giovedì 14 aprile 2011

Passa il processo breve. La nostra protesta

Signor Presidente, ad una settimana esatta dalla decisione che questa maggioranza parlamentare ha preso qui per dire che «Ruby rubacuori» è la nipote di Mubarak, un'altra sconcezza ci apprestiamo, anzi vi apprestate, a deliberare oggi, quella sconcezza che voi chiamate processo breve.
Giustificate questa vostra sconcezza, questa vostra volgarità, questa vostra legge incostituzionale, chiamandola misura a tutela del cittadino in applicazione della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo. Come dire, chiamate Dracula a salvare un povero Cristo che si è tagliato le vene.
Vedete, quel processo breve di cui parlano la Corte di giustizia dell'Unione europea e la Convenzione europea non è quello che oggi Berlusconi dice in uno dei suoi comunicati, nel quale afferma sempre una bugia per nascondere come stanno i fatti.
Oggi Berlusconi afferma che questa sarebbe una legge europea per evitare le multe dall'Alta Corte di giustizia, ma la legge europea non dice che bisogna interrompere i processi prima del tempo, dice l'esatto contrario. Dice, cioè, che ogni persona ha diritto ad avere una causa in cui sia esaminata, entro un termine ragionevole, la sua questione. Insomma, un processo serve per far sapere chi ha ragione e chi ha torto. Se riduci i tempi processuali, anzi, impedisci che il processo si faccia, impedisci di sapere chi ha ragione e chi ha torto.
Quindi a chi fai il favore? Alla parte lesa? Alla giustizia? Alla verità? No, lo fai al delinquente, lo fai a quella persona che non vuole sottoporsi al processo. Nel caso specifico, lo fai a Berlusconi, il quale è coinvolto in un processo in corso – che si chiama processo Mills - in cui il suo coimputato è già stato condannato con sentenza penale passata in giudicato e il reato in questione è il reato di corruzione.
Il reato di corruzione è quel reato in cui c'è uno che dà e uno che prende. Chi ha preso, ovvero Mills, è già stato condannato per avere ricevuto da Berlusconi e, siccome questo processo in primo grado sta per arrivare a destinazione, lui oggi, come fa da anni e anni, praticamente da quando sta in questo Parlamento, si è fatto una legge, una «leggina», per non farsi processare.
Poi dicono che questa legge servirebbe anche ad altri. In realtà il Ministro della Giustizia ha detto che serve solo a Berlusconi e già questo dovrebbe umiliare a tal punto il Parlamento che, con senso di responsabilità, i parlamentari non dovrebbero votarla. Purtroppo però in questo Parlamento ci sono più parlamentari che si comportano come Giuda che alberi dell'orto di Getsemani disposti ad accoglierli, di fronte a quel che sono i loro elettori.
E allora, non è vero che questa legge aiuta solo Berlusconi, perché se così fosse sarebbe solo una beffa, ma è un danno grave per migliaia e migliaia di truffati, per coloro che subiscono un torto, che sono vittime dei reati contro la pubblica amministrazione. Questi illeciti in genere si prescrivono in sette anni e mezzo, ma in questo caso in sei anni. Tutto ciò, invece, di trovare soluzioni che mettano in condizione il giudice di arrivare prima a una sentenza per sapere prima come stanno i fatti.
Addirittura, se riguarda un Presidente del Consiglio, in un Paese civile, in un Paese normale, dovremmo sapere prima se chi ci governa è una brava persona o un delinquente non dopo. Infatti, dopo che i buoi sono usciti dalla stalla, non me ne faccio niente della stalla. Qui abbiamo a che fare con una persona che dal 1994 continua a farsi leggi per non farsi processare e finora la Corte costituzionale ha dovuto fermarlo. Grazie a Dio, il 12 e il 13 giugno ci penseranno gli elettori a fermarlo. Bisogna che lo sappiano i cittadini italiani!
Noi dell'Italia dei Valori ci avevamo visto per tempo, già dall'anno scorso, quando ha fatto la legge sul legittimo impedimento, altra legge ad uso e consumo proprio, perché diceva: «Io so' io e, come il Marchese del Grillo, non mi voglio far giudicare se non quando voglio io e se non dal giudice che voglio io». La Corte costituzionale, invece, ha risposto: «Guarda che ti devi mettere d'accordo con il giudice». Avete visto scome ta facendo: ogni volta che fissano un'udienza, quel giorno si fa mettere in agenda politica un qualcosa da fare, in modo che non si deve presentare dai giudici.
E, allora, noi chiediamo ai cittadini: il 12 e il 13 giugno andate a votare e decidete voi, una volta per tutte, se vi conviene avere un Presidente del Consiglio che tiene impegnato il Parlamento, che addirittura non fa neanche i Consigli dei ministri per tenere i suoi ministri a votare, che addirittura mette in secondo piano il dramma nucleare che sta succedendo in Giappone, la guerra che abbiamo in corso, i quattro milioni di cittadini giovani italiani che non hanno lavoro, un'economia a pezzi, un'Italia che non ha futuro; un Presidente del Consiglio, quindi, che tiene impegnato il Parlamento soltanto per risolvere i suoi problemi personali.
La verità è una e una sola: Berlusconi fa politica per motivi giudiziari. Ai tempi miei c'erano due tipi di imputati: uno che faceva il latitante e se ne andava ad Hammamet e uno che veniva in procura ad ammettere i fatti. Lui ha inventato il terzo tipo: me ne vado in Parlamento per farmi le leggi per non farmi processare. Doveva fare una scelta fra San Vittore e Montecitorio: ha pensato che si sta meglio a Montecitorio che a San Vittore.
Questo è il dato di fatto ed è questo che dobbiamo far capire agli italiani, perché in questi anni sono stati truffati, sono stati raggirati ed è stato fatto credere loro che, votando quella formazione politica, sarebbero stati meglio. Invece sta meglio lui e qualche amico suo.
E chi sono gli amici suoi? Proprio quelli a cui fa piacere e fa comodo questa legge, perché questa legge non mette in condizione i giudici di fare i processi prima, ma mette in condizione i giudici di non farli più! È come dire che in ospedale, preso atto che qualcuno sta male, con il cancro, che se in due mesi non gli fai l'operazione non gliela puoi fare più, la decisione è che non si opera per niente, invece di mettere in condizione l'ospedale di operarlo in tempo.
Questa è l'anomalia di questo provvedimento, questa è l'anomalia di questa legge. È una legge, peraltro, incostituzionale perché con una norma transitoria si applica proprio al processo che lo riguarda, cioè il processo Mills. Allora ancora una volta noi insistiamo. Qui Berlusconi di epocale non ha fatto nulla; si tratta semplicemente di un imputato che ha trovato una scorciatoia per evitare di essere sottoposto alla giustizia.
Allora dobbiamo deciderci, una volta per tutte, se possiamo accettare che un Paese, uno Stato di diritto come il nostro possa continuare a calpestare la Costituzione, la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, la Convenzione dell'ONU sulla corruzione, e tutte quelle leggi che vogliono un'Italia più attenta alla giustizia, un'Italia che metta in condizione chi ha ragione di avere ragione, se dobbiamo accettare di essere umiliati in questo modo.
In questi giorni la cosa che più mi ha colpito è stata la non accettazione dell'election day. Questo per farvi capire come lui a tal punto teme il giudizio del popolo che non vuole che il risultato del referendum arrivi proprio su questa materia. Butta via 350 milioni di euro per far sì che si tengano il 15 e il 16 maggio le elezioni amministrative, il 29 maggio il ballottaggio, e il 12 e 13 giugno il referendum. Perché non ha fatto sì che si tenessero tutti insieme? Con 350 milioni di euro, buttati via, si potevano sistemare le case dei disperati de L'Aquila, gli alluvionati, si potevano aiutare i cassintegrati, si potevano risolvere tante questioni incompiute.
Lui butta via i soldi perché serve a lui, ma il risultano qual è? Non vuole il giudizio del popolo. Egli sa che sta utilizzando il Parlamento per se stesso, e la cosa più grave non è quel che fa lui, ma quel che fa questa maggioranza, venduta, asservita, che si chiama responsabile ma è irresponsabile, perché vende se stessa, vende la propria dignità per un piatto di maccheroni. Godetevi il vostro piatto di maccheroni che il giudizio degli italiani prima o poi arriverà.

Antonio Di Pietro (14 aprile 2011)

2 commenti:

  1. Ci risiamo ancora una volta abbiamo perso una parte di democrazia.
    Una mattina mi son svegliato...

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  2. .... o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao ........

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