Altro che «zitelle acide», come ironizza il capopattuglia di Beppe
Grillo, il geometra-deputato Giancarlo Cancelleri. Eccole tutte giovani,
sorrisi solari, scarpe da ginnastica, giacche sagomate sui jeans,
semplici e determinate, le sei stelle siciliane pronte con gli altri
nove eletti del Movimento 5 Stelle a varcare la soglia di un santuario
del potere come Palazzo dei Normanni.
La rivoluzione scattata con la nuotata del lider maximo ha i riccioli dorati di Claudia La Rocca, il caschetto biondo di Valentina Palmeri, il taglio sbarazzino di Angela Foti, la serenità di Valentina Zafarana, ma anche l'estro di un artista tornato da Londra come Antonio Venturino, autorizzato, assicura, da Dario Fo alla traduzione sicula del «Mistero buffo», e ancora il talento di un ingegnere elettronico come Sergio Troisi, rientrato pure lui da Londra dove collabora all'installazione di treni-navetta negli aeroporti di tutto il mondo anche dalla sua casa di Trapani, «potenza di Internet».
La rivoluzione scattata con la nuotata del lider maximo ha i riccioli dorati di Claudia La Rocca, il caschetto biondo di Valentina Palmeri, il taglio sbarazzino di Angela Foti, la serenità di Valentina Zafarana, ma anche l'estro di un artista tornato da Londra come Antonio Venturino, autorizzato, assicura, da Dario Fo alla traduzione sicula del «Mistero buffo», e ancora il talento di un ingegnere elettronico come Sergio Troisi, rientrato pure lui da Londra dove collabora all'installazione di treni-navetta negli aeroporti di tutto il mondo anche dalla sua casa di Trapani, «potenza di Internet».
A molti professionisti della politica sembreranno dei marziani
piazzati fra i banchi di Sala d'Ercole, ma sono loro, piaccia o non
piaccia, la novità di queste elezioni che segnano un prima e un dopo,
turbando il sonno della Regione col parlamento più antico del mondo.
E si capisce parlando con Claudia La Rocca che, a 31 anni, arrivata da Bagheria, si danna di aver piantato Samanta e Giampiero, gli amici del cuore, per le pratiche sull'eco-camping: «Tutti e tre senza lavoro, per non partire, per non abbandonare la nostra Sicilia, stavamo per impiantare un campeggio, credendo nel turismo, puntando sul nostro territorio, la città di Guttuso e Buttitta, di Tornatore e Dacia Maraini...». E ora si tormenta perché le resta poco tempo. «Ma non abbandono. Anche perché quello è il mio futuro». E Palazzo dei Normanni? «Mica posso fare politica per tutta la vita. Passeranno cinque anni, ma poi io torno al mio campeggio, se riusciamo a farlo partire». Diploma allo Scientifico, un anno a Lettere, poi il lavoro in una finanziaria, quindi segretaria e sempre precaria «anche 8 ore al giorno per 300 euro al mese», Claudia si considera di passaggio dal «santuario» dei Normanni: «Vorrei solo fare sentire il fiato sul collo degli altri deputati. Noi con lo stipendio ridotto a 2.500 euro e le webcam in mano, terminali di una rete per portare i cittadini dentro il Palazzo mostrando cosa succede. Chissà che non serva a tutti, per evitare intrallazzi».
Auspicio condiviso da Valentina Palmeri, 36 anni, roccaforte ad Alcamo, laurea in Scienze naturali, un ingrosso per pasticcerie in famiglia, leader di uno dei 61 «gruppi» del pianeta Grillo in Sicilia: «Venti attivisti, cento iscritti al ''meetup'', tutti giovani, da 25 a 40 anni, studenti, avvocati, professionisti e due neodisoccupati, due contrattisti del Comune non riconfermati...».
E si capisce parlando con Claudia La Rocca che, a 31 anni, arrivata da Bagheria, si danna di aver piantato Samanta e Giampiero, gli amici del cuore, per le pratiche sull'eco-camping: «Tutti e tre senza lavoro, per non partire, per non abbandonare la nostra Sicilia, stavamo per impiantare un campeggio, credendo nel turismo, puntando sul nostro territorio, la città di Guttuso e Buttitta, di Tornatore e Dacia Maraini...». E ora si tormenta perché le resta poco tempo. «Ma non abbandono. Anche perché quello è il mio futuro». E Palazzo dei Normanni? «Mica posso fare politica per tutta la vita. Passeranno cinque anni, ma poi io torno al mio campeggio, se riusciamo a farlo partire». Diploma allo Scientifico, un anno a Lettere, poi il lavoro in una finanziaria, quindi segretaria e sempre precaria «anche 8 ore al giorno per 300 euro al mese», Claudia si considera di passaggio dal «santuario» dei Normanni: «Vorrei solo fare sentire il fiato sul collo degli altri deputati. Noi con lo stipendio ridotto a 2.500 euro e le webcam in mano, terminali di una rete per portare i cittadini dentro il Palazzo mostrando cosa succede. Chissà che non serva a tutti, per evitare intrallazzi».
Auspicio condiviso da Valentina Palmeri, 36 anni, roccaforte ad Alcamo, laurea in Scienze naturali, un ingrosso per pasticcerie in famiglia, leader di uno dei 61 «gruppi» del pianeta Grillo in Sicilia: «Venti attivisti, cento iscritti al ''meetup'', tutti giovani, da 25 a 40 anni, studenti, avvocati, professionisti e due neodisoccupati, due contrattisti del Comune non riconfermati...».
È lo stesso quadro che pure Venturino l'artista fa di Enna, la
città dove, tornato da Londra, insegnando recitazione, s'è ritrovato a
47 anni davanti a diciotto giovani impegnati già prima dell'estate a
cliccare con Grillo e preparare le amministrative del prossimo anno: «Mi
sono offerto per aiutarli. ''Se c'è bisogno di me...''». A un tratto
tutto precipita, Lombardo si dimette da governatore, scatta l'allarme
elezioni e il «maestro» viene colto di sorpresa: «Mi chiesero loro di
provare a candidarmi. Dovettero insistere. Per me era solo una
testimonianza. E ho cominciato a credere che davvero ero stato eletto
solo lunedì pomeriggio, con un sms di un'amica ai seggi che diceva "Bum,
bum, bum"». Si danna pure lui, al telefono con i ragazzi di un liceo di
Caltanissetta: «Forse quest'anno salta il corso su Agamennone e
Aristofane...».
Chissà, forse dovrà mollare il suo lavoro anche Matteo
Mangiacavallo, 40 anni e due bimbi piccoli, attivista a Sciacca del
Forum per il «movimento acqua bene comune». Un cervellone di cui dovrà
fare a meno la ditta che si occupa di assistenza informatica presso gli
uffici giudiziari nel Sud Italia. Con lui da dieci anni impegnato sui pc
dei tribunali di Caltanissetta, Sciacca, Marsala e Agrigento: «Dati
sensibili e segreti. Lavoriamo sotto giuramento».
E che dire di Troisi, l'ingegnere dei treni-navetta della
«Bombardier» di Pittsburgh che lavora per Heathrow e tanti altri
aeroporti da Trapani, come prima da Londra si occupava dei grillini
siciliani: «Notti insonni. Magia di Internet». Una vita lavorativa
cominciata alla StMicroelectronics di Catania, poi a Roma, all'Alitalia:
«Mollai prima che fallisse. Capii che non c'erano speranze. E volai a
Londra per dieci anni. Tornato poi per questa avventura». Ma con un
curriculum che, come altri della pattuglia, stona con quelli del
Palazzo. Non uno stage come portaborse.
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