martedì 4 febbraio 2020

Meno male



In qualche modo appare ed è sempre difficile a ciascuno il riuscire a esprimere la propria vera indole, attraverso singoli atti.
Pure assemblando anche parti di essi rimane pressochè impossibile riuscire a dare un quadro esaustivo e attendibile di quello che si è veramente.
La questione si pone su due direzioni, dall’individuo verso il mondo esterno per come ci si manifesta e da come ci vedono - per il modo di esprimerci - gli altri.
Nel suo recente libro "Io, Napoli e tu" Lello Arena afferma una tesi la quale, ancorchè possa essere prossima a verità, riesce a dare un quadro abbastanza interessante sull'argomento.
Sul punto viene detto, infatti, a proposito di Troisi, che “ha lasciato a ognuna delle persone che ha conosciuto una sua esclusiva versione di sè”, afferma pertanto Arena che “Massimo è la somma di tutti i diversi Massimo che ha lasciato in ognuno di noi”.
Su questa base risulterebbe, quindi, che se in qualche modo si riuscissero a assemblare idealmente le diverse sfaccettature di ciascuno per come ci si manifesta, attraverso scritti e detti, potremmo avere una visione più vicina all’essenza realistica di ognuno.
L’abilità di taluni più sgamati, comunque, potrebbe sempre camuffare, riuscendo a sviare e ingannare sulla verità della loro indole, ma è anche umano che nell’arco di una vita non si possa sempre mantenere coerenza e ci si possa, quindi, anche porre in maniera differente al cospetto di avvenimenti, in relazione alla peculiarità specifica dell’interlocutore di turno, e possano anche manifestarsi eventuali inciampi (in ogni caso sempre rimediabili se giustificabili o scusabili).
La sommatoria algebrica degli accadimenti - associati alle condizioni temporali in cui essi si manifestano - consentiranno di addivenire a un giudizio che, seppur umanamente fallibile, potrà più essere prossimo a una realistica definizione dei personaggi.
Guai se dovesse veramente esistere quel “padreterno” venerato da tanti ma altamente sottovalutato da moltitudini in tempo di vita; sarebbe altra musica, perchè quello saprebbe certamente leggere a tutto tondo la verità.
In questo caso, peraltro, non sarebbe sufficiente il solo manifestarsi - piu’ o meno mascherato – di noi singoli umani, perchè entrerebbero anche in ballo i pensieri reconditi inespressi insiti in ognuno.
Meno male che "quello", a prescindere dei possibili anatemi dei suoi rappresentanti, rimane nella dimensione mistica e che nel quotidiano reale non si manifesta …… 

© Essec


 

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