martedì 12 giugno 2018

Leggere in positivo



Ancor prima dell’avvento delle diapositive, la fotografia tradizionale s’incentrava su immagini fissate su un negativo che, attraverso successive elaborazioni, più o meno semplici operate in camera oscura, consentivano di addivenire in ultimo a delle stampe positive pienamente leggibili in ogni dettaglio.
Con il digitale tutto è cambiato, almeno fisicamente, e solo pochi amatori nostalgici o dal palato fine oggi continuano ad usare ancora delle vecchie reflex analogiche e i relativi gloriosi “limitati” rullini.
Alcuni per la stampa rifiutano pure i plotter e continuano a rinchiudersi in camere a luci rosse/gialle per continuare a coltivare con metodi tradizionali la loro passione.
La mia premessa è volutamente strumentale per poter affermare che il mondo della fotografia d’ieri non poteva fare a meno del “negativo”: oggi non è più così.
Ma, mentre la tecnologia è propensa a far scomparire sempre più il "negativo", realtà in circoli ed associazioni in non rari casi alimentano e mantengono intatta nell'umano l’antica tradizione.
Capita però di avere l’opportunità di avvicinare e conoscere realtà improntate in soggetti uniformati a continue voglie di crescere, amanti sempre delle novità e disponibili a sperimentarsi in contesti plasmabili.
Ciò, vuoi per l’entusiasmo che alimenta i “soggetti sempre giovani” che per l’intelligenza a voler approcciarsi in modo umile verso quello che è innovativo o diverso dal comune. E per nuovo non s’intendono solo frontiere o correnti di pensiero ma, bensì, scambi generazionali e flussi continui tra i “vecchi curiosi” che osservano le “diavolerie” dei “giovani” e questi ultimi che fanno tesoro delle esperienze generosamente raccontate dai primi; senza invidia alcuna, con stima reciproca e con una sana voglia che accomuna tutti nella vera passione.
In questi casi d’armoniosa convivenza non sarà solo il “leggere” ma anche lo “scrivere” in positivo che farà crescere l’intera comunità.
L’ammirazione per il bello, a prescindere da chi ne sia l’autore, sarà l’humus ideale che andrà ad assicurare continuità al gruppo e potrà di certo facilitare la nascita di eventuali nuovi talenti.
Buona luce a tutti.


© Essec


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