giovedì 30 gennaio 2025
A proposito di Meloni
Una porzione è in grado di soddisfare più di un terzo del fabbisogno di vitamina A, importante per il corretto funzionamento della vista e per la buona salute di pelle,
Storia e botanica del melone
Il melone, frutto della pianta rampicante Cucumis melo, rientra nella famiglia delle Cucurbitacee. Le probabili origini sono riconducibili all’Africa, da dove si è diffuso su tutto il bacino del Mediterraneo. In commercio sono presenti tre gruppi varietali: cantalupo, a buccia liscia di colore verde-grigio e polpa arancione, retato, che si differenzia dal cantalupo soprattutto per la buccia reticolata e, infine, da inverno, con buccia liscia di colore giallo o verde scuro e polpa bianca o verde chiara. Sono di stagione da giugno a settembre, compresa la varietà invernale che viene raccolta d’estate e consumata nei periodi invernali quando raggiunge il pieno della maturazione.
Aspetti nutrizionali del melone
Il melone ha un elevato contenuto di acqua e la restante parte è costituita prevalentemente da zuccheri semplici. La fibra è presente in un quantitativo poco considerevole, così come proteine e grassi.
Tra i micronutrienti spicca il contenuto di potassio, al contrario il sodio è molto basso. Preservare un corretto equilibrio tra questi minerali è essenziale per tenere sotto controllo i livelli della pressione sanguigna. Inserire nella dieta alimenti ad alto contenuto di potassio e basso di sodio aiuta a non far pendere la bilancia verso il secondo, uno dei principali errori che si commettono quotidianamente.
Il melone è un’ottima fonte di due importanti vitamine: la vitamina C, o acido ascorbico, e la vitamina A. Quest’ultima è contenuta nell’alimento sotto forma del suo principale precursore, il beta-carotene, che viene poi in parte convertito dal fegato nella vitamina. Una porzione di questo frutto è in grado di soddisfare più di un terzo del fabbisogno di vitamina A, importante per il corretto funzionamento della vista e per la buona salute di pelle, ossa e sistema immunitario.
I semi di melone vengono comunemente scartati quando si taglia il frutto. Si conserva la polpa liberandola dalla buccia e dai semi che si trovano nel cuore del frutto. Questi alimenti di scarto, in realtà, sono ricchi di proprietà nutrititve benefiche per la salute dell'organismo, e possono essere utilizzati in cucina proprio come altri semi maggiormente conosciuti, come quelli di zucca o di girasole.
Il melone (Cucumis melo) appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae (la stessa di zucca e anguria) è uno dei classici frutti estivi. Tanto apprezzato per la dolcezza della sua polpa, ricca di fibre, vitamina K, magnesio e folati, contiene anche semi commestibili, spesso gettati nella spazzatura perché ritenuti "inutili". Forse non tutti sanno che questi semi sono altamente proteici (100 gr di semi di melone contengono oltre 30 gr di proteine) e che presentano un discreto contenuto di acidi grassi e fenoli, che contribuiscono a mantenere in salute il cuore.
I semi del melone hanno uin profilo nutrizionale decisamente interessante. Tutt'altro che scarto alimentare, sono invece ricchi di proteine, principalmente rappresentate da acido glutammico, arginina e triptofano, fattore che li rende un ideale alternativa agli aminoacidi essenziali. Contengono anche acidi fenolici, flavonoidi, tocoferolo, fitoestrogeni, benefici per l'organismo. I semi di melone sono ricchi di vitamine e minerali: vitamine A, C, B3, B6, B9; carotene; sodio; magnesio; potassio; calcio; ferro; zinco; iodio; fosforo; selenio; manganese.
L'acido glutammico in esso contenuti migliora la funzionalità intestinale e il sistema immunitario, mentre l' arginina è un noto alleato degli sportivi e di chi intende rimettersi in forma in quanto contribuisce a ridurre il grasso corporeo e aumentare la massa muscolare. Non solo, tra le proprietà benefiche dei semi di melone troviamo la presenza di acido gallico e l'acido vanillico, che svolgono un'azione antinfiammatoria e antitumorale.
I semi di melone hanno diverse proprietà benefiche per tutto l'organismo. I benefici, includono ad esempio:
• migliorare la funzionalità intestinale
• proteggono il cuore
• alleati contro le malattie cardiovascolari
• rafforzare il sistema immunitario,
• contrastare le adiposità localizzate (azione svolta dall'arginina)
• aumento della massa muscolare.
• azione antinfiammatoria (gli acidi fenolici presenti nei semi di melone come acido gallico e acido vanillico contribuiscono a disinfiammare i tessuti)
• funzione antibatterica, antimicotica e antifungina
• attività antiossidante
• contrastano lo stress ossidativo (i semi di melone contengono reservatolo, alleato contro i radicali liberi)
• azione antitumorale
• favoriscono il sonno,
• abbassano la pressione sanguigna
• riduzione del livello dell'ormone cortisolo, l'ormone dello stress
• In cucina sono diversi gli utilizzi che si possono fare dei semi di melone, come gli utilizzi in cucina dei semi di anguria, del resto. Si possono tostare in padella con olio di oliva e, a piacere, con aggiunta di spezie e sale, da usare quindi come snack salato. Danno una nota crunchy e croccante a diverse preparazioni. In tal senso possono essere validi sostituti dei semi di sesamo nella preparazione di un casalingo gomasio, da tenere sempre in dispensa. Altrimenti, una volta tostati, si possono aggiungere a insalate, panini, pasta, oppure passati al mixer diventano una polvere ricca di nutrienti e sapore, da aggiungere a zuppe e minestre. Possono essere utilizzati anche nella preparazione di barrette energetiche e proteiche da portare comodamente in ufficio come spezza fame o in palestra, aggiungendoli a frutta secca e disidratata.
Da non trascurare, quindi, per concludere, che i meloni hanno anche proprietà rinfrescanti, diuretiche, depurative e lassative e sono indicati in caso di stipsi e/o emorroidi e di dolori reumatici.
(Fonti: Notizie assunte da una ricerca operata su diversi siti web)
Buona luce a tutti!
© Essec
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