domenica 2 settembre 2018

Dopo aver visitato allo Z.A.C. l’allestimento di “ReSignifications”


 

Eppure ancora oggi c’è qualcuno convinto che esportare la nostra cultura, la “democrazia”, è uno dei doveri e dei compiti del mondo occidentale.
Essere prevenuti e supponenti sono forse i tarli maggiori che lavorano in modo subdolo nella coscienza dell’uomo che, generalmente, anche in assoluta buona fede crede in “valori suoi” che sono principalmente frutto di un proprio modello di vita, legato ad abitudini che impigriscono sempre più la voglia di accettazione e condivisione di possibili differenti esistenze, di variegati moduli sociali con tutti gli annessi e le connesse conseguenze.
Non si considera che porsi secondo differenti angolature visuali annulla le visioni piatte e come, di contro, le variegate prospettive arricchiscono le tridimensionalità, per non parlare poi degli ulteriori dettagli costituiti dalle luci, dagli odori e dai suoni.
Le diversità non possono continuare a essere vissute con timore ma come occasioni di confronto e crescita.
Nessuno è depositario di verità e ciascuno ha sempre qualcosa da insegnare agli altri e non solo per caratteristiche culturali, in alcuni casi basta solo il modo di manifestarsi per già dire qualcosa.
Non ultimo per l’indurre chiunque alla riflessione, anche attraverso stesse tradizioni che assommano sempre delle protratte esperienze vissute.
L’evoluzione o l’involuzione dipendono molto dall’apertura che si ha nell’osservare, nel cogliere e saper capire gli errori per correggerli, nell’utopia perenne del cercare di creare, nell’interesse che accomuna, un mondo migliore.
Anche se si ha cognizione che ogni cosa è perfettibile non tutti comprendono o riconoscono il fatto che l’arte in ogni sua forma espressiva costituisce la principale universale chiave di lettura che consente liberi scambi diretti e indiretti d’intelletto.
E non possono costituire limite la babele di lingue e dialetti o le diverse tradizioni, perché c’è sempre un filo che lega il tutto e che in qualche modo amalgama anche le differenze.
Come detto in premessa, basterebbe perciò mettere al bando intanto un bel po’ di pregiudizi e procedere nel vivere, cercando di seguire le linee guida improntate a riconoscere a tutti doveri e diritti, che dovrebbero trovare sempre dimora, nei tempi e nei luoghi più diversi.
A completamento si indica di seguito il link dello slide show della mostra https://youtu.be/NvJskkq_h9U 

Buona luce a tutti!

 © Essec

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