Cartoline di una Gorgone, opera prima di Mariastella Ruvolo
edita da Sovera Edizioni nel novembre 2013, è un romanzo autobiografico scorrevole
nella lettura, fitto ed intenso, dove il tempo appare il protagonista
centrale.
Una saga siciliana che, raccontando le tappe generazionali di
famiglia, descrive le tessere di un mosaico complesso ed armonioso che costituisce,
in fondo, il DNA di ciascuno di noi.
Un racconto che si sviluppa per blocchi, cartoline appunto, tutti
legati da un filo conduttore, con scenari e personaggi che sfilano come a
teatro, con caratteristiche peculiari e illuminati ciascuno dalle luci del
tempo.
Il tutto si articola in un quasi naturale fatalismo che
accompagna le diverse figure e che risulta coerente con le logiche che generano
i presupposti nell’incontro ed il matrimonio quasi profetico dei suoi genitori.
Le storie si concentrano nel descrivere i protagonisti e gli
accadimenti in chiave positiva. Anche le vicissitudini negative e amare
narrate, leggibili come necessità di voler palesare all’esterno il fastidio vissuto,
vengono sempre accettati e supportati da nobiltà d’animo; ciò a prescindere dalla
unicità e dal ceto del soggetto di turno collegato. Fondamentali, a questo
proposito, le figure apparentemente di sfondo che accompagnano la protagonista nel
racconto: Nina e Michele.
La perdita dei nonni paterni, a diverso titolo, costituiscono
tappe miliari di crescita. In un caso è il venir meno di una figura di
riferimento, nell’altro un’apparente incomprensibile non accettazione che
potrebbe, comunque, trovare una sua chiave logica. Non sono rari i casi di
matrimoni precoci che si consumano lentamente nel tempo, sfociando in indifferenze
o disistime lungamente occultate e che talvolta individuano, in maniera
inconscia, anche bersagli innocenti.
Nel racconto, il possesso dilazionato delle cartoline dal
nonno appare pure esso emblematico. Sembra infatti rappresentare il desiderio
che ossessiona la protagonista nel voler bloccare il tempo, per assicurarsi l’affetto
di Nonno Giovanni, rimanendone aggrappata.
Ma il tempo, che è indifferente a noi, macina e nel suo
cammino non concepisce l’eterno. La costante legge esistenziale da sempre ci
toglie le cose a noi più care, in particolare le figure che ci hanno protetto e
che in gioventù credevamo immortali. Il ritrovarsi le tante cartoline e foto in
borsa rappresentano infine il passato.
L’ineluttabile irrompere della morte, associata all’accumulo
d'esperienze, sembra costituire occasione per la catarsi e lo sdoganarsi verso
una visione più realistica del mondo, nell’aprirsi alla vita, per esporsi alla
luce del giorno e vedere emergere dalle fitte foschie mattutine un diverso
panorama, ricco di colori, sfumature e di tanti dettagli.
Il libro consta di 140 pagine circa e, in caso di acquisto, i
suoi 11 euro sarebbero soldi ben spesi.
ESSEC
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