sabato 21 dicembre 2024

“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”



Capita di incontrare personaggi che potenzialmente avrebbero molto da trasmettere e valori insegnare ad altri, per esperienze ricche, vissute in modo variegato e composito.
Molti di essi sono spesso soggetti impegnati nel mondo dell’arte, che hanno molto da dire, anche per rabbie covate, rielaborate attraverso le loro opere.
Pittura, scultura, cinematografia e fotografia sono le espressioni artistiche che più rendono evidenti il fenomeno; ma non sono le sole, fra esse emerge sicuramente - e in modo palesemente dirompente - anche la più genuina corrente di street art, costantemente dedita a ironie, denunce e proteste.
L’accumularsi degli anni determina una implementazione d’esperienze che, al di là dei segni positivi o negativi vissuti, sintetizzano la loro condizione individuale del presente.
Quello che in ogni caso conta è sempre il risultato della somma algebrica dei tanti elementi e le incognite di base restano spesso tali fino alla fine e pertanto all’epilogo di ogni esistenza.
Il famoso detto che chiusa una porta spesso si apre un portone continua a costituire una verità. È pur vero che ognuno di noi è depositario di una sua storia, unica e destinata a dissolversi nel tempo.
La moltitudine dei vissuti sono sostanzialmente dei contenitori ordinari, che ripetono accadimenti comuni, altre racchiudono, invece, vicende e situazioni che meritano di essere rese note, raccontate, trasmesse e almeno per due aspetti.
Il primo per riuscire a ridare serenità a chi ne è stato il protagonista; da qui la famosa frase sul “potere liberatorio della scrittura”. Il secondo per poter informare, anche romanzando, su quanto può succedere ad ognuno nel corso di una vita.
Spesso, infatti e al di là delle apparenze, in quasi tutti talune esperienze continuano a covare nell’inconscio, emergendo e inabissandosi a secondo dei momenti. Solo una rielaborazione, serena e a distanza, può consentire quel riesame capace di razionalizzare le cose, magari ricollocando azioni e reazioni in una logica, al loro posto, e distillando i ricordi anche da aspetti sgraditi.
Procedere attraverso la scrittura può, quindi, costituire il percorso più adatto all’elaborazione in questione.
Certo, se i ricordi coinvolgono persone, gli stronzi, anche a distanza di tempo, possono essere riqualificati come tali, ma rielaborati potrebbero essere riletti come pedine per il raggiungimento di nuove esperienze positive, anche alla luce dei risultati dell’oggi.
Così come tolleranze o generosità inopportune possono, invece, aver contribuito a generare dei freni inibitori o scompensi.
In ogni modo, il caso resta sempre l’assoluto principe, incontrastato protagonista di ogni esistenza. Per concludere, così come il ceffone subito in età adolescenziale incide nei ricordi delle esperienze giovanili, fedeltà e tradimenti possono costituire anche fonti d’insegnamento per favorire crescite nei percorsi futuri del mondo d’adulti.
Ne deriva che tutto quanto è relativo, riuscendo perfino a confonde le caratteristiche reali di ogni esperienza direttamente vissuta.
L’arte, a trecentosessanta gradi, rimane una formula evoluta e raffinata per trasmettere sensazioni, suscitare emozioni, indurre a riflettere, impegnandosi a osservare sempre oltre le apparenze. Con il consapevole valore aggiunto e congiunto di tutte le parti in causa, conscienti d'essere coinvolte nell’ambito dei differenti specifici ruoli.
La valenza di romanzi poi, in particolare, capaci di enfatizzare vite ricche di eventi contrapposti, sarà non solo quella che unicità nel mondo reale sono circostanze rare ma che, nella maggior parte dei casi, come cantava il mitico Fabrizio De Andre’, un’altra verità è che “dai diamanti non nasce niente e dal letame nascono i fior”.

Buona luce a tutti!


venerdì 6 dicembre 2024

Le "Sirene marine" di Bianca

Girando per i centri storici si scoprono spesso angoli e personaggi imprevedibili.
Mi era capitato di vedere abbozzato un disegno di un murale che dopo qualche giorno sono tornato a vederlo finito.
Quanto raccontato non era per nulla banale e induceva ad una lettura attenta. Mentre ero intento ad osservare in aiuto interveniva l’autrice che ora andava a leggermi i vari contenuti.
Lo scritto riportato di seguito descrive il murale in modo completo.
Alla stessa, che si chiama Bianca, piace anche scrivere e il link https://amzn.eu/d/4ju9lG9 corrisponde al libro “Aisa” che ha recentemente scritto, come è capitato a molti, anche per sfuggire dall’angoscia causata dalla pesante pandemia.


Buona luce a tutti!




“Dunque tutto nasce da un mio disagio quotidiano che si perpetua già da molti anni nel vedere e sapere con certezza ciò che accade nel Mar Mediterraneo, luogo meraviglioso dove sono fortunata a vivere. Non si può restare inermi e impotenti, addirittura indifferenti alle stragi di vite! Ho immaginato una figura magica e universale, padrona dei mari, ammaliatrice, ambigua e al di fuori del bene e del male. Le Sirene potrebbero fare ciò che gli uomini non vogliono fare dietro a miliardi di giustificazioni vomitevoli e spesso insensate. Le Sirene potrebbero essere empatiche a tal punto di salvare altri esseri diversi da loro! Come del resto fanno moltissimi animali sul pianeta. Ho voluto aggiungere il paesaggio per dare quel senso di arrivo, rappresenta la sopravvivenza, come quando i vecchi marinai urlavano " Terra! " E la barca fuori dall'acqua per evidenziare la speranza! La simbologia della Medusa si complica un po'... Perché affronto invece il tema del femminicidio, perché la bellissima Medusa venne prima violentata e poi punita per gelosia e vendetta. Temi, ahimè, attualissimi. Ma il murale vuole essere un simbolo di rivalsa, di rinascita. Rappresenta nel mio pensiero, la figlia nata dalla violenza subita da Poseidone. Volevo "smentire" per gioco che dopo la sua morte, dalla sua testa, siano nati solo i due esseri conosciuti, ma anche lei, la Sirena Medusa, la parte femminile, sempre tenuta in disparte o nascosta totalmente! Vuole lanciare il messaggio che se si desidera davvero, ma davvero, potremmo tutti trasformare il male. La Sirena Medusa è un essere nuovo, privo di rancore. Non trasforma nessuno in pietra, al contrario aiuta le vite a trovare approdo. È bellissima, come sua madre! F.to: Bianca Nascimento Gonçalves”