domenica 29 marzo 2015

Federico Rampini: “Rete padrona” edito da Feltrinelli

Sicuramente, rispetto a quanto efficacemente descritto nel libro “Rete padrona”, la realtà del mondo digitale intanto è già mutata. Infatti, Federico Rampini afferma al riguardo che “nulla è permanente, nulla è codificato e gerarchizzato, la vita nell’economia hi-tech è un flusso di cambiamento incessante”. In effetti, l’evoluzione del web e la fantasia dei suoi inventori appare oggi inarrestabile e si avvia, sempre più velocemente, verso una creatività reale che fino a ieri era solo immaginata come fantascienza.
Rampini illustra, nel suo ultimo libro edito dalla Feltrinelli, un mondo a noi apparentemente estraneo ma per nulla lontano, che, anzi, è ormai costantemente presente nel nostro vivere quotidiano. Evidenzia pure, come l’invadenza della rete, adescandoci nel suo “business intelligence” con le opportunità free, in realtà offra molteplici soluzioni e forme aggregative apparentemente spontanee ma alquanto pericolose se non gestite con oculata saggezza.
L’esposizione mediatica già fa del suo e, in un mondo sempre più globalizzato, assembla una pletora di utenti inconsapevoli; ancor di più per soggetti disponibili a tutto pur di poter emergere dal sempre più diffuso banale appiattimento. Facili successi di pochi accendono, poi, specchietti per allodole pronte ad immolarsi per l’accaparramento di una felicità evanescente se non utopica.
Potenzialmente sembra tutto alla portata, restiamo però un’umanità composita e variegata, formata da tante individualità diverse, che il web tende ad accomunare in amicizie virtuali con “like”, “mi piace” e tante altre fasulle democrazie.
Le illuminanti rivelazioni di Rampini, nell’evidenziare il fatto che le raccolte di dati personali da parte dei principali colossi della rete siano già assoggettate a manipolazioni per utilizzi subliminali nell’e-commerce on-line, non esclude che gli stessi database possano pure alimentare - e forse in molti casi già alimentano - istituti demoscopici volti a scopi diversi; magari ad orientamenti di massa per scopi contingenti; ovvero per l’affinamento e l’attualizzazione di programmi politici “take away” da “vendere” ad elettori disorientati, disattenti, volubili e di scarsa memoria (di fatto la pericolosa cultura politica dal web appare epidemica).
Di certo il progresso non si può fermare, almeno nelle forme umane. La lettura dell’opera di Federico Rampini aiuta a saperne di più ed appare indispensabile per cogliere e capire le nuove forme di linguaggio e di comunicazione che vengono veicolate attraverso la rete.

Essec

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