lunedì 18 agosto 2014

Gli sdraiati



Michele Serra in questo libro, edito nel novembre 2013 nella collana narratori dalla Feltrinelli, affronta con la sua consueta originalità e fantasia le problematiche relazionali che, da quando è nato il mondo, contrappongono le diverse generazioni.
In particolare Serra crea una amena dissertazione unilaterale che lo porta ad avventurarsi nell'universo del figlio adolescente, accompagnandosi e in ciò rivisitando esperienze forse vissute nella sua esistenza "sessantottina".
Costruisce e descrive realtà non proprio sue, attraverso fantastiche paranoie ed incertezze, che forse il figlio non vive e neanche lontanamente immagina. Associa vecchie visioni sempreverdi vissute da ogni adulto (che è stato giovane prima che genitore) a fantastiche scene futuriste un po' "ammielate" da melanconie  romantiche.
Come in tutti i suoi scritti, Serra non fa capire bene quanto ci sia di inventato e quanto sia stato preso a pretesto per sviluppare un racconto che, comunque, rimane  intriso di valori, descritti in delicatissimi acquerelli.
Michele Serra si distingue anche questa volta per i tanti quadretti che incorniciano i tempi: quelli dell'analisi di un padre forse troppo accondiscendente in forza dei suoi tanti dubbi, quelli che trasudano tante sue nostalgie, quelli delle paure per un futuro non più suo e che non potrà mai capire. Infine, quello in cui, dopo avere coinvolto il figlio nella tanto auspicata ascesa comune al “Colle della Nasca”, assiste compiaciuto al volo del suo piccolo cucciolo rivelatosi naturalmente inaspettatamente uomo adulto, mentre lui distrattamente si stava a dibattere ancora fra incertezze e timori.
Lo stesso titolo raffigura un punto di vista che consente di vedere la realtà ancora da un'altra nuova posizione: “sdraiati”. Nulla di nuovo sotto la luce del sole: la catena della vita che gira e ripropone a tutti le stesse cose vissute dai vecchi.
La metafora finale è un arrendersi alle leggi di una vita che, comunque, perpetua quasi sempre una trama costante. Da un lato c'è il tempo che arricchisce e modella l'essere umano, rivelandogli  lentamente anche realtà fino a ieri rifiutate, dall'altro c'è la costante verità che basta portare pazienza ed un padre d'incanto avrà modo di uscire dai suoi paranoici incubi.
Splendida la simbolica guerra prospettica che contrappone un mondo ricco formato da una moltitudine di vecchi narcisi alla forza dei giovani che è da sempre essenza della vita.
Un libro apparentemente leggero, da leggere e magari da rileggere per se o come accompagno in relazione all'età ed alla lenta inarrestabile crescita dei propri figli e nipoti.

Essec




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