giovedì 5 gennaio 2023

Dissertazioni su Street Art. Ne vogliamo parlare?



Davanti a un tuo progetto già realizzato due sono le cose, o si è rimasti soddisfatti ovvero delusi, seppur anche parzialmente.
Parlarne o commentare un libro costruito lentamente, con un'azione di persuasione verso coloro pensati adatti a raggiungere lo scopo, può comunque rappresentare un esempio positivo per altri; magari convincendoli a non rinunciare troppo presto a una idea che frulla nella testa e che dipende molto anche dai potenziali contributi che si potrebbero raccogliere.
Come ho avuto modo di scrivere in premessa e nella postfazione del libro “Dissertazioni su Street Art, ne vogliamo parlare?” c’erano due possibilità. Una prima di poter andare a realizzare un book in maniera assolutamente autonoma, mescolando proprie immagini di murales e di varie altre opere di graffitari fissate in fotografie, una seconda di andare ad amalgamare scritti culturalmente variegati di amici appositamente selezionati, reputati in grado di esprimere opinioni e impressioni autoriali e originali.
In verità avevo però puntato fin da subito sulla seconda soluzione e, nell’arco di un anno, ho incominciato a insistere su una moltitudine di specifici soggetti individuati, cercando di abbattere naturali resistenze.
Coinvolgimenti del genere li avevo già sperimentati per altri piccoli progetti fotografici e, a mio parere, con risultati gratificanti e produttivi.
Al riguardo, alcuni per renderli duraturi, ho poi provveduto a sintetizzarli in dei video e slide show. Di seguito riporto i relativi link di quanto andai a pubblicare su You Tube:

- Lettura/racconto di una foto “sei panchine in cerca d’autore” https://youtu.be/BWDNP8eWT2s
- Uno scritto sul ricordo di nostri insegnanti - https://youtu.be/xlaX3ENg6uE
- Un racconto in 240 parole - https://youtu.be/dEVBov_Zn1M

Tornando all’operazione Street Art, ai tantissimi dinieghi alle richieste di adesione si sono anche accompagnate delle disponibilità, anche conseguenti a delle rese di fronte a ripetute insistenze.
Prima cinque, poi dieci e via via fino a raccogliere ben ventiquattro soggetti che si sono resi disponibili a scrivere (“in fiducia” sconoscendo le mie idee) qualcosa sul nuovo fenomeno artistico, ormai assurto all’attualità anche per il fortissimo impatto comunicativo che rappresenta.
I contributi provenienti, come immaginato, da soggetti non omologabili per le diverse professionalità, risultarono autonomi e assolutamente spontanei diversi; poiché a tutti era stato assegnato il solo tema, senza fornire alcuna indicazione o traccia per il relativo svolgimento.
Nella fase finale sono riuscito a coinvolgere anche due graffitari, operanti principalmente nel mio ambito territoriale, riuscendo così a posizionare - nella parte conclusiva del libro - la classica ciliegina da porre al centro della torta pazientemente confezionata.
Il risultato definitivo ha quasi superato ogni mia aspettativa e l’originalità compositiva in origine abbozzata nella mente vedeva luce, trovando un logico sbocco: nella realizzazione di un libro.
Cercare di curare ogni particolare estetico avrebbe sicuramente necessitato investimenti economici corposi. I contatti intrattenuti con qualche editore prospettavano, infatti, esborsi non indifferenti.
Ad ogni modo, in relazione al proposito di rendere praticabile e fruibile l’importante apporto ricevuto dai tanti amici che avevano aderito, imbarcandosi gratuitamente nell’operazione ho, in ultimo, optato per quella che si era dimostrato il percorso più percorribile.
Indifferente rispetto alle critiche sulle scelte, forse trovate bizzarre, riguardanti anche il taglio editoriale generale che avevo immaginato, ho infine optato per realizzare in assoluta autonomia l’intera operazione, assemblando testi e fotografie in modo se si vuole un poco artigianale si ma riuscendo a confezionare – a detta anche degli amici coinvolti - un buon prodotto finale.
Unica differenza rispetto al menabò originario è quindi risultata la copertina, che l’editore ha preferito estendere anche per la quarta. Tutto il resto che ne è venuto è stato pertanto frutto di un lavoro fatto in casa e i risultati (qualità/prezzo), a mio parere, sono da considerarsi più che soddisfacenti.
Il seguente link consente di visionare uno slide show che raccoglie le sole pagine illustrate del volume prodotto dalla Susil. Per leggere gli scritti conferiti dai tanti amici fiduciosi occorrerà, quindi, procurarsi una copia del libro. A tal proposito preme precisare che tutti i testi e le fotografie inserite nel book sono stati ceduti gratuitamente dai rispettivi autori, con l’intesa che, una volta assorbiti i costi di produzione, gli eventuali margini di un possibile guadagno sarebbero stati interamente devoluti in beneficenza: https://youtu.be/qwq0YPffrp8
Per concludere può, ancora una volta, ben dirsi che le idee hanno bisogno di prendere aria, così come le cose scritte, e non serve a molto mantenerle gelosamente nella propria mente o custodirle già stampate nei cassetti.

Buona luce a tutti!

© ESSEC

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