Esistono in
letteratura molteplici modi di scrivere per cercare di esprimere idee e per
raccontare.
Le tecnologie da sempre aiutano e incrementando i metodi di comunicazione e basandosi sempre più sull’acquisizione di nuove conoscenze scientifiche, facilitano nell’efficacia e nell’immediatezza della trasmissione dei messaggi.
Ne deriva che il linguaggio visivo oggi consente di sintetizzare, magari in un’immagine o in un breve filmato, concetti e formule comunicative che, con l’esclusivo uso di parole, avrebbero altrimenti comportato un testo articolato e complesso, talvolta necessitante anche di traduzioni in diverse lingue.
A scopo esemplificativo di quanto detto porto due formule diverse attuate per parlare di un evento culturale costituito dalla mostra “Continente Sicilia”, allestita al Centro internazionale di fotografia di Palermo. Attraverso differenti metodi descrittivi, l’obiettivo unico comune rimaneva quello di creare una efficace sintesi narrativa delle circa novanta foto in bianco e nero di Franco Zecchin esposte.
Nello specifico si evidenziano, quindi, i due articoli prodotti, che si discostano significativamente sulla composizione testo/immagini.
Il primo, infatti, basato sul solo testo, si dilunga per cercare di illustrare a parole dei contenuti visivi, con uno scritto che rimanda sì alla fantasia del lettore ma che resta influenzato dalla interpretazione che ne ha fatto chi scrive. Con tutte le parzialità possibili che ne derivano, connesse al soggetto assurto a critico/narratore, nonché al contesto temporale e socio-logistico contemporaneo in cui lo stesso vive.
Il secondo, concentrando al massimo la parte scritta, sostituisce a un insieme di parole una serie di foto che, senza alcun filtro posto a commento, consentono al lettore di raccogliere il messaggio che ogni singola fotografia riesce a trasmettere, per le infinite, complesse e variegate possibili chiavi di lettura personalizzate.
Al fine di poter verificare i due esempi in questione, a prescindere dagli interventi di revisione nel testo, rimando alla lettura dei due articoli.
https://angolinodelfotoamatore.blogspot.com/2019/03/franco-zecchin-fotografo-magnum.html
https://www.economiaefinanzaverde.it/2019/03/30/franco-zecchin-fotografo-magnum/
Le tecnologie da sempre aiutano e incrementando i metodi di comunicazione e basandosi sempre più sull’acquisizione di nuove conoscenze scientifiche, facilitano nell’efficacia e nell’immediatezza della trasmissione dei messaggi.
Ne deriva che il linguaggio visivo oggi consente di sintetizzare, magari in un’immagine o in un breve filmato, concetti e formule comunicative che, con l’esclusivo uso di parole, avrebbero altrimenti comportato un testo articolato e complesso, talvolta necessitante anche di traduzioni in diverse lingue.
A scopo esemplificativo di quanto detto porto due formule diverse attuate per parlare di un evento culturale costituito dalla mostra “Continente Sicilia”, allestita al Centro internazionale di fotografia di Palermo. Attraverso differenti metodi descrittivi, l’obiettivo unico comune rimaneva quello di creare una efficace sintesi narrativa delle circa novanta foto in bianco e nero di Franco Zecchin esposte.
Nello specifico si evidenziano, quindi, i due articoli prodotti, che si discostano significativamente sulla composizione testo/immagini.
Il primo, infatti, basato sul solo testo, si dilunga per cercare di illustrare a parole dei contenuti visivi, con uno scritto che rimanda sì alla fantasia del lettore ma che resta influenzato dalla interpretazione che ne ha fatto chi scrive. Con tutte le parzialità possibili che ne derivano, connesse al soggetto assurto a critico/narratore, nonché al contesto temporale e socio-logistico contemporaneo in cui lo stesso vive.
Il secondo, concentrando al massimo la parte scritta, sostituisce a un insieme di parole una serie di foto che, senza alcun filtro posto a commento, consentono al lettore di raccogliere il messaggio che ogni singola fotografia riesce a trasmettere, per le infinite, complesse e variegate possibili chiavi di lettura personalizzate.
Al fine di poter verificare i due esempi in questione, a prescindere dagli interventi di revisione nel testo, rimando alla lettura dei due articoli.
https://angolinodelfotoamatore.blogspot.com/2019/03/franco-zecchin-fotografo-magnum.html
https://www.economiaefinanzaverde.it/2019/03/30/franco-zecchin-fotografo-magnum/
In aggiunta agli aspetti sopra esposti, rimane ormai assodato che la fotografia è riconosciuta come una delle forme d'arte, forse fra le più recenti e come spesso s’intreccino incroci della stessa con altre discipline.
Quanti di noi, magari alle prime armi o seguendo mode passate, si sono messi anche dietro un pittore o uno scultore per cercare di raccontare la fase creativa, per descrivere in qualche modo l’artista e il suo metodo, per inserirlo fotograficamente nel contesto urbano/intimo in cui si stava realizzando l'opera. Lo stesso hanno anche fatto da tempo tanti pittori inserendo aspetti tecnici (inquadratura, prospettiva, ricerca nelle linee) assunti successivamente dal mondo della fotografia nelle sue tematiche rappresentative.
Si racconta, ad esempio, che Van Gogh, per realizzare i suoi panorami, andasse in giro accompagnandosi sempre con una cornice, per inquadrare e vedere al suo interno ciò che avrebbe poi costituito il soggetto del suo dipinto.
Ecco, in pratica, fotografare è un po’ la stessa cosa, è come vedere, isolandola, porzioni di realtà che ci circondano, quasi estrapolandole dal contesto generale; ieri attraverso il mirino, oggi con display pure dotati di touch screen.
In conclusione, mi soffermo su un esperimento che conduco da qualche tempo per tentare di raccontare eventi, mostre, musei attraverso semplici scatti fotografici, talvolta ricorrendo anche a delle riprese video o combinando un miscuglio di entrambe le cose.
Anche questo rientra nel discorso fin qui sviluppato; il risultato magari non sempre è appagante (https://photoarteraccontarelarteconlafotografia.wordpress.com/) ma tutto ciò ci introduce nel campo della documentaristica e della filmografia più in generale, che di certo annovera aspetti e tecniche ancor più complesse.
Buona luce a tutti!
© Essec