sabato 4 giugno 2022

Sicilitudine 2022



I due incontri con gli Autori, programmati nel corso del 74^ Congresso Nazionale Fiaf, si sono svolti ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo in un clima unico che, anche per l’ubicazione fisica della manifestazione, ha quasi magicamente unito sensazioni e ricordi, con testimonianze mescolate che hanno reso vivo anche chi non c’era, quasi azzerando lo spazio e il tempo.
Ascoltando gli interventi di Franco Carlisi e Carmelo Bongiorno, moderati in due distinti incontri con la consueta sagacia da Pippo Pappalardo, sono pure venuti fuori i profili umani e professionali di due personaggi dai trascorsi alquanto diversi che, come spesso accade, rappresentano sempre quelle eccezioni che confermano la regola.
Con le loro profonde differenze, si sono rappresentati entrambi come degli emblemi moderni della cultura siciliana attuale che, anche in campo fotografico, seppur muovendosi in spazi angusti, complicati e poco organizzati hanno tanto da dire.
In terra di Sicilia protagonisti non si diventa quasi mai attraverso percorsi associativi ma, di regola, perseguendo con tenacia istinti testardi e reconditi, animati da aspirazioni e voglia di voler comunicare seguendo sentieri individuali, basati su idee maturate in proprio e percorse sulla base di convinzioni consolidate e costantemente suffragate da stoici entusiasmi.
Del resto e per tradizione i veri punti di riferimento per la fotografia siciliana, diversamente dal centro e dal nord Italia, non sono mai stati costituiti da associazioni o da circoli, ma da altrettante isole/meteore anch’esse generatesi quasi in forma spontanea, in qualche modo riconosciute tali nel tempo da combinazioni favorevoli ai contesti culturali tradizionali e congeniti. 
Nei racconti di Carlisi e Bongiorno sono infatti apparsi costantemente come riferimenti fotografici i vari Scianna, Sellerio, Battaglia, Leone, Chiaramonte, Bazan e solo pochi altri. Altrettante affermate meteore culturali che, nel territorio isolano avevano costruito i loro specifici “habitat fotografici” attraverso studi, ricerche e sperimentazioni personali, seppur talvolta ispirate a grandi autori.
L’individualità è del resto la caratteristica preminente della “sicilitudine sciasciana” che ha generato - citandone solo alcuni - i Giovanni Verga, i Vitaliano Brancati, i Luigi Capuana, i Luigi Pirandello, ieri e i Tomasi di Lampedusa, i Giuseppe Tornatore, i Stefania Auci, i Pierfrancesco Diliberto (PIF), i Ficarra & Picone, oggi.
Le narrazioni di Carlisi e Bongiorno elencano una serie di esperienze e maturazioni soggettive fortemente intime che, in ogni caso, hanno saputo testare costantemente.
Le loro realizzazioni hanno seguito sempre un proprio metodo si, ma sottoponendosi di volta in volta ai giudizi e alle valutazioni di meteore più autorevoli, di una sicilitudine confinante e da loro riconosciute. Per raccogliere la certificazione della bontà dei progetti, riflettere sulle preziose osservazioni e poi studiare i sistemi più praticabili, indispensabili per realizzarli concretamente.
Negli interventi documentati che si propongono, a latere di Carlisi e Bongiorno, nel ruolo di mediatore, ricucitore, a infiorettare i discorsi interviene un Pappalardo che si rivela come un novello Leonardo Sciascia il quale, intriso di una sua altrettanto personale sicilitudine, rimarca, osserva, rende comprensibili i vari passaggi, i parallelismi e i collegamenti culturali dei due fotografi attori, contestualizzandoli nelle specifiche scene e nel loro tempo.

I links per i video dei due incontri svoltisi al Cinema De Seta, in mattinata e nel primo pomeriggio del 17 maggio u.s., sono rispettivamente:

- Franco Carlisi https://youtu.be/37XK0xu3kv0

- Carmelo Bongiorno https://youtu.be/PSX10mei_uM

Buona luce a tutti!

© ESSEC

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