venerdì 16 giugno 2023
Interviste ripescate: "Enzo Sellerio"
Capita spesso, parlando del più e del meno, di scoprire come qualcuno conservi come reliquie dei documenti che tornano utili per conoscere meglio certi personaggi. Con Giuseppe, esperto fotografo professionista, è successo proprio questo. Nel confrontarci su famosi fotografi siciliani, ha tirato fuori un vecchio articolo su Enzo Sellerio, pubblicato nella famosa rivista Fotografare (n.4) nell'aprile 1970 che - seppur rapportato ai tempi - risulta molto interessante, per taluni aspetti anche attuale, e che piace riproporre all'attenzione dei molti appassionati di fotografia.
Buona luce a tutti!
© ESSEC
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"ENZO SELLERIO è FOTOGRAFO DA 12 ANNI, VIVE A PALERMO. HA PUBBLICATO MOLTI LIBRI D'ARTE E COLLABORA CON IMPORTANTI RIVISTE DI PRESTIGIO ITALIANE E STRANIERE.
D: Come riesci a conciliare la tua fotografia con la tua permanenza a Palermo che è pursempre una grossa città di provincia?
R: E' relativamente possibile.
D: Ma come fai?
R: Bisogna sapere prendere un aereo, sfiorare Milano e poi puntare su Parigi, Londra, New York.
D: Perchè solo sfiorare Milano?
R: Milano non qualifica.
D: E all'estero?
R: All'estero bisogna dirirgersi subito nei posti giusti. Vogue, Fortune, Daily Telegraph, giornali grossi, importanti.
D: Dunque secondo te è importante sfuggire le mezze misure.
R: Certo, le mezze misure condizionano. Bisogna avere il coraggio di fare il salto.
D: E questo salto è possibile da Palermo che poi in questo settore è come dire Brescia, Padova o, al limite, Firenze?
R: Sì, è possibile purchè si voglia.
D. Quali sono le tecniche per riuscirci?
R: Bisogna essere dei bravi fotografi, questo è essenziale. Poi, in seconda linea, vengono le conoscenze personali. Si tratta sempre di affinità culturali che diventano rapporti di lavoro.
D: Secondo te è importante la cultura in questo mestiere?
R: Come in ogni altro. Qualsiasi lavoro può essere fatto a diversi livelli. La cultura è uno dei fattori che influiscono sul livello della fotografia.
D: Che cosa, secondo te, potrebbe facilitare molto questo mestiere?
R: Una rendita personale che mettesse al di fuori dal rischio di dovere necessariamente rispondere alle esigenze di mercato. Questo diventa indispensabile quando non c'è coincidenza fra il fotografo e le richieste di mercato.
D: Ma se non esiste questa coincidenza vuol dire che il fotografo sta vivendo fuori dal suo tempo e dalla sua società.
R: Può succedere, è successo.
D: Credi di avere avuto la possibilità di esprimerti con la macchina fotografica?
R: Per dare una cifra, anche se approssimativa, posso dire che ho fatto solo il dieci per cento di quanto avrei potuto.
D: Perche? R: Ho subito vari condizionamenti. Quando sono uscito da Palermo ho avuto delle grosse soddisfazioni ma la provincia, senza che lo sospettassi all'inizio, mi ha condizionato. D: Ma allora perchè non ne sei venuto via del tutto?
R: Per una serie di ragioni personali. E poi, per un fotografo non è importante solo la fotografia. Io, per esempio, ho avuto sempre paura che la mia personalità rimanesse annientata dal contatto con la grande città. In provincia ho trovato e trovo degli attimi di freschezza umana e professionale che avrei potuto perdere del tutto in una stretta civiltà consumistica.
D: Ma fare il fotografo in provincia dà una certa possibilità di espandersi professionalmente?
R: In misura molto limitata. In provincia si possono produrre degli "indizi di talento". Tutto qui.
D: Qui a Palermo è apprezzata la foto intelligente, viva, attuale?
R: Se consideriamo la foto intelligente come foto-invenzione, debbo rispondere di no. Questo tipo di foto intelligente qui non ha mercato, non ha richiesta, nessuno ne sente la necessità.
D: Allora quali sono le foto che funzionano?
R: Le foto di buona tecnica. Un buon tecnico qui va bene per le richieste di mercato. La fotografia tecnicamente buona è pagata agli stessi livelli milanesi.
D: Si dice che preferisci non lavorare per i settimanali. E' vero?
R: E' vero, soprattutto per certi settimanali.
D: Perchè?
R: Mi sono accorto di non avere interesse per la cronaca e per questo rifiuto di farla.
D: Che cosa consiglieresti a un fotografo di provincia che fosse interessato alla cronaca?
R: Cosa potrei consigliare? Di farla. Ma in questo caso inevitabilmente dovrà fare anche la partita di calcio e l'incidente stradale. E' assai difficile, se si lavora in provincia, riuscire a vivere facendo solo cronaca importante. Anche se questa provincia è la Sicilia che è sempre stata teatro di cronache interessanti per la stampa di tutto il mondo.
D: Come sei arrivato alla fotografia?
R: Prima è stato un hobby. Frequentavo pittori, giornalisti e fotografi. Così ho cominciato.
ENZO SELLERIO CONOSCE A FONDO LA SICILIA ED HA SAPUTO DOCUMENTARE CON MOLTA EFFICACIA ALCUNI ASPETTI DELL'ISOLA."
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