"Si
chiude, oggi, impietosamente, una "storia italiana": segnata dal
fallimento politico, dall'imbarbarimento morale, etico e civile della
Nazione e da una pesantissima storia criminale. Storie che si
intrecciano, maledettamente, ai danni di un Paese sfinito e che
riconducono ad un preciso soggetto, con un preciso nome e cognome:
Silvio Berlusconi. La sua lunga e folgorante carriera l'abbiamo già
ricordata in passato: un percorso umano e politico costellato di
contatti e rapporti mai veramente chiariti con la Mafia, passando per
società occulte, P2, corruzione in atti giudiziari, corruzione semplice,
concussione, falsa testimonianza, finanziamento illecito, falso in
bilancio, frode fiscale, corruzione di senatori, induzione alla
prostituzione, sfruttamento della prostituzione e prostituzione
minorile. Insomma un delinquente abituale, recidivo e dedito al crimine,
anche organizzato, visti i suoi sodali. Forse alcuni hanno dimenticato
che la sua "discesa in campo" ha avuto soprattutto, per non dire
esclusivamente, ragioni imprenditoriali: la situazione della Fininvest
nei primi anni novanta, con più di 5 mila miliardi di debiti, parlava
fin troppo chiaro. Le elezioni politiche del 1994 hanno segnato l'inizio
di una carriera parlamentare ILLEGITTIMA, sulla base della violazione
di una legge vigente sin dal '57, la 361, secondo la quale Silvio
Berlusconi era ed è palesemente ineleggibile. Quella legge che non è mai
stata applicata, benché fosse chiarissima, grazie alla complicità del
Centro-Sinistra di D'Alemiana e Violantiana memoria. Per non parlare
dell'eterna promessa, mai mantenuta, di risolvere il conflitto di
interessi. Questa è storia.
Due mesi fa abbiamo visto diversi Ministri, in suo nome, presentare le
dimissioni, dando inizio al siparietto della prima crisi di un Governo
nato precario. Per non parlare della legge di Stabilità che giaceva
ormai da settimane nella V Commissione, in totale spregio di quanto
previsto dalla procedura. Ieri ne abbiamo visto la triste conclusione:
fiducia... fiducia verso chi e verso cosa? Lo vogliamo dire agli
italiani che la legge che dovrebbe assicurare i conti, ma soprattutto
garantire la ripartenza economica del nostro paese, la sua "stabilità"
appunto, è stata svilita e degradata a semplice espediente dilatorio per
farle guadagnare qualche altro giorno in carica? Vogliamo ricordar
loro, inoltre, i due bei regali che riceverà a spese di tutti noi
contribuenti? Assegno di "solidarietà" pari a circa 180.000 euro.
Assegno vitalizio, circa a 8.000 euro al mese. C'è bisogno poi di
ricordare perché ancora oggi qualcuno, nonostante l'evidenza dei fatti,
nonostante una sentenza passata in giudicato, voglia un voto, uno
stramaledetto voto, per applicare una legge?
Questo Senato, poi, sentirà una enorme mancanza dell'operato
parlamentare del Signor Berlusconi. Dall'inizio della legislatura, i
dati dimostrano la sua dedizione al lavoro in questa istituzione;
dimostrano la passione con cui ha interpretato il proprio mandato
nell'interesse del Paese.
Disegni di legge presentati: zero! Emendamenti presentati: zero! Ordini
del giorno presentati: zero! Interrogazioni: zero! Interpellanze: zero!
Mozioni: zero! Risoluzioni: zero! Interventi in Aula: uno, il 2 ottobre,
per annunciare la fiducia al Governo! Interventi in Commissione: zero!
Presenze in Aula: 0,01%!
Di cosa stiamo discutendo quindi? Della decadenza dalla carica di
Senatore di un personaggio che il suo mandato non lo ha mai, neppur
lontanamente, svolto. Di un signore che però ha puntualmente portato a
Palazzo Grazioli e ad Arcore ben 16 mila euro al mese! Per non fare
assolutamente nulla, se non godere dell'immunità parlamentare. Lei è
stato il Presidente del Consiglio che ha mantenuto per più tempo la
carica di Governo e che ha disposto della più ampia maggioranza
parlamentare della storia. Un immenso potere, svilito e addomesticato
esclusivamente ai propri fini, cioè architettare reati e incrementare il
suo personale patrimonio economico.
Quante cose avrebbe potuto fare per questo nostro Paese, se solo avesse
anteposto il bene comune ai suoi interessi personali? Dopo tutto questo
tempo ci ritroviamo con la disoccupazione giovanile al 40%, pensionati a
400 euro mensili, nessun diritto alla salute, nessun diritto
all'istruzione, un territorio devastato dalle Alpi alla Sicilia, le
nostre città sommerse dalle piogge e le nostre campagne avvelenate...
era il 1997 quando Schiavone veniva a denunciare dove erano stati
riversati quintali di rifiuti tossici... lo stesso anno in cui questo
Stato decise di segretare tali informazioni. E tutto ciò con l'Iva al 22
% e un carico fiscale che si conferma il più alto d'Europa, pari al
65,8% dei profitti commerciali... e gli imprenditori che si suicidano
per disperazione. Spesso nemmeno per i debiti... ma per i crediti non
pagati dalla pubblica amministrazione, cioè dallo STATO stesso!
Speravate che ci saremmo arresi. Che, per l'ennesima volta, ci saremmo
abbandonati ai due mali più terribili dell'Italia. La rassegnazione e il
fatalismo. Beh, vi sbagliavate. Ci avete costretti ad entrare nelle
istituzioni per combattere quella che non è solo la nostra battaglia, ma
è la battaglia di tutti i cittadini onesti. Una battaglia che prima di
essere politica è soprattutto ETICA.
Stiamo cominciando a raggiungere il nostro scopo: riportare nella
politica trasparenza e legalità. La classe partitica italiana è stata
costretta a votare la legge Severino, ponendo qualche “paletto” alla
candidabilità degli improponibili: si poteva e si doveva fare meglio. Ma
è già un segnale. Si è tentato di dichiararla anticostituzionale per
non applicarla a una persona che si ritiene al di sopra della giustizia.
Ma il MoVimento 5 Stelle ha tenuto altissima l'attenzione dell'opinione
pubblica, spingendo anche le altre forze politiche a reagire per non
essere travolte dall'indignazione popolare.
La nostra presenza in quest'aula, oggi, rappresenta un solo, semplice
concetto: non vogliamo chiamarci politici ma restituire il potere ai
cittadini. Signor Berlusconi accetti la decadenza o rassegni le sue
dimissioni! Questa non è una vendetta. Qui non c'è nessuna ingiustizia o
persecuzione. La sua immagine per noi è già piccola, sfuocata e
lontana. È già passato. E qui ci sono solo cittadini italiani che
vogliono riprendersi il proprio presente. Perché altrimenti non avranno
più un futuro." Paola Taverna
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