lunedì 2 maggio 2011

Talleyrand, Berlusconi e la Libia

La sinistra è cretina. Troppo cretina. Tanto cretina che si terrà Berlusconi fin che campa (e i cinici e i paranoici campano moltissimo).

Riepiloghiamo. Basta una telefonata di Obama perché Berlusconi, con una delle sue solite capriole, cambi radicalmente idea sul nostro impegno in Libia: dal “non bombarderemo mai” si passa all’autorizzazione ai Tornado a scagliare missili “su obiettivi mirati”. La Lega non ci sta. Un importante ministro come Roberto Calderoli dichiara: “Non voterò mai in Parlamento l’autorizzazione a bombardare la Libia”. Posizione ribadita dal líder maximo. È una spaccatura clamorosa nella maggioranza che, data l’importanza della questione, può portare all’immediata caduta del governo di Silvio Berlusconi che, con un comunicato ufficiale, si è già impegnato a obbedire al diktat di Obama.

E cosa fa la sinistra? Invece di incoraggiare i leghisti va a fare le pulci al loro “niet” puntualizzandone solo le motivazioni meschine: l’aumento dei profughi e dei costi. In realtà, la Lega ha una lunga tradizione di ostilità alle missioni “umanitarie e democratiche” della Nato. Nel 1999 alcuni parlamentari leghisti andarono a Belgrado a fare gli “scudi umani” contro i bombardieri Nato che partivano dalla base di Aviano. Si sa che la Lega è contraria alla missione in Afghanistan e da tempo preme su Berlusconi perché ritiri il nostro contingente. E invece la sinistra con tutta la tradizione pacifista che ha alle spalle, a volte spinta fino ai limiti della vigliaccheria (“meglio rossi che morti”), ha subito in questi anni una mutazione antropologica: è diventata guerrafondaia per un soccombismo nei confronti degli americani che uguaglia quello di Berlusconi. E se la Lega dovesse tener duro e non votare in Parlamento la mozione che autorizza i Tornado a bombardare, sarebbe capace di appoggiare Berlusconi salvando così il governo che altrimenti cadrebbe come una pera cotta.

Ma anche il presidente Napolitano non scherza. Ulcera Berlusconi su ogni virgola della Costituzione e ne viola, proprio lui, che ne è il supremo garante, uno degli articoli più importanti, l’articolo 11 che recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Il generale Fabio Mini, che è stato capo di Stato Maggiore delle Forze Nato per il Sud Europa e nel 2002/2003 comandante del contingente italiano in Kosovo, ha dichiarato che “tutte le più recenti missioni della Nato, compresa quella in Libia, sono missioni di guerra”.

Ma non c’è bisogno dell’autorità del generale Mini per capire che in Libia la Nato, a cui l’Italia, ubbidisce perinde ad cadaver, sta facendo una guerra. In partenza la Nato doveva salvare i civili libici dai bombardamenti di Gheddafi. Di fatto ha preso le parti di una delle due fazioni in campo invertendo i rapporti di forza: adesso a essere bombardato è Gheddafi che non può più bombardare. Né si capisce che senso abbia salvare i civili che stan dalla parte dei rivoltosi per ammazzare quelli che sono rimasti fedeli a Gheddafi. Una sinistra cogl…, un presidente della Repubblica che viola la Costituzione in modo flagrante.

Vien voglia di passare dalla parte di Berlusconi. Perché è un delinquente, ma non è un cretino. E come diceva Talleyrand: “Preferisco i delinquenti ai cretini, perché i primi almeno ogni tanto si riposano”.

Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 30 aprile 2011)

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