica guerra che lui sta combattendo ininterrottamente da 17 anni perché sa benissimo che i suoi interessi sono incompatibili con i nostri e quindi tra i nostri e i suoi, ha sempre, giustamente dal suo punto di vista, scelto i suoi.
Perché oggi ha tentato anche se poi gli è andata male, questa ridicola gazzarra salendo sul Predellino e salutando una folla inesistente? Questa naturalmente dà il segno della farsa e della tragedia insieme di questo uomo ridicolo, un uomo che sale sul Predellino, si guarda intorno e saluta il nulla, una piazza praticamente vuota, sapete quanto è grande lo spazio antistante il Palazzo di Giustizia in Corso di Porta Vittoria e quanta gente ci vuole per riempirlo, lo sappiamo perché Menotti di noi hanno manifestato nel 1992/1993/1994 in difesa del pool Mani Pulite, c’erano lì sì, folle sterminate che occupavano tutto il Corso addirittura, oggi 49 quando è arrivato e 98/99 quando è uscito, immaginate la pochezza, la miseria se non ci fossero stati i giornalisti e i ragazzi di cui Milano Libera, probabilmente si sarebbe sentita anche l’eco di quello che diceva Berlusconi tanto la piazza era vuota e perché allora lui va e tenta queste prove di forza, questi bagni di folla come vengono chiamati dalla stampa e dalla televisione compiacente? Per vari motivi: 1) per dipingersi ancora una volta sotto assedio, mentre non è sotto assedio per niente, ci sono dei processi, peraltro iniziati diversi anni fa, il processo Mills è iniziato nel 2005, il processo Mediaset è iniziato addirittura prima, il processo Mediatrade è iniziato da 3 anni, l’ultimo è il processo Ruby, non c’è nessun assedio, ci sono vecchi e nuovi processi che dipendono dal fatto che lui continua imperterrito a violare le leggi e a delinquere, però gli serve far vedere che c’è un assedio, che lui è assediato.
2) ragione è quella di buttare in burla i suoi processi, definirli ridicoli, farci una risata sopra, fare le battute sul Bunga, Bunga, dire “porto le ragazze, porto le escort” è un modo per svilire la gravità di ciò di cui è accusato, di depotenziare i processi che lui sa che questa volta si terranno, non c’è modo di evitarli. 3) motivo è quello che dicevo prima, dipingersi come il soggetto di uno scontro con la magistratura, lui solo contro 9000 magistrati e dietro questi magistrati forze occulte potentissime, poteri forti, complotti internazionali, diplomazie che ce l’hanno con lui etc., quindi apparire addirittura eroico in questo sforzo titanico di resistere a cotanto urto. 4) spaventare i magistrati con la piazza, peraltro vuota e con le leggi contro la giustizia, per fare un discorso tipicamente mafioso “o mi assolvete, o vi fermate o lasciate perdere o la smettete di indagare e processarmi oppure io vi faccio del male” e intanto soprattutto faccio del male ai cittadini, questa intimidazione non è fatta soltanto pro domo sua, è fatta anche pro domo di tutti i suoi compari, tra i quali il più pulito ha la rogna!
Ci sono molti personaggi nell’entourage del Cavaliere, il vecchio entourage, la ristretta cerchia e il nuovo entourage che si è recentemente allargato addirittura ai cosiddetti responsabili che arrivano un po’ da tutte le parti, ce ne sono molti che rischiano di finire male, pensate soltanto a Dell’Utri che è in attesa della sentenza di Cassazione del suo processo per mafia che a furia di dire che i politici non vanno in galera, poi finisce che qualcuno ci va in galera, Cuffaro è in galera! Essendo stato condannato in appello a 7 anni, confermato in Cassazione, Dell’Utri è stato condannato in appello a 7 anni, se tra qualche mese, quando la Cassazione si pronuncia dovesse confermare la sentenza di appello, anche Dell’Utri finisce in galera!
Immaginate come può stare tranquillo Berlusconi con Dell’Utri in galera, con tutto quello che sa Dell’Utri. L’ultima new entry è Francesco Saverio Romano che ha fatto tutta la sua carriera politica nella Democrazia Cristiana, poi nel partito di Casini che a un certo punto si è chiamato Udc, lui era il gemello di Cuffaro, lo accompagnava da tutte le parti, anche agli incontri con i mafiosi. Tra i responsabili che sono una trentina alla Camera, Romano è l’unico che ha un’indagine per concorso esterno in associazione mafiosa, più una per corruzione aggravata dalla volontà di favorire Cosa Nostra, quella per corruzione riguarda la spartizione di una parte del tesoro di Vito Ciancimino che è il contabile di Ciancimino, il tributarista, il ragioniere Lapis ed il figlio di Ciancimino Massimo, qualche anno fa avrebbero distribuito tra alcuni politici che avevano dei crediti nei confronti del vecchio Ciancimino o per esserne stati soci o per averne favorito gli affari, ci sono delle intercettazioni che misteriosamente i Carabinieri e la vecchia Procura ai tempi di Piero Grasso e Pignatone non avevano trascritto, sono state scoperte, un paio di anni fa e adesso la Procura sta per mandare queste intercettazioni alla Camera per chiedere l’autorizzazione a utilizzarle nei confronti di chi? Nei confronti di Cuffaro, di Vizzini, di Romano.
Se la Camera desse l’autorizzazione a utilizzarle questi signori che sono indagati per corruzione aggravata dalla fattispecie mafiosa, rischierebbero ovviamente guai, grane, Romano in più ha un’inchiesta per concorso esterno in associazione mafiosa, qualche mese fa la Procura al termine di lungo indagine ha chiesto al G.I.P. di archiviarla, perché? Perché si sono raggiunti molti elementi per ritenere che Romano sia in rapporti con i mafiosi, ma non si sono raggiunti, secondo la Procura elementi sufficienti per garantire che poi al dibattimento Romano venga condannato e quindi cosa si fa in questi casi? Non si chiede il suo rinvio a giudizio con il rischio di vederselo assolvere o prosciogliere addirittura in udienza preliminare, si chiede l’archiviazione, si dice al G.I.P. “mettiamo in freezer questo fascicolo, se emergessero elementi nuovi lo riapriamo, cosa che invece non si potrebbe fare se si chiedesse il rinvio a giudizio e l’imputato venisse prosciolto dal G.I.P. o se si chiedesse il rinvio a giudizio lo si ottenesse e poi al dibattito l’imputato venisse assolto, nel caso in cui emergessero elementi nuovi questo signore non potrebbe più essere giudicato per gli stessi fatti per i quali è già stato prosciolto o assolto, ecco cosa vuole dire l’archiviazione, per questo la Procura ha detto “congediamo in attesa di eventuali elementi nuovi”.

Il ministro di Napolitano - Il G.I.P. però ha tenuto lì, ha detto “aspettiamo perché nel frattempo è uscita la sentenza Cuffaro definitiva della Cassazione, nella sentenza Cuffaro, siccome Cuffaro alcuni rapporti con i mafiosi li aveva insieme a Romano, nel senso che andava a incontrarli insieme a Romano che era il suo gemellaggio, il suo braccio destro potremmo dire volgarmente, è interessante capire cosa ha stabilito la Cassazione su quello che faceva Cuffaro insieme a Romano, perché una sentenza di Cassazione ha valore di prova, anche in processi diversi, quindi anche in un eventuale processo a Romano, se la Cassazione dovesse dire qualcosa di pesante sul ruolo di Romano al fianco di Cuffaro, ecco che il G.I.P. potrebbe decidere che c’è ormai una prova cristallizzata sulle collusioni di questo personaggio e quindi invece di archiviare, dire alla Procura di chiedere il rinvio a giudizio, perché c’è un elemento nuovo.Cosa potrebbe dire la Cassazione? Non lo sappiamo perché la Cassazione su Cuffaro ci ha già dato il dispositivo condannato a 7 anni definitivi per favoreggiamento alla mafia, ma non ci ha ancora dato le motivazioni che saranno depositate tra qualche settimana.
In Corte d’Appello però gli stessi fatti erano già stati valutati, tant’è che la sentenza d’appello è stata confermata in toto dalla Cassazione, ci mancano le motivazioni della Cassazione, ma quelle d’appello confermate dalla cassazione le sappiamo, allora per esempio si dice che nel 1991, 20 anni fa quando iniziavano la loro carriera Romano e Cuffaro, andarono da Angelo Siino che era il Ministro dei lavori pubblici di Cosa Nostra e gli chiesero i voti, naturalmente Siino che voti controllava, ovviamente controllava voti mafiosi, era l’uomo messo dal Dott. Riina a gestire il tavolino degli appalti con i politici e gli imprenditori siciliani.
Lo stesso tandem Romano – Cuffaro secondo i giudici d’appello lo ritroviamo nel giro Guttadauro, Giuseppe Guttadauro era il capo della mafia di Brancaccio, quello per avere avvertito il quale delle indagini, delle intercettazioni a suo carico Cuffaro è stato condannato. Guttadauro parlava con un suo uomo, un certo Mimmo Miceli, anche lui poi condannato per mafia e Miceli dice al boss Guttadauro “ho rappresentato e ricordato a Cuffaro alla presenza del candidato Senatore Saverio Romano, la disponibilità e tutto l’impegno da lui manifestati per conto di Guttadauro suo referente” questa è la sintesi che fanno i giudici, quindi Miceli riferisce al boss di avere ricordato a Cuffaro, alla presenza di Romano la disponibilità e l’impegno che lui manifestava per conto di Guttadauro che era il suo referente, quindi lui si è messo a disposizione per conto di Guttadauro nelle mani di Cuffaro e di Romano, questo dice Miceli secondo i giudici di appello e poi Miceli stesso consiglia al boss, scrivono i giudici “di assecondare la scelta del candidato Senatore fatto da Cuffaro - e chi è il candidato senatore? E’ Romano. - in modo da poter accampare specifiche richieste successivamente per le competizioni regionali”, mettiamo il cappello su Romano, sposiamocelo questo candidato fedelissimo di Cuffaro e così poi dopo quando l’abbiamo fatto eleggere gli chiediamo i favori.
Infine - e questo succedeva nel 2001 – sempre nel 2001, il 2001 è l’anno in cui Berlusconi torna trionfalmente a Palazzo Chigi per la seconda volta, ma soprattutto in cui in Sicilia la mafia fa l'enplein, 61 collegi su 61 per il centro-destra.
Nel 2001 in campagna elettorale, scrivono sempre i giudici, citando il mafioso pentito Francesco Campanella, c’è un pranzo a Roma dove ci sono: Campanella (mafioso di Villa Abbate, braccio destro del boss Nino Mandalà, boss, è stato condannato in primo grado, quindi dobbiamo dire ancora presunto boss di Villa Abbate Nino Mandalà, era quello che era amico pure di Schifani), Cuffaro, Romano e altri. A un certo punto una delle persone, dei commensali dice a Romano, ma guarda che Campanella mica ti vota? Pare che sia una battuta, uno scherzo conviviale e invece racconta Campanella, Romano si alzò e disse seriamente, rivolgendosi a me: tu mi devi votare perché noi altri siamo la stessa famiglia! E aggiunge vai a Villa Abbate e ti informi, che famiglia? Non certo la famiglia di sangue, Campanella si chiama Campanella e Romano si chiama Romano, non sono parenti, che vuole dire “siamo della stessa famiglia vai a Villa Abbate e ti informi?” siamo della stessa famiglia di Villa Abbate, evidentemente la famiglia che secondo i giudici ha come boss Mandalà e lasciò attoniti tutti i commensali, un politico che a Roma a una cena o a un pranzo dice esplicitamente a Campanella “siamo della stessa famiglia vai a Villa Abbate” persino per una città italiana, una scena del genere evidentemente lascia un po’ di stucco e poi dice Campanella che Mandalà mi spiegò che Romano era stato autorizzato a candidarsi in quel collegio, perché in quel collegio non c’è candidato che non è espressione di mafia, quindi Mandalà confermò che Romano era della famiglia giusta, la sua!
Se per caso su questi punti e su altri contenuti nella sentenza Cuffaro, la Cassazione dovesse mettere il timbro di autenticità finale, consacrerebbe questi fatti come prove, non più necessarie di dimostrazione nel processo eventuale a Romano, ecco perché il G.I.P. prima di archiviare o di decidere altrimenti sta aspettando che la Cassazione si pronunci.
Intanto però Romano è diventato Ministro, tra tutti i responsabili che sono 30, l’unico che ha un’indagine di concorso esterno in associazione mafiosa, più corruzione, è diventato Ministro, potevano farne gli altri 29? No hanno fatto lui! Gli altri avevano un handicap, non avevano indagini per concorso esterno in associazione mafiosa, Napolitano ha fatto come al solito, prima l’ha nominato Ministro, poi ha assistito al giuramento e poi mentre quello usciva ha fatto un comunicato prendendo le distanze da sé stesso anche, perché è lui che l’ha nominato, secondo l’Art. 92, mi pare, della Costituzione è il Presidente della Repubblica che nomina il Presidente del Consiglio e, su indicazione del Presidente del Consiglio, nomina i Ministri, quindi non è Berlusconi che nomina Romano Ministro dell’agricoltura, Berlusconi propone a Napolitano quel Ministro lì, Napolitano se lo nomina, vuole dire che gli sta bene!
Perché dico questo? Perché sapete che ci sono Ministri che non stavano bene a capi dello Stato e che non sono diventati Ministri, quando Berlusconi portò Previti a Scalfaro, nel 1994 Previti non aveva indagini, era solo l’Avvocato di Berlusconi, quindi era in conflitto di interessi, Scalfaro disse “no, il tuo Avvocato no” e Previti non diventò Ministro della Giustizia. Quando nel 2001 Berlusconi portò Maroni Ministro della Giustizia, io feci un pezzo dicendo “beh ma è proprio il caso di mettere un condannato per resistenza a pubblico ufficiale, un condannato alla giustizia definitivo?” non so se Ciampi abbia letto il mio articolo o si sia informato diversamente, sta di fatto che Maroni non diventò Ministro della Giustizia, ma del Welfare, c’è voluto Napolitano per nominare Ministro dell’interno Maroni condannato per avere picchiato dei poliziotti, Ministro dell’Interno, cioè della Polizia, ma Ciampi non lo fece diventare Ministro della Giustizia e Scalfaro addirittura un Premier mandò indietro, perché nel 1992 in primavera, dopo le elezioni dell’aprile, era iniziata Mani Pulite da due mesi, era finito dentro Mario Chiesa, erano stati indagati Tonioli e Pillitteri i due ex sindaci craxiani socialisti di Milano, pochi altri manager socialisti, Craxi non aveva neanche un avviso di garanzia ancora, si sapeva che l’inchiesta avrebbe potuto arrivare a lui e quando il pentapartito che aveva appena vinto le elezioni, indicò Craxi come Premier, Scalfaro disse “no, io non lo nomino, portatemene un altro e nominò Giuliano Amato” dello stesso partito di Craxi ma meno compromesso con del sistema che stava venendo fuori.
Quindi non c’è bisogno né che uno sia indagato, né che uno sia condannato per non diventare Ministro o Presidente del Consiglio, perché? Perché il Capo dello Stato può decidere se una persona è degna o meno di diventarlo e lo può decidere sulla base di criteri di opportunità, di decenza, di decoro, sentenze penali, fatti documentati, conflitti di interessi, quello che si vuole, immagine… Napolitano invece ha detto di avere preso informazioni sulla situazione giudiziaria di Romano che è quella che vi ho descritto, poi l’ha nominato, poi ha detto: ho preso informazioni sulle gravi imputazioni che pesano sul suo capo e mi auguro, cito a memoria, un chiarimento rapido, forse era il caso di non nominarlo, un Ministro indagato per mafia e corruzione, magari il prossimo giro, magari mi mandi un altro dei responsabili.
E’ anche vero che sarebbe stato difficile giustificare il fatto di negare la nomina di un Ministro indagato per concorso esterno in associazione mafiosa con richiesta di archiviazione e indagato per corruzione, dopo avere nominato Presidente del Consiglio un imputato per corruzione giudiziaria, frode fiscale, appropriazione indebita, falso in bilancio e adesso pure concussione di prostituzione minorile, e indagato a Firenze, ce lo dimentichiamo sempre per le stragi del 1993 che non è mica stata chiesta l’archiviazione, ancora no, dalla Procura di Firenze, l’anno scorso anzi è stata chiesta e ottenuta una proroga delle indagini su Berlusconi, indagato per concorso nella strage.
Forse bisognerebbe chiedere chiarimenti anche su Schifani che come ben sapete è indagato su concorso esterno a Palermo, quindi deve essere per tutto questo che Napolitano decide di nominare pure Romano, facendo però sapere che non gli era piaciuto tanto, adesso si vedrà quando uscirà la sentenza Cuffaro della Cassazione, Romano rischia grosso, quindi voi capite che Berlusconi quando deve spaventare la magistratura, non la deve spaventare soltanto per sé, la deve spaventare anche per conto e in nome di tutti di quegli che gli stanno intorno, che sono così, perché hanno capito che dura poco questa cosa, quindi si stanno giocando le ultime cartucce, una volta che non abbiano più un padrino che li copre e li protegge e lavora per tutti loro a Palazzo Chigi, saranno soli al mondo e se sono colpevoli i finiranno a trenino in galera nei prossimi anni, vedrete, sarà esattamente come quando crollò la Prima Repubblica, quando i Ministri… c’era la ressa davanti a San Vittore e a Poggio Reale, all'Ucciardone e a Regina Celi, tanti erano i Ministri che entravano in galera, vedrete quando cadrà Berlusconi quanta gente finirà in galera, perché? Perché sarà saltato il tappo che teneva tutto compresso.

Lasciamolo solo - Quindi spaventare finché si è in tempo i magistrati sono tutte mosse disperate naturalmente, ecco perché dicevo che forse è venuto il momento di lasciarlo un po’ solo, perché si capirebbe ancora meglio che siamo di fronte a un caso umano, invece di enfatizzare questo scontro che in realtà non c’è perché è lui che sta dichiarando guerra come al solito a tutto il mondo, tranne al suo amico Gheddafi, gli dispiace non vuole disturbare.Faccio un esempio per concludere, la legge sulla responsabilità civile dei magistrati, ne avevamo già parlato, adesso è diventata urgente perché c’è un parlamentare della Lega, di cui non mi ricordo neanche il nome perché ti spuntano come i funghi per conquistarsi 15 minuti di celebrità fanno subito una legge per il padrone, che ha infilato in una normativa europea una roba che stravolge completamente la vecchia legge sulla responsabilità civile dei giudici, cos’è la responsabilità dei giudici? E’ una norma che consente ai cittadini che hanno subito un errore giudiziario di avere un risarcimento dei danni, sacrosanto, i giudici che sbagliano devono pagare, è sacrosanto, il problema è come, l’abbiamo già detto! Oggi abbiamo una legge che è nata dal referendum del 1987 è la legge N. 117/88 firmata da un giurista, socialista, padre del nostro Codice di Procedura Penale Giuliano Vassalli, capo partigiano, figura eminente, cosa stabilisce? Se un giudice fa un errore, deve risarcire il danno, naturalmente il cittadino che ritiene di averlo subito, denuncia lo Stato, lo Stato se accerta che ha subito il danno lo risarcisce e poi se quel danno deriva da colpa grave, da un errore pesante del giudice, non da una svista, da un errore pesante fatto da un giudice incapace oppure da dolo addirittura, se il giudice l’ha fatto a posta a fargli quel torto, allora il giudice per quanto riguarda.
La legge è giusta, come fa notare l’ex Giudice Tinti su Il Fatto Quotidiano c’è un errore in quella legge, una cosa sbagliata, che il giudice restituisce allo Stato la somma che lo Stato ha già refuso alla vittima dell’errore, ma fino al massimo di 1/3 del suo stipendio, questo è sbagliato, se il giudice ha sbagliato deve pagare tutto, non fino a 1/3 del suo stipendio, peggio per lui se ha sbagliato!
Non stiamo parlando di sviste, stiamo parlando di errori marchiani dolo e colpa grave, questo dice la legge.
Adesso questo codicillo infilato da questo leghista ineffabile, cosa dice? Dice una cosa diversa: che il giudice oltre che per dolo e per colpa grave, deve pagare – si chiama Pini il leghista – di tasca sua anche nel caso di violazione manifesta del diritto, cosa vuole dire “violazione manifesta del diritto?” se tu hai interpretato o applicato male una norma della procedura, facendo il processo penale o civile.
Per le presunte violazioni del dritto, in tutti gli stati di diritto, non si denuncia il giudice, si fa ricorso in appello o in Cassazione, anzi il ricorso in Cassazione è proprio quello specifico per le presunte, ritenute violazioni del diritto fatto dal giudice che ha giudicato nel merito, c’è sempre un giudizio di merito, di appello e poi le eventuali questioni di diritto si denunciano eventualmente in Cassazione, che senso ha, dopo che tu hai già avuto un verdetto di Cassazione, favorevole o contrario a te non mi interessa, denunciare il giudice per violazione del diritto? E qual è la violazione manifesta del diritto? Chi lo decide se hai fatto una violazione manifesta del diritto, è una cosa che non sta né in cielo e né in terra, il risultato è che con questa formula ampia che non vuole dire niente “violazione manifesta del diritto” qualunque giudice o PM potrà essere denunciato o chiamato a rispondere di tasca sua non “io denuncio lo Stato e lo Stato si rivale sul giudice se ha commesso il dolo o colpa brave, ma io denuncio direttamente il giudice ogni volta che voglio” con questa scusa della violazione del diritto.
Eppure già oggi con la legge che abbiamo e che va benissimo, salvo con quella faccenda del terzo dello stipendio, lo Stato già si rivale sui giudici in caso di grave violazione di legge, dovuta a negligenza inescusabile, certo se il giudice ha fatto un abuso causa negligenza inescusabile, non ha letto un pezzo delle carte degli atti del processo, per esempio grave negligenza inescusabile, il giudice per decidere deve leggere tutte le carte, affermazione determinata da negligenza inescusabile di un fatto la cui esistenza risulta incontrastabilmente agli atti del processo, se tu dici il contrario di quello che risulta dagli atti inequivocabilmente non è una tua interpretazione è che proprio hai preso un abbaglio, negazione dovuta a negligenza inescusabile, di un fatto la cui esistenza risulta dagli atti, è certo, se affermi un fatto che è smentito dagli atti o se neghi un fatto che è inequivocabilmente affermato dai fatti, oppure se limiti la libertà di una persona al di fuori dei casi consentiti dalla legge, oppure senza motivazione, certo se non spieghi perché hai arrestato uno o se lo arresti per un reato per il quale non è previsto arrestarlo o senza i presupposti che consentono di arrestarlo, lì non è che è opinabile, li hai fatto un grave fallo!
Cosa dice questo leghista naturalmente in Commissione Giustizia questa porcata è passata con il solito voto del radicale, ci sono sempre questi radicali che quando c’è bisogno di dare una mano a Berlusconi si danno immediatamente da fare, e quindi hanno introdotto centro-destra, relazione di Pini, voto del radicale eletto con il PD che dà una mano al Cavaliere, il principio della violazione manifesta del diritto, che come vi ho detto non si sa cosa sia.
L’Avvocato Caputo di Giustizia e libertà di Torino mi fa notare che a questo punto ai giudici resteranno due strade per evitare di essere continuamente denunciati: o non condannare, non arrestare, non inquisire più nessuno, ogni volta che arriva una notizia di reato non guardarla, far finta di non vedere, darsi malati, mangiarsi le prove, mangiarsi le bobine con le intercettazioni telefoniche, oppure mettersi d’accordo per fare sentenze tutte uguali primo, secondo e terzo grado in modo che comunque se tutte le decisioni prese dai magistrati in un procedimento vengono confermate nei gradi successivi, nessuno potrà dire che c’è stata nessuna violazione e nessun torto, è questa la giustizia che vogliamo? Abbiamo vari gradi di giudizio e facciamo una legge che indurrà i giudici o a non decidere più o a decidere di darsi sempre ragione, anche quando hanno torto, per paura di essere denunciati? E’ questa la giustizia che vogliamo? Infatti lui dice maliziosamente è ovvio che sarebbero dei mascalzoni i giudici che lo facessero, ma a questo potrebbe portare la legge e se i giudici si mettessero tacitamente d’accordo nel senso che tutte le sentenze di primo grado venissero acriticamente confermate nei successivi gradi di giudizio, dove starebbe la manifesta violazione del diritto? Formalmente si metterebbero a posto gli uni con gli altri, ma il bello è quello che scrive Bruno Tinti che ha la rara capacità di fare degli esempi, su Il Fatto Bruno Tinti, andatevi a vedere il pezzo perché è molto divertente, l’abbiamo intitolato “Una boiata pazzesca” fa due esempi: rapina alle Poste, due testimoni vedono in faccia il rapinatore e in Questura lo riconoscono da una foto segnaletica, è Pippo già condannato 3 volte per lo stesso reato, il PM chiede la cattura di Pippo e il G.I.P. è d’accordo, così dopo un paio di mesi Pippo finisce in prigione, dice che è innocente e che il giorno della rapina lui era in Spagna a Marbella insieme con la sua fidanzata Lucia. Rogatoria estera; al giudice spagnolo la ragazza dice che è proprio vero, il 25 marzo stavano insieme. “Siamo andati a Porto Banus, poi abbiamo mangiato a La Moraga, poi siamo andati a fare compere al Corte Inglès, poi siamo andati a giocare a tennis al circolo di Manolo Santana e poi abbiamo cenato lì.” Il giudice chiede da quanti giorni Pippo era a Marbella. “Eh, 2 o 3”. “E il giorno prima, il 24 marzo, cosa avete fatto?” “Eh, boh, cioè, non so. Ah sì, siamo stati al mare.” “Al mare dove? Nikki Beach? Play Fantastica?” “Mah, al mare, adesso non mi ricordo.” “Tutto il giorno?” “Beh no, poi siamo andati a fare compere.” “Dove?” “Mhhh” “E il giorno dopo, il 26 marzo?” “Ma insomma, adesso non mi ricordo, e poi che c’entra con la rapina?” Il Pm non crede a Lucia, crede ai testimoni che hanno riconosciuto Pippo e chiede il rinvio a giudizio; il Gip la pensa come il Pm e anche il Tribunale: 5 anni di galera in primo grado a Pippo per la rapina. In Appello l’avvocato di Pippo dice che Lucia ha importanti rivelazioni da fare (la fidanzata), in Tribunale non era stata sentita, era irreperibile e quindi sono state accettate come prova le dichiarazioni per rogatoria in Spagna. Lucia arriva al processo d’appello e spiega tutte quelle cose che prima non ricordava adesso se le ricorda, racconta tutto per filo e per segno dove sono stati il giorno prima, il giorno stesso e il giorno successivo e allora la Corte d’Appello le crede e assolve Pippo. Chi ha sbagliato? I giudici del Tribunale che hanno creduto al G.I.P., che aveva creduto al PM che non aveva creduto a Lucia? O hanno sbagliato i giudici d’appello che hanno creduto a Lucia? Nessuno dei due, ha sbagliato dal punto di vista di Pippo, perché? Perché c’erano elementi tali, i testimoni all’accusa per ritenerlo colpevole e le titubanze della Lucia in primo grado.
In appello Lucia ha sfoderato una memoria di ferro peraltro recentissimamente riempita di quei buchi che aveva in primo grado e quindi i giudici hanno avuto dei dubbi e nel dubbio, dato che bisogna condannare solo oltre ogni ragionevole dubbio, allora hanno assolto, non hanno detto che quelli di prima avevano sbagliato, hanno detto che a loro è venuto il dubbio che avesse ragione Pippo in base a quello che ha detto la fidanzata.
Non c’è nessun errore giudiziario né prima, né dopo, per convenzione noi accettiamo la sentenza che arriva dopo, se viene confermata in Cassazione, questa sentenza di assoluzione in appello diventa definitiva, c’è stato mica un errore giudiziario? No, Pippo può essere risarcito? Assolutamente no, ci mancherebbe altro che tutti quelli che vengono prima indagati, poi arrestati o anche solo indagati e rinviati a giudizio, condannati in un grado e assolti in un altro, potessero avere il risarcimento, sarebbe la fine!
Ecco com’è facile suggestionare la gente con questa storia che il giudice deve pagare quando sbagliata e in realtà poi non sappiamo bene cosa vuole dire quando sbaglia, adesso l’altro esempio che riguarda Berlusconi, processato per prostituzione minorile.
Berlusconi è processato per prostituzione minorile, perché? Perché ritengono i giudici che sapesse che Ruby era minorenne, quando, secondo l’accusa andava a letto con lei e poi la pagava. Se i giudici lo condannano in primo grado e poi lo assolvono in appello, è semplicemente perché in primo grado hanno creduto agli elementi notevoli che ha portato l’accusa e in appello è venuto il dubbio che possa avere ragione lui, mettete per esempio che qualcuno insinui il dubbio che hanno sbagliato a registrare la data di nascita all’anagrafe in Marocco, sapete che erano anche andati alcuni emissari, come abbiamo raccontato su Il Fatto per cercare di alterare quei registri, quindi mettiamo che in questo pro e contro, processo indiziario, è chiaro che nel processo dove c’è la foto del colpevole che infila il coltello nella pancia della vittima non è un processo indiziario, ma ci sono i processi indiziari dove è importante il mosaico per rendere più probabile la tesi dell’accusa e della difesa e in quei processi la valutazione soggettiva del giudice varia, uno può essere convinto della consapevolezza e un altro può avere un dubbio in più e convincersi dell’innocenza, oppure può emergere un fatto nuovo dopo che supera la decisione che è stata presa prima o può essere valutato diversamente, quindi non c’è nessun errore se viene condannato da una parte e assolto dall’altra, semplicemente c’è una diversa valutazione del materiale.
L’errore sarebbe se ci fosse un’intercettazione negli atti in cui Emilio Fede dice a Berlusconi “guarda che ho controllato, è maggiorenne, puoi andarci a letto tranquillamente” e Berlusconi “ah grazie, io controllo sempre, mi raccomando!” in questo caso Berlusconi avrebbe la prova che era stato buggerato, avrebbe la prova che lui credeva veramente che era maggiorenne, se i giudici ignorassero questa intercettazione per condannare Berlusconi, ecco il dolo, ecco la colpa grave, ecco la negligenza inescusabile, non hanno guardato bene oppure hanno letto quell’intercettazione e l’hanno imboscata, nel primo caso colpa grave, nel secondo caso dolo, hanno fatto apposta, in quel caso sì che Berlusconi condannato in assenza di quella telefonata e poi assolto in presenza di quella telefonata avrebbe tutto il diritto di richiedere il risarcimento allo Stato che poi chiederebbe i danni ai giudici che hanno fatto quella porcata.

Forse è questo che si chiede all’informazione e anche alla Magistratura associata, meno strepiti, Berlusconi ce l’ha con noi, ci vuole punire, lo sappiamo che vi vuole punire, ma ai cittadini non gliene frega niente, invece è molto importante far capire ai cittadini che razza di processo viene fuori, se l’imputato può far causa al suo giudice, quindi freddezza, nervi saldi da parte di tutti, anche di quelli che vogliono andare a manifestare contro quelli che manifestano per Berlusconi e possibilmente cercare di spiegare chirurgicamente e freddamente ai cittadini cosa succede a noi se passano queste leggi, ben sapendo che ormai per fortuna se Dio vuole ne passeranno ben poche, bisogna cercare di fare questo salto, vi do solo un dato: l’altro giorno a un convegno il sondaggista Pagnoncelli ha raccontato che per gli italiani l’emergenza N. 1 non è né la Libia, né quei poveri immigrati a Lampedusa, né tanto meno il federalismo, l’emergenza vera dell’Italia è l’evasione fiscale e la corruzione e le mafie, i soldi che sfuggono allo Stato con il nero e che quindi i cittadini onesti sono costretti ogni anno a rabboccare pagandone di più di tasse, questa è l’emergenza N. 1 per i cittadini italiani nei sondaggi, vi pare normale che il politico più votato alle ultime elezioni sia stato un signore imputato di evasione fiscale e corruzione? Bisogna cercare di unire queste due informazioni: è giusto avercela con l’evasione fiscale, con la corruzione e con le mafie finalmente siamo arrivati a avercela con questi che sono i veri problemi dell’Italia e quindi per favore non facciamoci più rappresentare da un imputato di corruzione e evasione fiscale, è questo link che manca, abbiamo le due informazioni ma non riusciamo ancora a metterle insieme, strepitare gli uni contro gli altri non serve, invece far passare questi messaggi per chi lo può fare è molto più utile, passate parola, buona settimana!

Marco Travaglio (Passaparola del 28 marzo 2011)


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