lunedì 24 ottobre 2022

Deleghe in bianco e interessarsi ad altro



Dicono che nelle carceri i malcapitati che non appartengono alla fronda dei rituali delinquenti incalliti rischiano di non passarsela tanto bene.
Le leggi interne non scritte determinano equilibri poco governabili, nonostante siano tutti costretti a vivere accomunati sotto un unico controllo carcerario.
Le recenti risultanze delle elezioni politiche, in qualche modo, sembrano voler andare a estendere pure all’esterno libero le tendenze pseudo gerarchiche anzidette.
Elezioni di soggetti discutibili e apertamente supportati da ex soggetti espulsi o allontanati - a seguito di sentenze passate in giudicato - da ruoli pubblici e dai partiti, patrocinano senza riserve o pudicizie, esternalizzandole di fatto, equilibri oggettivamente assimilabili alle logiche rappresentate nei contesti carcerari.
L’abitudine e l’indifferenza, nella disaffezione al voto, costituiscono un’assuefazione al triste fenomeno strisciante, che vede sempre più prevalere e comunque i desiderata del più forte che, a prescindere e al di la dai mezzi utilizzati, persuasivi, ricattatori o semplicemente violenti, continua a esercitare in pieno il proprio potere.
Con quest’andazzo, almeno al Sud, si viene sempre più a generare un certo parallelismo fra due forme di mafia parallele.
A quella classica infatti non si contrappone ma si affianca quella borghese politica che trova spesso convenienze e connivenze adiacenti e utili a tutti.
In qualche modo a tutto questo possono collegarsi le affermazioni del togato al CSM Nino Di Matteo, quando viene a dire, ad esempio, che condannati e indagati per mafia muovono ''i fili della politica in Sicilia''. In un recente evento pubblico l’ex P.M. ha detto anche che, in tutto questo, “i partiti non escludono dalle liste dei loro candidati questi soggetti, anzi spesso li cercano”.
Ancor peggio è che il fatto che il sistema politico complessivo, nel suo insieme, ha fatto ben poco per apportare innovazioni e regole necessarie e atte a impedire il ripetersi di fatti criminosi analoghi a quelli che hanno caratterizzato gli anni di fine millennio.
Ma credo che ancora una volta l’amministrazione della politica sembra riguardare i soliti ambienti e che la gente comune, sempre più impegnata a cercar di poter procurarsi i mezzi per sopravvivere, preferisca conferire ancora deleghe in bianco e interessarsi ad altro.

Buona luce a tutti!

© ESSEC

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