domenica 2 gennaio 2022

Street art & Fotografia, connubio indissolubile per documentare forme artistiche d'avanguardia.



Per la visione e l’apprezzamento di un’opera d’arte, in genere si ha bisogno una dimensione spazio/tempo prestabilita, adeguata, che ne consenta una piena godibilità.
Se espressa in forma statuale o in una generica installazione, troverà naturale alloggio in una piazza, o in un ambiente museale, allocata secondo una logica pensata dall’autore o dal critico d’arte chiamato a curare l'esposizione. Lo stesso accade grossomodo per i quadri pittorici e ogni altra diversa forma artistica soggetta ad essere esposta per essere adeguatamente contemplata e letta.
Nella street art, invece, escludendo tutte quelle realizzazioni commissionate o collegate a rievocazioni lautamente finanziate, l’artista si muove di norma in un raggio d'azione variabile, con autonomia indefinita e ampia che non ha nulla a che fare con intenti di sfruttamento incentrati ad aspetti economici.
Oggi, il moderno fenomeno artistico, molto diffuso, incontra tolleranze in molte amministrazioni pubbliche, le quali non vedono più queste forme espressive come azioni vandalistiche ma, anzi, le valutano come possibili incentivi per cercare di riqualificare interi quartieri cittadini spesso trascurati, siano essi del centro o di periferia.
Molti sono i comuni che promuovono queste iniziative artistiche, facendo sì che edifici fatiscenti o capannoni abbandonati divengano dei veri e propri potenziali spazi per graffitari creativi, che necessitano di manifestarsi culturalmente e a loro modo, attuando liberamente come preferiscono il proprio estro.
Negli agglomerati urbani talune zone sono diventate oggi veri e propri punti di riferimento per artisti e fotografi che amano rispettivamente esporre le loro opere o documentarle. Instagram forse è il principale veicolo mediatico più diretto che consente agli interessati un monitoraggio quasi immediato dei quartieri e dei luoghi che ricevono, con flussi costanti, testimonianze delle varie e differenziate produzioni.
In genere accade che ogni opera creata per l’artista abbia una funzione e una logica propria, che spesso dialoga con l’ambiente urbano in cui viene collocata ovvero può anche stridere, per volute provocazioni surrealiste, astratte o altro; tutto ciò al fine di sollecitare l’immediata attenzione dell’osservatore comune a cui mira e si rivolge.
Nel tempo, il deperimento e la trasformazione delle opere costituisce per queste formule creative un fatto normale. L’invecchiamento, in qualche modo, si viene ad associare pienamente alla naturale evoluzione che interviene nel nostro vivere, inevitabilmente destinato ad avere una sua logica involuzione e una conclusione fisica, per rimanere nella memoria di taluni e poter anche essere raccontata ad altri.
Il disfacimento fisico delle tante opere esposte alle intemperie meteorologiche modifica costantemente le materie, i disegni; velocizzando il processo degenerativo, anche in funzione della qualità intrinseca del materiale che è stato adoperato in origine.
E qui, ad un certo punto, compare massicciamente la documentazione via via attuata con la fotografia.
Appassionati d’arte e fotografi o filmaker interessati a qualsiasi manifestazione fisica da riprendere, raccontare e riprodurre, che pure possono coincidere con gli stessi autori dei graffiti realizzati, sono quelli che vengono a catalogare fortunatamente le tante opere. Fissando le fasi dei vari momenti realizzativi, dalla creazione al deperimento, fino alla scomparsa fisica o anche per delle sovrapposizioni con altri nuovi manufatti.
Interessanti - se non preziose - possono rivelarsi, quindi, le testimonianze raccolte nel tempo. È anche questo il motivo che rivisitare periodicamente degli stessi graffiti può quasi costituire lo scrivere pagine di un racconto. Può capitare talvolta che mutazioni possano riservare novità sorprendenti, generando estetiche originali e inattese, forse neanche pensate o ancor meno immaginate dagli stessi autori.
Innovazioni edilizie per demolizioni complessive o parziali, rifacimenti di facciate, nuove destinazioni di ambienti o radicali ripuliture di alcuni muri, porte o finestre, spesso determinano cancellazioni definitive o parziali che, fortunatamente, rimangono custodite nelle testimonianze fotografiche.
L’avvento della fotografia, in qualche modo, resta pertanto l’unico mezzo che va a storicizzare e a mantenere sempre vive le tante opere. Come detto, spesso sono gli stessi graffitari che oggi, con i loro cellulari, catturano nell'immediato il risultato artistico prodotto e, qualche volta, ne filmano anche le varie fasi del progressivo processo elaborativo.
Accade pure che stratificazioni di altri graffitari generino talvolta strani mutamenti e per vari motivi; sovrapponendo delle nuove opere ad altre preesistenti o per il solo cattivo gusto di andare a danneggiare o cancellare un messaggio di altri ben riuscito. In questo ultimo caso, l’invidia e il vandalismo costituiscono solo solita testimonianza di stupida ignoranza.
Può però, come accennato, anche accadere che delle sovrapposizioni possano venire a creare un impensato connubio armonioso; generando un quasi completamento di opere grafiche che, pur in origine disomogenee, si vengono a miscelare quasi naturalmente. Cosa che si realizza assai raramente ma che, quando succede, rappresenta un fatto imprevedibile, quasi fosse una inconscia segreta collaborazione fra graffitari di livello, che parlano un comune linguaggio espressivo, anche quando esso è attuato con disegni e con l’applicazione di generi estetici differenti, sempre però riconoscibili e personalizzati.
La vastità dei lavori prodotti e la vetustà delle opere appaiono, quindi, oggi principalmente visionabili grazie ai portali web e i vari social ove, oltre ai diversi artisti, anche appassionati di questo genere espressivo pubblicano un’infinità di scatti. E il tutto appare come in una grande galleria, dove una miniera di graffiti sono resi fruibili in modo globalizzato; con riproposizioni che talvolta comprendono panoramiche anche parziali dei luoghi in cui si trovano allocati, aggiungendo, quindi, delle particolari personalizzazioni di ripresa e una certa maniera di fotografarle nell’intero contesto.
Nella street art s’innestano anche tante forme artistiche che si differenziano per tipologia estetica e scuole di pensiero, anche per l’utilizzo di materiali diversi, che vengono pure riciclati, per attuare soluzioni differenti da schemi pittorici e creativi più classici.
Alcuni artisti, ad esempio, forgiano mattonelle di animo naif che amano collocare nei quartieri, magari facendo recitare al proprio personaggio tipicizzato alcune frasi tipiche del rione o modi di dire popolari in uso in quel contesto. Personaggi di altri artisti, realizzati magari con metodi da ciclostile o altre forme ripetitive quale lo stencil, si distinguono pure nel veicolare esternazioni correlate specificatamente a temi legati alla socialità; con considerazioni generalmente di contenuto socio-politico, contestualizzate al tempo in cui appaiono e che si pongono quasi sempre in schieramenti partigiani, connotabili al limite tra le fedi socialiste e le molteplici fiammelle di quell’anarchia utopica che non invecchia mai.
Il movimento artistico della street art è ormai accettato e si è esteso a macchia d’olio e, in qualche modo, si associa al sempre più altrettanto diffuso fenomeno tatoo.
In quasi tutte le parti del mondo - e di certo in tutti i luoghi in cui è consentito un modello politico liberista di tipo occidentale - si distinguono e differenziano le peculiarità specifiche di queste nuove forme democratiche d'arte moderna, variamente contaminate dagli ambienti socio culturali in cui si manifestano.

Buona luce a tutti!

© ESSEC

P.S. - Questo articolo, rivisitato nel testo e con l'inserimento di una serie di immagini di opere di Street Art scattate a Roma (Villaggio Globale) nello scorso dicembre è accessibile attraverso nel sito Economia & Finanza Verde.

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