Se dovessimo individuare un punto di partenza, forse
tutto quello che sta accadendo adesso ha avuto un inizio con l’avvento
dell’era berlusconiana, la storia domani ci dirà.
Limitandoci agli ultimi decenni, dopo la seconda guerra mondiale si sono stabiliti degli equilibri imperniati su un sottaciuto accordo fra i due colossi usciti vincitori dal conflitto: URSS e USA. In relazione a ciò, in Italia, una Democrazia Cristiana dedita alla ricostruzione e riparare ai danni derivati dalla guerra, con l’aiuto politico e materiale degli Stati Uniti, si è impegnata in una pacificazione sociale del popolo diviso e contrapposto fra fascisti e antifascisti.
La DC, sotto l’egida della Chiesa cattolica, da sempre propensa ad assecondare il potere vigente, e avvantaggiata dalle opportunità assicurate con l’attuazione del Piano Marshall americano, ha consentito un veloce ammodernamento del paese, culminato con il boom economico degli anni sessanta. Di contro, si fa per dire, avveduti esponenti del Partito Comunista Italiano, hanno da subito sposato un realismo politico che ha fondamentalmente assecondato uno sviluppo economico “vigilato” che, garantito da una Costituzione illuminata che hanno contribuito loro stessi a scrivere, ha consentito la realizzazione di progressive tutele nel mondo del lavoro e a favore della classe operaia in particolare, che ne costituiva il naturale bacino elettorale.
L'equilibrio era comunque un buon compromesso per tutti e le due fazioni principali, gli uni sovvenzionati con dollari e da reciproci favori, gli altri con rubli, erano entrambe utili alla causa di ciascuna delle parti, nel continuo dibattito insito alla contingenza politica del tempo, meglio nota come "guerra fredda".
Il venir meno dei veri ideali e la susseguente caduta del muro di Berlino, associato ad un crescente sviluppo finanziato con denaro pubblico, ha fatto via via aumentare l’indebitamento del paese e finanziato illecitamente i partiti di governo e non solo.
Spartizioni predatorie con compartecipazioni anche delle opposizioni sempre più propense a compromessi, hanno creato carenze nell’assetto costituzionale, con un potere politico travolto da scandali e divenuto doveroso obiettivo della magistratura. Dalla epurazione naturale di quasi la totalità dei partiti storici, in ultimo, l'azione della magistratura ha indirettamente facilitato l'emergere di forze nuove, nate quasi naturalmente a causa dei generalizzati malcontenti.
In questa confusione, i vuoti di potere hanno visto sorgere forze politiche "originali": di estrazione popolar/populista, come per il caso della Lega Nord, o consociativa come per la nascita del partito "aziendalista" di Forza Italia.
Lo Zio Sam, interessato esclusivamente al predominio americano nel mondo, ha comunque sorvegliato ogni vicenda. In tutti i casi più importanti e eclatanti intervenuti nel fine millennio (stragismi e terrorismi compresi) l’ombra lunga degli Stati Uniti d’America si è insinuata nella politica interna nazionale. Al contempo i nuovi politici del vecchio impero zarista, accondiscendevano di fatto chiudendo un occhio, pur rimanendo svegli e vigili.
Oggi qualcuno non si capacita del successo imprevedibile dei Cinque stelle, di un movimento nato quasi come per scommessa e che ha solamente recepito l’enorme malcontento di un popolo economicamente passato - e velocemente - dalle stelle alle stalle.
Eppure l'italiana è quella stessa tipologia di popolo che, così come ebbe a innamorarsi del Leader del ventennio, ha poi stravisto per un imprenditore spregiudicato come Berlusconi, sposandone fideisticamente gli ideali che, come noto, non hanno mai posto realisticamente al primo posto gli interessi del suo stesso popolo di sostenitori meno abbienti.
La storia d’oggi continua a rivelare i risvolti di una politica che nell’ultimo trentennio ha visto primeggiare figure mediocri che, più che impegnarsi nello sviluppare progetti volti ad assicurare un futuro migliore al paese, si sono mischiate e mescolate - riconoscendosi in ciò - nel cercare di accaparrarsi qualcosa di tangibile, da possedere, se del caso da spartire: ora e subito.
Personaggi di ogni schieramento hanno pertanto sviluppato il loro linguaggio politichese volto essenzialmente a confondere gli elettori, creando magari falsi fantasmi per costruire paure, per parlare alle pance delle moltitudini votanti, per promettere favole a tutte le categorie sociali, artefacendo tanti specchietti per allodole, fatti brillare in un turbinio di campagne elettorali interminabili; dividendo principalmente la gente in fazioni da stadio, certamente, ma essenzialmente differenziando le masse fra “metinculi”, “pianculi” e “indifferenti” (1).
L’assenza della politica e di leaders con visioni da statista ha fatto pure emergere millantatori, fenomeni da baraccone ai quali la parte di popolo bovino, avvezzo alle dipendenze e ormai assuefatto, continua ancor oggi a concedere credito.
Siamo nell’era della ruota della fortuna e nell'attuale confusa stagione del digitale, che miscela il reale con il virtuale, campioni delle vecchie trasmissioni che furono di Mike Bongiorno e di Jerry Scotti, te li ritrovi ora come leader politici. Sarebbe il caso di dire: “Sogno o son desto”?
A loro, quindi, per la stessa natura interessa solo il montepremi, il loro ciarlare serve solo ad imbonire e a inserire una serie di risposte esatte che, ancorchè finalizzate a un improbabile programma sociale, consenta di raggiungere velocemente lo scopo, quello che è il vero scopo, il loro solamente.
E' successo, pertanto, che nel fronte idealista di sinistra, lasciato fattivamente vuoto nei posti di comando, un gruppo di avventurieri toscani di provincia, interessati essenzialmente al potere, avidi di prebende e con la sola mira di occupare posti di comando, siano riusciti anche a ridicolizzare la storia di una classe politica che pure era ricca di tanti idealisti dal passato filopartigiano.
Ma accadimenti recenti dimostrano che la gente c’è sempre, anche se disgustata e con poca voglia di lottare, anche se non offre più la disponibilità a impegnarsi in prima fila. Basta infatti far intuire un pericolo vero che incomba, saperlo ben raccontare semplicemente e l’istinto innato per non restare travolti smuove anche le masse sonnecchianti, suona come una sveglia che ridesta i dormienti.
Ciò mi fa pensare ad un nostalgico personaggio di sinistra che incombeva in una felice trasmissione televisiva della Dandini; quello che risvegliandosi da un lungo sopore traumatico, come per declamare i ricordi, evocava “i Pooh”. Giovani, di recente, ci hanno risvegliato gridando al lupo al lupo: “le Sardine”.
E siamo ai giorni d’oggi e alla crisi di governo latente, tentatrice e temuta.
Il mio amico molto avvezzo alla musica, utilizzando parole del grande Mogol, certamente andrebbe a dire: “io vorrei, non vorrei, ma se vuoi …….. come può uno scoglio, arginare il mare, anche se non voglio torno già a" votare …. etc… etc ....
Limitandoci agli ultimi decenni, dopo la seconda guerra mondiale si sono stabiliti degli equilibri imperniati su un sottaciuto accordo fra i due colossi usciti vincitori dal conflitto: URSS e USA. In relazione a ciò, in Italia, una Democrazia Cristiana dedita alla ricostruzione e riparare ai danni derivati dalla guerra, con l’aiuto politico e materiale degli Stati Uniti, si è impegnata in una pacificazione sociale del popolo diviso e contrapposto fra fascisti e antifascisti.
La DC, sotto l’egida della Chiesa cattolica, da sempre propensa ad assecondare il potere vigente, e avvantaggiata dalle opportunità assicurate con l’attuazione del Piano Marshall americano, ha consentito un veloce ammodernamento del paese, culminato con il boom economico degli anni sessanta. Di contro, si fa per dire, avveduti esponenti del Partito Comunista Italiano, hanno da subito sposato un realismo politico che ha fondamentalmente assecondato uno sviluppo economico “vigilato” che, garantito da una Costituzione illuminata che hanno contribuito loro stessi a scrivere, ha consentito la realizzazione di progressive tutele nel mondo del lavoro e a favore della classe operaia in particolare, che ne costituiva il naturale bacino elettorale.
L'equilibrio era comunque un buon compromesso per tutti e le due fazioni principali, gli uni sovvenzionati con dollari e da reciproci favori, gli altri con rubli, erano entrambe utili alla causa di ciascuna delle parti, nel continuo dibattito insito alla contingenza politica del tempo, meglio nota come "guerra fredda".
Il venir meno dei veri ideali e la susseguente caduta del muro di Berlino, associato ad un crescente sviluppo finanziato con denaro pubblico, ha fatto via via aumentare l’indebitamento del paese e finanziato illecitamente i partiti di governo e non solo.
Spartizioni predatorie con compartecipazioni anche delle opposizioni sempre più propense a compromessi, hanno creato carenze nell’assetto costituzionale, con un potere politico travolto da scandali e divenuto doveroso obiettivo della magistratura. Dalla epurazione naturale di quasi la totalità dei partiti storici, in ultimo, l'azione della magistratura ha indirettamente facilitato l'emergere di forze nuove, nate quasi naturalmente a causa dei generalizzati malcontenti.
In questa confusione, i vuoti di potere hanno visto sorgere forze politiche "originali": di estrazione popolar/populista, come per il caso della Lega Nord, o consociativa come per la nascita del partito "aziendalista" di Forza Italia.
Lo Zio Sam, interessato esclusivamente al predominio americano nel mondo, ha comunque sorvegliato ogni vicenda. In tutti i casi più importanti e eclatanti intervenuti nel fine millennio (stragismi e terrorismi compresi) l’ombra lunga degli Stati Uniti d’America si è insinuata nella politica interna nazionale. Al contempo i nuovi politici del vecchio impero zarista, accondiscendevano di fatto chiudendo un occhio, pur rimanendo svegli e vigili.
Oggi qualcuno non si capacita del successo imprevedibile dei Cinque stelle, di un movimento nato quasi come per scommessa e che ha solamente recepito l’enorme malcontento di un popolo economicamente passato - e velocemente - dalle stelle alle stalle.
Eppure l'italiana è quella stessa tipologia di popolo che, così come ebbe a innamorarsi del Leader del ventennio, ha poi stravisto per un imprenditore spregiudicato come Berlusconi, sposandone fideisticamente gli ideali che, come noto, non hanno mai posto realisticamente al primo posto gli interessi del suo stesso popolo di sostenitori meno abbienti.
La storia d’oggi continua a rivelare i risvolti di una politica che nell’ultimo trentennio ha visto primeggiare figure mediocri che, più che impegnarsi nello sviluppare progetti volti ad assicurare un futuro migliore al paese, si sono mischiate e mescolate - riconoscendosi in ciò - nel cercare di accaparrarsi qualcosa di tangibile, da possedere, se del caso da spartire: ora e subito.
Personaggi di ogni schieramento hanno pertanto sviluppato il loro linguaggio politichese volto essenzialmente a confondere gli elettori, creando magari falsi fantasmi per costruire paure, per parlare alle pance delle moltitudini votanti, per promettere favole a tutte le categorie sociali, artefacendo tanti specchietti per allodole, fatti brillare in un turbinio di campagne elettorali interminabili; dividendo principalmente la gente in fazioni da stadio, certamente, ma essenzialmente differenziando le masse fra “metinculi”, “pianculi” e “indifferenti” (1).
L’assenza della politica e di leaders con visioni da statista ha fatto pure emergere millantatori, fenomeni da baraccone ai quali la parte di popolo bovino, avvezzo alle dipendenze e ormai assuefatto, continua ancor oggi a concedere credito.
Siamo nell’era della ruota della fortuna e nell'attuale confusa stagione del digitale, che miscela il reale con il virtuale, campioni delle vecchie trasmissioni che furono di Mike Bongiorno e di Jerry Scotti, te li ritrovi ora come leader politici. Sarebbe il caso di dire: “Sogno o son desto”?
A loro, quindi, per la stessa natura interessa solo il montepremi, il loro ciarlare serve solo ad imbonire e a inserire una serie di risposte esatte che, ancorchè finalizzate a un improbabile programma sociale, consenta di raggiungere velocemente lo scopo, quello che è il vero scopo, il loro solamente.
E' successo, pertanto, che nel fronte idealista di sinistra, lasciato fattivamente vuoto nei posti di comando, un gruppo di avventurieri toscani di provincia, interessati essenzialmente al potere, avidi di prebende e con la sola mira di occupare posti di comando, siano riusciti anche a ridicolizzare la storia di una classe politica che pure era ricca di tanti idealisti dal passato filopartigiano.
Ma accadimenti recenti dimostrano che la gente c’è sempre, anche se disgustata e con poca voglia di lottare, anche se non offre più la disponibilità a impegnarsi in prima fila. Basta infatti far intuire un pericolo vero che incomba, saperlo ben raccontare semplicemente e l’istinto innato per non restare travolti smuove anche le masse sonnecchianti, suona come una sveglia che ridesta i dormienti.
Ciò mi fa pensare ad un nostalgico personaggio di sinistra che incombeva in una felice trasmissione televisiva della Dandini; quello che risvegliandosi da un lungo sopore traumatico, come per declamare i ricordi, evocava “i Pooh”. Giovani, di recente, ci hanno risvegliato gridando al lupo al lupo: “le Sardine”.
E siamo ai giorni d’oggi e alla crisi di governo latente, tentatrice e temuta.
Il mio amico molto avvezzo alla musica, utilizzando parole del grande Mogol, certamente andrebbe a dire: “io vorrei, non vorrei, ma se vuoi …….. come può uno scoglio, arginare il mare, anche se non voglio torno già a" votare …. etc… etc ....
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