Marco Travaglio (Il Fatto,
4/2) ha fatto un monumentale e formidabile 'excerpta' degli insulti di
cui è stato ricoperto Grillo proprio da parte di coloro che oggi si
scandalizzano per le allusioni 'sessiste' nei confronti della Boldrini.
Fino a ieri quando si era a corto di argomenti si cercava di annullare
l'avversario politico dandogli del 'fascista'. Ora non basta più. Scrive
Giuliano Ferrara: «Beppe Grillo è semplicemente un nazista...è il
Führerprinzip incarnato... un fuorilegge della democrazia... un mostro
antidemocratico». Come ci si deve comportare con un soggetto del genere?
«Deve essere sepolto sotto una valanga di indifferenza e di superiorità
morale... facciamoglielo sentire addosso l'alito sputazzante della
società civile». Poi si comincia ad avvicinarsi al sodo. «La sua
operatività politica, la sua dignità di interlocutore della grande
stampa e delle televisioni e dei partiti» sarebbe inconcepibile «in una
vera democrazia costituzionale». Quindi si arriva ad invocare
l'intervento dello Stato, delle Istituzioni e, insomma, della pula e
della magistratura. «Grillo dovrebbe essere bandito dalla scena
pubblica, con metodi rigorosi ed estremi. Dovrebbe essere inseguito dal
disprezzo agente, non inerte, delle Istituzioni».
E'
curiosa quest'ultima versione del proteiforme Ferrara. Accusa Grillo di
essere un nazifascista e poi suggerisce di bandirlo dalla vita pubblica
«con metodi estremi», che è quanto hanno sempre fatto i totalitarismi
nei confronti degli oppositori. Si appella all' «alito sputazzante della
società civile» quando ha sempre disprezzato la stessa dizione di
società civile. Ci parla addirittura di morale quando costui, che è
stato prima comunista, poi craxiano (il che non vuol dire essere stato
socialista) e infine berlusconiano, è da decenni che ci spiega che la
morale in politica non esiste, è roba per ingenui o per deficienti. Se
noi chiediamo il rispetto della legge anche per lorsignori siamo
moralisti, forcaioli, manettari. Se le manette le invoca lui è
«superiorità morale». Basta, siamo arcistufi di questi giochetti delle
tre tavolette. Non siamo in via Prè e non siamo nemmeno cosi' cretini
come ci fa il Ferrara che gode fama di grande intelligenza. Ma
l'intelligenza non è cosa astratta, va dimostrata nei fatti. Questo
intellettuale raffinatissimo non ha mai scritto un libro, ha condotto
programmi televisivi disastrosi (uno, sul sesso, figuriamoci, chiuso
dopo tre puntate), messo a dirigere Panorama è riuscito in
poche settimane a distruggere, dimezzandone le copie, il miracolo di
Andrea Monti che per sette anni era stato cosi' abile da non far capire
ai lettori del settimanale 'di sinistra, che più di sinistra non si puo'
' che era passato nelle mani di Berlusconi, e oggi dirige un giornale
molto prestigioso che vende meno della Gazzetta di Peretola.
In
realtà questa alleanza trasversale contro Grillo, di cui il florilegio
di Travaglio dà ampiamente conto, che mette insieme, per sintetizzare,
Eugenio Scalfari e Giuliano Ferrara, nemici acerrimi da sempre, dice una
cosa sola: che tutti coloro che son ben incistati, da anni, da decenni,
in questo regime hanno una paura birbona del Movimento 5Stelle. «Grillo
vuole abolire i partiti» strilla, scandalizzato, Ferrara. Certamente.
Perchè la partitocrazia è l'esatto contrario della democrazia, del
pensiero liberaldemocratico che intendeva valorizzare meriti, capacità,
potenzialità dell'individuo contro le lobby, di cui i partiti sono oggi
la massima, anche se non unic a, espressione.
Per
finire in bellezza Ferrara twitta: «Grillo fa dichiarazioni da
puttaniere, dimostra di avere un pisello piccolo». Beppe ha una moglie,
Parvin, bella e affascinante e quattro figli.
Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano, 8 febbraio 2014)
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