Ci sono le cene da 120 persone in ristoranti da 40 coperti, le cravatte di Marinella come regalo di Natale, lo champagne "di rappresentanza", le macchine prese a nolo, le migliaia di euro di rimborsi benzina, i soggiorni per due persone in giro per l'Italia. L'elenco delle spese del gruppo del Pdl contiene di tutto, gelosamente custodito dal "grande accusato". Franco Fiorito, ex capogruppo defenestrato, sulla graticola da una settimana per i suoi bonifici, i suoi prelievi e la gestione della cassa del gruppo, da ieri indagato dalla magistratura per peculato, si dice "turbato" per "l'operazione" messa in piedi contro di lui ma non vuole crollare da solo.
Per due anni e mezzo è stato lui a firmare le autorizzazioni di pagamento per le spese dei suoi consiglieri e adesso, "nauseato da quanto sta succedendo", mostra, ricevute alla mano, come "i moralizzatori" spendevano i soldi ("troppi, è vero, troppi") che la Pisana affidava a ogni gruppo. A emergere ci sono migliaia di euro spesi per "studio progettazione grafica e realizzazione materiale promozionale Popolo della libertà". Un'attività che dovrebbe essere in linea con quelle per le quali viene erogato il finanziamento. Eppure, per Fiorito, "mai nessun materiale ci è stato recapitato". Secondo l'ex capogruppo sarebbero stati tutti richiesti dal suo successore, Franco Battistoni. Sul quale c'è un corposo capitolo che riguarda cene e pranzi in ristoranti in giro per il Lazio. Soprattutto uno, il Pepenero di Capodimonte, provincia di Viterbo: sul suo sito internet viene riportata l'annotazione "40 coperti" e invece, nelle ricevute allegate da Fiorito ("Le porterò tutte con me quando la magistratura vorrà sentirmi", promette), vengono registrati pranzi da 80 e 120 coperti. E una volta sono 4.200 euro di spesa, un'altra 6.000, un'altra ancora 5.000.
Sono davvero tantissime le ricevute di ristoranti inserite tra le carte. Non frequentati solo da Battistoni ma anche dagli altri componenti del gruppo, tutti firmatari della lettera con la quale Fiorito è stato messo alla porta a fine luglio. Ci sono le "cene sociali" del gruppo Pdl da Pasqualino al Colosseo o al Bar Martini, sempre di fronte all'Anfiteatro Flavio, tenute in vari periodi dell'anno: a marzo, a luglio, a novembre e a dicembre del 2011. Gli importi, sempre significativi: 7.000 euro, 9.900 euro, 8.800 euro, altri 7.000 euro. Tutte spese della consigliera Veronica Cappellaro che si fece dare l'ok anche per alcune riprese fotografiche da 9.000 euro.
Poi c'è il singolare "noleggio del set di Roma antica e del teatro 10 di Cinecittà", richiesto dal vicecapogruppo Carlo De Romanis per quella che Fiorito, nei giorni della sua cacciata, aveva definito "una festa con donne semivestite in costume". Il costo richiesto sarebbe stato di 48.000 euro, anche se lo stesso Fiorito, due mesi fa, disse di non aver voluto autorizzare la spesa. Ci sono i soggiorni per due ("Consigliere più amante", insinua maliziosamente Fiorito) in missione al Salone del Gusto di Torino. O i 1.200 euro spesi da Marinella, in via Riviera di Chiaia a Napoli per 10 cravatte, una sciarpa di lana e 4 portadocumenti in pelle. O le bottiglie di champagne da regalare per Natale. Tutto testimoniato ricevute alla mano, pagato coi soldi che servivano per il funzionamento del gruppo. Il vaso di Pandora, insomma, è stato scoperchiato. La guerra dei soldi nel Pdl è appena cominciata.
Intanto Francesco Battistoni, capogruppo del Pdl alla Regione Lazio, si è presentato oggi al procuratore aggiunto Alberto Caperna e al pubblico ministero Alberto Pioletti ai quali ha affidato l'indagine su Franco Fiorito, indagato per peculato. Per tre ore, ascoltato come persona informata sui fatti, come aveva detto prima di entrare nell'ufficio di Caperna. Battistoni ha detto: "la situazione dei conti correnti del Pdl alla Regione Lazio è ormai nota a tutti. Sono venuto qui per fornire ai magistrati elementi di certezza e di chiarezza".
MAURO FAVALE (La Repubblica - 13 settembre 2012)
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