Il 'boia', peraltro metaforico, affibbiato a Giorgio Napolitano dal
deputato 5 Stelle Giorgio Sorial, ha suscitato uno «sdegno collettivo»,
bipartisan e tripartisan mentre la Procura della Repubblica di Roma ha
incriminato il reprobo per 'vilipendio al Capo dello Stato'. Enrico
Letta: «L'indegno attacco del Movimento 5 Stelle è un punto di non
ritorno di deriva estremista inaccettabile per chiunque pratichi
principi democratici». E Matteo Renzi (poteva mancare?): «E' un
atteggiamento insopportabile...che non ha eguali nella storia
repubblicana». Ma il più scandalizzato di tutti è Pierluigi Battista (Il
Corriere della Sera, 29/1) per un vilipendio commesso da «Un
parlamentare. Un uomo delle istituzioni». Silvio Berlusconi non era un
semplice parlamentare ma il presidente del Consiglio italiano quando
dichiaro', oltretutto all'estero, che «la magistratura è il cancro della
democrazia». Che non è solo vilipendio alle Istituzioni, è un atto
eversivo degno di un brigatista. Altro che «atteggiamento...che non ha
eguali nella storia repubblicana», come dice Matteo Renzi, che ha appena
patteggiato le Istituzioni con un pregiudicato in fase di condanna,
questo si' che non si era visto mai (e se Berlusconi era in carcere o ai
domiciliari o ai servizi sociali, come dovrebbe essere da tempo, come
avrebbe trattato con lui, tramite dei 'pizzini'?). Pierluigi Battista
sul 'cancro della democrazia' non battè ciglio. Battista si indigna
anche perchè «Quando Napolitano fu votato per la seconda volta al
Quirinale, nel movimento di Grillo si grido' apertamente al 'golpe'».
Silvio Berlusconi, per dieci anni premier di questo Paese e per altri
otto capo indiscusso dell'opposizione, ha testè dichiarato di essere
stato «vittima di quattro colpi di Stato». Ma nemmeno questa volta
Pierluigi Battista ha mosso orecchio.
Battista lamenta poi «la degenarazione del linguaggio politico: ci
vorrà molto tempo per tentare di risanarlo». Avrebbe ragione se non
dimenticasse disinvoltamente che il primo ad aprire la strada al
vilipendio delle Istituzioni fu proprio, vent'anni fa, quel Francesco
Cossiga che sembra goda della sua ammirazione. Comincio' definendo il
Parlamento «un'accozzaglia di zombie e di superzombie» e passo' poi a
insultare personalmente i suoi rappresentanti: «piccolo uomo e
traditore» (Onorato), «Poveretto» (Flamigni), «zombie con i baffi»
(Occhetto), «analfabeta di ritorno» (Zolla), «Cappone» (Galloni),
«emerito mascalzone, piccolo e scemo» (Cabras). E non è che un piccolo
florilegio.
Confesso che l'altro giorno quando ho visto nel cielo di San Pietro
il nero corvo attaccare e inabissare 'la bianca colomba della Pace'
liberata dal Papa ho avuto quasi un orgasmo. Perchè, in un colpo solo,
faceva giustizia dell'insopportabile 'buonismo' di Bergoglio, degli
animalisti, degli antivivisezionisti, dei vegetariani ideologici, dei
vegani. E anche di quello di Pierluigi Battista.
Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano,1 febbraio 2014)
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