In
qualche modo appare ed è sempre difficile a ciascuno il riuscire a esprimere la
propria vera indole, attraverso singoli atti.
Pure
assemblando anche parti di essi rimane pressochè impossibile riuscire a dare un
quadro esaustivo e attendibile di quello che si è veramente.
La
questione si pone su due direzioni, dall’individuo verso il mondo esterno per
come ci si manifesta e da come ci vedono - per il modo di esprimerci - gli
altri.
Nel
suo recente libro "Io, Napoli e tu" Lello Arena afferma una tesi la quale, ancorchè possa essere
prossima a verità, riesce a dare un quadro abbastanza interessante sull'argomento.
Sul
punto viene detto, infatti, a proposito di Troisi, che “ha lasciato a ognuna
delle persone che ha conosciuto una sua esclusiva versione di sè”, afferma
pertanto Arena che “Massimo è la somma di tutti i diversi Massimo che ha
lasciato in ognuno di noi”.
Su
questa base risulterebbe, quindi, che se in qualche modo si riuscissero a
assemblare idealmente le diverse sfaccettature di ciascuno per come ci si manifesta, attraverso scritti e detti, potremmo avere una visione più vicina
all’essenza realistica di ognuno.
L’abilità
di taluni più sgamati, comunque, potrebbe sempre camuffare, riuscendo a sviare
e ingannare sulla verità della loro indole, ma è anche umano che nell’arco di
una vita non si possa sempre mantenere coerenza e ci si possa, quindi, anche
porre in maniera differente al cospetto di avvenimenti, in relazione alla
peculiarità specifica dell’interlocutore di turno, e possano anche manifestarsi
eventuali inciampi (in ogni caso sempre rimediabili se giustificabili o
scusabili).
La
sommatoria algebrica degli accadimenti - associati alle condizioni temporali in
cui essi si manifestano - consentiranno di addivenire a un giudizio che, seppur
umanamente fallibile, potrà più essere prossimo a una realistica definizione
dei personaggi.
Guai
se dovesse veramente esistere quel “padreterno” venerato da tanti ma altamente
sottovalutato da moltitudini in tempo di vita; sarebbe altra musica, perchè
quello saprebbe certamente leggere a tutto tondo la verità.
In
questo caso, peraltro, non sarebbe sufficiente il solo manifestarsi - piu’ o
meno mascherato – di noi singoli umani, perchè entrerebbero anche in ballo i
pensieri reconditi inespressi insiti in ognuno.
Meno
male che "quello", a prescindere dei possibili anatemi dei suoi rappresentanti, rimane nella dimensione
mistica e che nel quotidiano reale non si manifesta ……
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