martedì 10 maggio 2011

L'altro volto di Wojtyla

Wojtyla è stato un uomo prima ancora che un Papa, per questo era, ed è, così amato. Ha commesso, come tutti, degli errori, anche importanti, alcuni forse non perdonabili. Ognuno può cercare la verità, se vuole, o astenersi e trasformarlo in una icona pop. Ferruccio Pinotti e Giacomo Galeazzi hanno ripercorso la storia politica di Giovanni Paolo II, da Marcinkus, allo scandalo della pedolifia, dalla guerra santa contro l'Unione Sovietica all'appoggio a Pinochet. Il ritratto ha più ombre che luci, a qualcuno potrà non piacere. La beatificazione e i "Santo subito" sono una coperta corta, forse era meglio aspettare.

Intervista a Ferruccio Pinotti, autore di Wojtyla Segreto

Wojtyla, Marcinkus, Calvi e lo IOR - Sono Ferruccio Pinotti, sono un giornalista d’inchiesta autore di numerosi libri di indagine su temi scomodi, come Comunione e Liberazione, la Lobby di Dio recentemente, Opus Dei segreta, L’Unto del Signore, cioè i rapporti tra Berlusconi e il Vaticano, Poteri Forti sul caso Calvi – Ambrosiano, Colletti Sporchi sul tema del riciclaggio e dei poteri criminali.
In questo libro io e il collega vaticanista de La Stampa di Torino Giacomo Galeazzi, affrontiamo alcuni nodi estremamente critici della beatificazione di Giovanni Paolo II.La prima domanda è quale sia il rapporto tra il pontificato di Giovanni Paolo II e l’attuale pontificato di Ratzinger. Si tratta di una successione molto stretta in quanto Ratzinger era stato identificato da Giovanni Paolo II come suo successore già durante la fase della malattia e il comune lavoro di distruzione della teologia di Liberazione in America Latina e di copertura della pedofilia ecclesiastica e degli scandali presenti in tutto il mondo. Ma Ratzinger è il continuatore della politica di Wojtyla anche per l’appoggio indiscriminato e quasi ossessivo a movimenti integralisti e reazionari come l’Opus Dei, Comunione e Liberazione, Neocatecumenali, Focolarini, Legionari di Cristo, che sono stati commissariati da Ratzinger per i pesanti abusi sessuali, ormai comprovati, però tuttavia non sono stati certamente cancellati dalla galassia dei movimenti vaticani più vicini al Pontefice.
La protezione di Wojtyla di un discusso personaggio come mons. Marcinkus affonda le sue radici molto tempo indietro, nel senso che è Wojtyla che nomina Marcinkus alla guida dello IOR, è Wojtyla che gli consente di accentrare un potere fortissimo nella gestione della potente e ricca banca vaticana, è Wojtyla che protegge Marcinkus in tutte le sue operazioni più sporche compiute con il banchiere piduista e massone Roberto Calvi.
Questo perché aveva delle finalità politiche in quanto lo IOR e Marcinkus dovevano essere le casseforti per finanziare le operazioni sporche del Vaticano, volute e avallate da Giovanni Paolo II, pensiamo ad esempio al finanziamento di Solidarnosc e dei movimenti anticomunisti in Polonia e in tutto l’Est europeo, pensiamo all’appoggio alle dittature sudamericane che contrastavano la teologia di Liberazione e qualsiasi movimento di rivolta. Quindi Wojtyla non ha esitato a servirsi di Marcinkus e di Calvi per compiere delle operazioni molto gravi, ad esempio gli atti del processo Calvi e la testimonianza del giudice Tescaroli che noi abbiamo raccolto dimostrano come persino denaro della mafia sia stato riciclato nel Banco Ambrosiano e di lì riversato nelle casse di Solidarnosc e del movimento polacco. Una vasta operazione che vedeva attorno a sé anche buona parte delle cancellerie occidentali, sicuramente quella americana. Noi abbiamo ricostruito in particolare il rapporto tra Zbigniew Brzezinski, il potentissimo polacco consigliere per la sicurezza nazionale durante la presidenza Carter, ma anche molto ascoltato durante la presidenza Reagan che, d’intesa con Wojtyla, non solo ha creato le basi per il suo pontificato mobilitando l’episcopato americano durante il conclave che lo ha eletto, ma ha disegnato una strategia di distruzione dell’impero sovietico fondata proprio sulla religione. Quindi una offensiva ad Est attraverso la cattolica Polonia e Solidarnosc e un’offensiva a sud attraverso l’appoggio alla resistenza afgana dei mujahidin all’invasione sovietica, fenomeni che poi genereranno Al Qaeda.
Quindi Wojtyla non esita a servirsi cinicamente di Calvi e dell’Ambrosiano, a svuotarne le casse, noi abbiamo riproposto una testimonianza raccolta da me anni fa alla vedova di Roberto Calvi la quale ci diceva in via esclusiva che il marito si inginocchiò al Papa in un incontro riservato durante il quale il Papa gli disse “Se tu mi aiuterai in Solidarnosc sulla Polonia io ti affiderò le finanze vaticane”.
Quindi un uso assolutamente sconsiderato, cinico, che poi dopo vedrà una protezione attiva di Wojtyla nei confronti di Marcinkus quando esploderà il caso dell’Ambrosiano nel senso che il Vaticano si è sempre opposto alle richieste di estradizione di Marcinkus, anche solamente alla possibilità di interrogarlo sul clamoroso crack dell’Ambrosiano. Quindi questo dimostra la piena coscienza di Wojtyla.

La caduta dell'URSS e il terzo segreto di Fatima - A questo aspetto va anche assommato il fatto che un intimo amico del Papa, cioè mons. Padre Hnilica, un discusso vescovo cecoslovacco ordinato clandestinamente che creò la fondazione Pro Fratibus, cercò di versare 1,5 miliardi dello IOR a Carboni per impossessarsi delle carte segrete di Roberto Calvi che il banchiere portava con sé nella propria valigetta durante l’ultimo viaggio che lo condusse alla morte sotto il ponte dei Frati Neri a Londra. Quindi Wojtyla coltivava tutta una serie di amicizie particolari, pericolose, finalizzate alla sua strategia politica. Nel libro abbiamo elencato le ragioni per le quali secondo noi la beatificazione di Wojtyla è inopportuna o quanto meno discutibile. Il primo capitolo rientra nell’uso cinico di Marcinkus e di Calvi per l’operazione di finanziamento alla Polonia, il secondo capitolo è quello della distruzione della teologia della Liberazione attraverso la scomunica di sacerdoti impegnati nei movimenti diciamo di resistenza o comunque di emancipazione del popolo latinoamericano. Wojtyla mentre mons. Romero veniva ucciso dagli squadroni della morte non esitava a farsi ritrarre abbracciato a Pinochet sul balcone del Palazzo della Moneda. Il terzo capitolo è la copertura della pedofilia anche attraverso l’appoggio a Marcial Maciel, il padre fondatore dei Legionari di accusato di numerosi abusi, il quarto capitolo è l’appoggio ai movimenti integralisti come Opus Dei, Comunione e Liberazione, Legionari di Cristo, Focolarini, che ormai sono una vera e propria chiesa nella chiesa molto pericolose e attente agli affari.La vera natura del rapporto tra Wojtyla e Solidarnosc è quella di un appoggio geopolitico e strategico e finanziario assolutamente irrituale, cioè il Papa decide, d’intesa con l’amministrazione americana, con la cancelleria francese e con una serie di forze, di distruggere il comunismo attraverso la Polonia e l’uso di Solidarnosc. In questo processo lui fa pervenire giganteschi finanziamenti, aiuti logistici, aiuti in termini informativi e di intelligence, fa di tutto per aiutare la causa di Solidarnosc e per esercitare una fortissima pressione sul generale Jaruzelski che rimarrà avviluppato dalla strategia del Papa tesa a fare della Polonia il nucleo centrale del disfacimento dell’impero sovietico. Per fare questo Wojtyla utilizza tutti i mezzi, è un Papa machiavellico che fa suo il famoso motto “il fine giustifica i mezzi” e quindi non esita a servirsi di personaggi discutibili come Flavio Carboni, come l’ex agente del Sismi Francesco Pazienza che con noi ha ammesso di avere persino trasportato dei lingotti d’oro in Polonia nascosti in una Lada.Ecco quindi c’è tutta un’operazione geopolitica anche con il sostegno dei socialisti. Addirittura ci sono dei soldi e dei conti esteri di Craxi che finiscono alla causa polacca, con l’aiuto persino del network massonico internazionale, insomma si cerca in tutti i modi di distruggere il comune nemico dell’Occidente che è il comunismo.Spesso ci si è chiesti quale sia il rapporto tra Wojtyla e il terzo segreto di Fatima. Apparentemente il Vaticano ha finto di rivelarlo dicendo che sostanzialmente il terzo segreto di Fatima era l’attentato al Papa, poi diciamo finito tra virgolette bene nel senso che la protezione di Maria avrebbe evitato il peggio tanto che uno dei proiettili sparati contro Wojtyla venne incastonato nel diadema di Fatima. In realtà sembra trattarsi di una operazione puramente mediatica e che invece il terzo segreto di Fatima, stando a varie testimonianze, riguardi il disfacimento della Chiesa, le lotte contrapposte, l’avvicinarsi di una crisi morale della Chiesa che sembra proprio quello che sta succedendo perché la Chiesa divisa tra fazioni e gruppi di potere, massoni, Opus Dei, Comunione e Liberazione, Focolarini, sta diventando una Chiesa fatta di lobby, una Chiesa fatta di poteri sempre più attenta alla finanza, alla politica, coinvolta anche in scandali come quello recente della propaganda Fide, in affari sporchi. E di conseguenza il terzo segreto di Fatima sembra veramente riguardare questo più che non l’attentato al Papa.
Ferruccio Pinotti (Blog Beppe Grillo - 4 maggio 2011)

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