Michele Serra in questo libro, edito nel
novembre 2013 nella collana narratori dalla Feltrinelli, affronta con la sua
consueta originalità e fantasia le problematiche relazionali che, da quando è
nato il mondo, contrappongono le diverse generazioni.
In particolare Serra crea una amena
dissertazione unilaterale che lo porta ad avventurarsi nell'universo del figlio
adolescente, accompagnandosi e in ciò rivisitando esperienze forse vissute nella
sua esistenza "sessantottina".
Costruisce e descrive realtà non proprio sue,
attraverso fantastiche paranoie ed incertezze, che forse il figlio non vive e
neanche lontanamente immagina. Associa vecchie visioni sempreverdi vissute da
ogni adulto (che è stato giovane prima che genitore) a fantastiche scene
futuriste un po' "ammielate" da melanconie romantiche.
Come in tutti i suoi scritti, Serra non fa
capire bene quanto ci sia di inventato e quanto sia stato preso a pretesto per
sviluppare un racconto che, comunque, rimane intriso di valori, descritti in delicatissimi
acquerelli.
Michele Serra si distingue anche questa volta
per i tanti quadretti che incorniciano i tempi: quelli dell'analisi di un padre
forse troppo accondiscendente in forza dei suoi tanti dubbi, quelli che
trasudano tante sue nostalgie, quelli delle paure per un futuro non più suo e
che non potrà mai capire. Infine, quello in cui, dopo avere coinvolto il figlio
nella tanto auspicata ascesa comune al “Colle della Nasca”, assiste compiaciuto
al volo del suo piccolo cucciolo rivelatosi naturalmente inaspettatamente uomo
adulto, mentre lui distrattamente si stava a dibattere ancora fra incertezze e timori.
Lo stesso titolo raffigura un punto di vista che
consente di vedere la realtà ancora da un'altra nuova posizione: “sdraiati”.
Nulla di nuovo sotto la luce del sole: la catena della vita che gira e
ripropone a tutti le stesse cose vissute dai vecchi.
La metafora finale è un arrendersi alle leggi di
una vita che, comunque, perpetua quasi sempre una trama costante. Da un lato
c'è il tempo che arricchisce e modella l'essere umano, rivelandogli
lentamente anche realtà fino a ieri rifiutate, dall'altro c'è la costante verità
che basta portare pazienza ed un padre d'incanto avrà modo di uscire dai suoi
paranoici incubi.
Splendida la simbolica guerra prospettica che
contrappone un mondo ricco formato da una moltitudine di vecchi narcisi alla
forza dei giovani che è da sempre essenza della vita.
Un libro apparentemente leggero, da leggere e
magari da rileggere per se o come accompagno in relazione all'età ed alla lenta
inarrestabile crescita dei propri figli e nipoti.
Essec
Essec
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