venerdì 29 maggio 2015

“Una vita” proprio “Un libro per tutti. O per nessuno”


“Una vita. Un libro per tutti. O per nessuno” edito da Marsilio nel febbraio 2015. In questa autobiografia Massimo Fini, condensando una serie di personaggi ed esponendo sue considerazioni su tutto ciò che in qualche modo lo ha direttamente coinvolto lungo il suo percorso di vita, pone il lettore a riconoscersi e riflettere sulla moltitudine di eventi e soggetti conosciuti che hanno costruito e costituiscono il vissuto di ciascuno di noi. Con naturale fluida scrittura racconta il suo privato e pubblico, narrando, con la sua tipica laicità, intimità e debolezze, descrivendo amicizie e conoscenze con asciutte considerazioni. Dai suoi scritti sono scoccati lampi di lucida follia e i suoi articoli e le sue tesi hanno sempre suscitato dibattiti nel merito sulle variegate questioni esposte. Dal racconto emerge ancor di più come il suo vivere fuori dal branco ha fatto si che restasse sempre scomodo, ai potenti di turno e alle vere o presunte opposizioni coalizzate. Un "giornalista" d’altri tempi nel vero senso del termine che, nei suoi racconti rivaluta e squalifica i tanti colleghi conosciuti, contemporanei e del passato. Emblematicamente Fini completa il suo pensiero, chiudendo il suo saggio con considerazioni basate su una poco nota citazione di Nietzsche: “Ma ora che sono giunto At the end of the river e la Nobile Signora ha già alzato la sua falce, l’occhio, spietato, che da sempre mi guarda vivere mi pone col suo linguaggio muto l’eterna e inesaudita domanda: che senso ha avuto la tua vita? Nessuno, rispondo. Ho troppo presente ciò che scrive Nietzsche, non in una delle sue opere ma in un appunto a margine di La filosofia nell’epoca tragica dei Greci, come fosse una bagatella ma che contiene invece una cruda verità, ammesso che mai ne esista una”: “In un angolo remoto dell’universo scintillante e diffuso attraverso infiniti sistemi solari c’era una volta un astro su cui animali intelligenti scopersero la conoscenza. Fu il momento più tracotante e menzognero della storia del mondo: ma tutto ciò durò solo un minuto. Dopo pochi respiri della natura, la stella si irrigidì e gli animali intelligenti dovettero morire. Qualcuno potrebbe inventare una favola di questo genere, ma non riuscirebbe tuttavia a illustrare sufficientemente quanto misero, spettrale, fugace, privo di scopo e arbitrario sia il comportamento dell’intelletto umano entro la natura. Vi furono eternità in cui esso non esisteva. Quando per lui tutto sarà finito, non sarà avvenuto nulla di notevole”. Non poteva chiudere in altro modo la sua autobiografia Massimo Fini. Un libro ricco di laica umanità. Se ne consiglia in particolar modo la lettura a chi ha già i capelli bianchi e analizza con sufficiente distacco gli accadimenti umani e a chi, non ancora canuto, li accenna con tenue e inarrestabile grigiore.

Essec

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