mercoledì 26 marzo 2025
La quiescenza, come capita a molti, non rappresenta un punto di arrivo
Guai a fermarsi. Chi si è trovato in prima linea, specialmente se impegnato in ruoli primari di una istituzione, ritiene vitale continuare a interessarsi di tematiche complesse di cui è stato padrone, essendone riuscito a comprenderne le molteplici variabili.
Cessata in ultimo l’attività ispettiva e di coordinamento, Pasquale Tribuzio ha scelto di continuare a percorrere il solco, collaborando a scrivere sul tema per il sito web specializzato “Economia & Finanza Verde” e con la creazione parallela di un suo spazio autonomo “Risparmiatore Consapevole”.
Nel suo attivo risultano anche diverse recenti pubblicazioni ispirate al credito e alla finanza in genere, confezionati con formule utili ad alleggerire pure gli argomenti.
La padronanza in materia economica e la conoscenza delle relative normative, consolidata in anni di servizio, associate alla sua capacità di sintesi e a una naturale chiarezza espositiva, gli hanno sempre reso facile illustrare le sfaccettature tipiche di argomenti complessi, riuscendo a renderli semplici e comprensibili anche ai non addetti ai lavori.
Del resto la quiescenza, come capita a molti oltre a lui, non rappresenta un punto di arrivo ma, anzi, la stagione agognata che consente di riordinare le cose a proprio piacimento - pure prestandosi sempre al servizio degli altri - e magari sviluppare in autonomia le proprie idee, libere, senza barriere o condizionamenti di lacci e lacciuoli istituzionali.
Chi vuole addentrarsi nell’educazione finanziaria, così tanto di moda in questi tempi, per capire i i fondamentali dei fenomeni economici di oggi potrà trovare utile leggere i suoi scritti e magari frequentare i siti web citati prima o leggere i libri scritti a sua sola firma o associati al suo amico Daniele Corsini.
Buona luce a tutti!
© Essec
martedì 25 marzo 2025
Instagram: “virgilio_boydog” (nickname)
L’altro giorno ascoltavo in TV la Mannoia dire che per poter scrivere dei buoni testi di canzoni occorre leggere molto. È un principio che vale per ogni forma d’arte in genere; che sia musica, letteratura o altro poco importa perché più che i suoni o le parole, che rappresentano solo tasselli, quello che si ricicla nella composizione sono le melodie e i concetti che gli autori hanno assimilato nel loro tempo.
Si parla spesso e molto male dei social, ma è innegabile che rappresentano anche un’opportunità che avvicina i tanti modi di pensare, talvolta diversi, magari molto lontani dal comune sentire o inconciliabili; che offrono però anche occasioni per vedere punti di vista “altri” e che comunque inducono ad ascoltare, se recepire o magari riflettere.
In questo l’onestà intellettuale è elemento indispensabile, il valore aggiunto necessario che porta ad analizzare - ed elaborare - le opinioni altrui con la propria testa; partendo dall’immedesimarsi nell’altro per cercare di trovare delle logiche o dettami differenti.
In questo la fotografia costituisce un prezioso documento moderno di sintesi comunicativa, che consente di descrivere e raccontare ciò che uno vede attraverso immagini che vengono proposte a chi, poi leggendole, potrà dedurre conclusioni autonome.
Per questo, anche se il messaggio di chi produce fotografie è unico, le letture spesso risultano diverse, senza mai assumere il valore di verità assolute.
Come noto la fotografia realizzata da ciascuno inquadra e include elementi scelti, dettati magari dal caso, ma che la mente coglie e assembla nello scatto. È in parte anche un qualcosa d’istintivo che induce il fotografo a quello scatto, talvolta col proposito di catturare un’armonia compositiva, ovvero a cogliere l’attimo, congelando così un gesto, nell’immagine di una sensazione manifesta. Con componenti forse progettati ma anche occasionali, apparsi per caso e utili alla narrazione.
In questo i social offrono valide opportunità di confronto, favorendo incontri e vicinanze che stimolano le menti.
Su Instagram da qualche tempo seguo “virgilio_boydog”, un fotografo che definirei “randagio” e che a me sembra rappresentare un visionario dell’epoca 2.0.
Con le immagini che posta lui riesce a proporre squarci della normalità che gli sta intorno. Contesti, aspetti urbani, spesso corroborati da tracce artistiche di writer e graffitari che scrivono sui muri o disegnano cose.
Per questo non trovo le sue immagini, che siano esse isolate o proposte in modo sequenziale, mai banali, anzi che siano rappresentative di elementi di un unico racconto realista.
Per lo più sono fotogrammi di periferia, non solo intesa come estremità di logistiche urbane, ma di periferiche esistenze, incluse anche all’interno dello stesso centro di Roma; dove tanti cittadini si muovono in comprensori, coabitano e convivono come fossero delle isole sconnesse.
Non occorre descrivere in dettaglio i contenuti pubblicati nella sua pagina, basta solo andare a visitare per farsi un’idea.
I post continui sembrano la comunicazione di un unico racconto, che si esprime in tante formule e per lui la fotografia, associata a brani musicali del suo tempo, è il mezzo che rende anche trasversali i suoi messaggi.
Buona luce a tutti!
© Essec
mercoledì 19 marzo 2025
"Non datemi dell’antisemita" di Francesco Cito
Il detto dice "provare per credere" e nelle realtà difficili, come i contesti che costituiscono palcoscenici di guerre, sono i fotografi che hanno visto con i propri occhi le violenze quelli che si schierano per attenzionare le verità per chi non ha possibilità di parola.
Francesco Cito torna a spendersi per sensibilizzare le coscienze, con l'intento di informare e indurre a riflettere.
Di seguito riporto il testo che ha pubblicato per sottolineare incredibili nefandezze che continuano a manifestarsi nell'indifferenza di pseudo democrazie latenti e in piena crisi.
Buona luce a tutti!
© Essec
--
Non datemi dell’antisemita, anche perché è una terminologia troppo abusata e che nulla significa, in quanto semita è l’appartenenza di gente che discendono dallo stesso ceppo linguistico. Sono semiti gli Ebrei tanto quanto lo sono gli Arabi, tanto quanto lo sono gli Abissini, e lo sono stati gli Aramei, gli Assiri, i Cananeo-Fenici. È una storia che non voglio ripercorrere, non è il mio compito, e se di qualcosa devo essere accusato, allora si, mi ritengo anti sionista che è altra cosa. Il sionismo è un’ideologia prettamente ebraica, per gli Ebrei, il monte Sion è considerato la dimora terrestre di Dio, il monte da dove proviene la benedizione e il castigo divino, e non importa se Sion fosse già abitata da altro popolo. Oggi dopo l’ennesima strage a Gaza, inferta a una popolazione già allo stremo, sono più di 400 le vittime, di cui 130 sono bambini, non mi si venga a raccontare che sia stata un’azione per liberare gli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas. I governanti israeliani, sono ad un livello di crudeltà di gran lunga superiore a ciò che fu il nazismo, e ancor di più lo sono i così acclamati paesi occidentali che tanto professano la democrazia, essendo complici di questa mattanza che ha un solo obiettivo, estirpare il popolo palestinese dalla Palestina. Oggi che assistiamo al tragicomico teatrino di Donald Tramp in combutta con il carnefice Vladimir Putin, quest’ultimo cosi definito dai benpensanti governanti di quest’Europa alla deriva, elogiano un ipotetico piano di pace per l’Ucraina di cui non si conoscono i termini, ma silenti, e non muovono un dito contro la politica del sanguinario Netanyahu, che mai sarà processato come i suoi predecessori sugli scranni di quella che fu Norimberga. Netanyahu si è arrogato il diritto di commettere un altro eccidio dopo aver ricevuto il null’osta da Donald Trump, il palazzinaro che su suggerimento di suo genero Jared Kushner, vorrebbe fare di Gaza un resort con grandi alberghi per ricchi vacanzieri. Questo tragico personaggio è il nuovo Yahweh, il Dio degli Ebrei, il quale consentì a che Giosuè, il discepolo di Mosè commettesse uno dei grandi eccidi della storia ebraica. La distruzione di Jerico. – Dal libro di Giosuè 6,20-27 – “…. quando il popolo (ebraico) udì il suono delle trombe lanciò un gran grido, e le mura crollarono. Il popolo salì nella città, ciascuno diritto davanti a sé, e s'impadronirono della città. 21 - Votarono allo sterminio tutto ciò che era nella città, passando a fil di spada uomini, donne, bambini, vecchi, buoi, pecore e asini. 24 - Poi i figli d'Israele diedero fuoco alla città e a tutto quello che conteneva; presero soltanto l'argento, l'oro e gli oggetti di bronzo e di ferro, che misero nel tesoro della casa del Signore”.
F.to Francesco Cito (Fotografo)
https://www.facebook.com/francesco.cito.12
Francesco Cito torna a spendersi per sensibilizzare le coscienze, con l'intento di informare e indurre a riflettere.
Di seguito riporto il testo che ha pubblicato per sottolineare incredibili nefandezze che continuano a manifestarsi nell'indifferenza di pseudo democrazie latenti e in piena crisi.
Buona luce a tutti!
© Essec
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Non datemi dell’antisemita, anche perché è una terminologia troppo abusata e che nulla significa, in quanto semita è l’appartenenza di gente che discendono dallo stesso ceppo linguistico. Sono semiti gli Ebrei tanto quanto lo sono gli Arabi, tanto quanto lo sono gli Abissini, e lo sono stati gli Aramei, gli Assiri, i Cananeo-Fenici. È una storia che non voglio ripercorrere, non è il mio compito, e se di qualcosa devo essere accusato, allora si, mi ritengo anti sionista che è altra cosa. Il sionismo è un’ideologia prettamente ebraica, per gli Ebrei, il monte Sion è considerato la dimora terrestre di Dio, il monte da dove proviene la benedizione e il castigo divino, e non importa se Sion fosse già abitata da altro popolo. Oggi dopo l’ennesima strage a Gaza, inferta a una popolazione già allo stremo, sono più di 400 le vittime, di cui 130 sono bambini, non mi si venga a raccontare che sia stata un’azione per liberare gli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas. I governanti israeliani, sono ad un livello di crudeltà di gran lunga superiore a ciò che fu il nazismo, e ancor di più lo sono i così acclamati paesi occidentali che tanto professano la democrazia, essendo complici di questa mattanza che ha un solo obiettivo, estirpare il popolo palestinese dalla Palestina. Oggi che assistiamo al tragicomico teatrino di Donald Tramp in combutta con il carnefice Vladimir Putin, quest’ultimo cosi definito dai benpensanti governanti di quest’Europa alla deriva, elogiano un ipotetico piano di pace per l’Ucraina di cui non si conoscono i termini, ma silenti, e non muovono un dito contro la politica del sanguinario Netanyahu, che mai sarà processato come i suoi predecessori sugli scranni di quella che fu Norimberga. Netanyahu si è arrogato il diritto di commettere un altro eccidio dopo aver ricevuto il null’osta da Donald Trump, il palazzinaro che su suggerimento di suo genero Jared Kushner, vorrebbe fare di Gaza un resort con grandi alberghi per ricchi vacanzieri. Questo tragico personaggio è il nuovo Yahweh, il Dio degli Ebrei, il quale consentì a che Giosuè, il discepolo di Mosè commettesse uno dei grandi eccidi della storia ebraica. La distruzione di Jerico. – Dal libro di Giosuè 6,20-27 – “…. quando il popolo (ebraico) udì il suono delle trombe lanciò un gran grido, e le mura crollarono. Il popolo salì nella città, ciascuno diritto davanti a sé, e s'impadronirono della città. 21 - Votarono allo sterminio tutto ciò che era nella città, passando a fil di spada uomini, donne, bambini, vecchi, buoi, pecore e asini. 24 - Poi i figli d'Israele diedero fuoco alla città e a tutto quello che conteneva; presero soltanto l'argento, l'oro e gli oggetti di bronzo e di ferro, che misero nel tesoro della casa del Signore”.
F.to Francesco Cito (Fotografo)
https://www.facebook.com/francesco.cito.12
lunedì 10 marzo 2025
Giovanni Vettore fotoamatore e il suo “grammelot” composito
Il mondo della fotografia artistica d’oggi prevede quasi sempre programmazioni finalizzate all’attuazione di progetti specifici, magari con il desiderio di riuscire a concettualizzare, attraverso immagini, idee visionarie.
Un significativo percorso evolutivo rispetto a quelli che sono stati i pionieri e i molti maestri di un tempo, che si muovevano e agivano in relazione a opportunità e condizioni contingenti e che in ogni caso hanno fatto storia.
Comunque capita ancora di ritrovare assonanze con produzioni artistiche d’altri che continuano a perseguire il percorso di quel solco antico. Come pure accade di provare poco interesse e, anzi, un certo fastidio verso coloro che, nella convinzione di aver inventato un proprio stile, cominciano a ripetersi, autocelebrandosi nel proporre sempre stesse cose.
Tanti esempi si possono citare sia fra autori noti che fra appassionati di settore.
Patologici risultano, infine, quelli che a qualunque costo vogliono avere riconoscimenti e affermarsi ma, insufficienti o privi di idoneo talento, continuano sostanzialmente a scopiazzare, senza possedere le abilità per differenziarsi nei loro tentativi di copiatura.
Con Giovanni Vettore, che nei social si dichiara di Padova e che afferma di vivere a Bolzano, penso di avere tanti punti in comune. Oltre alla passione per la fotografia, la variegata attenzione alle moltitudini di avvenimenti che quotidianamente ci circondano e coinvolgono.
Le reciproche produzioni non sono per nulla monotematiche ma sempre rivolte alla raccolta dei tanti spunti percepiti; talvolta fotografati in modo asettico, altre a scopo documentaristico, con dettagli, ovvero altre ancora filtrate attraverso una vena ironica ricca di fantasia.
Azzarderei a dire che, con una visione complessiva, le immagini porterebbero a pensare a un “grammelot” fotografico, alla Dario Fo per intenderci; ma non confusionario e incomprensibile bensì spaziante, senza limiti, a volte leggero, a volte attento e profondo, altre volte anche dedito al “puro cazzeggio”, inteso come un ingenuo divertissement giocoso, frivolo, comunque però sempre volto a suscitare emozioni.
Ciascuno di noi è interprete e, a propria volta, viene interpretato, si espone; ma credo che anche a Giovanni, cittadino del mondo, questa questione interessi poco ... ad esempio, in genere, chi tiene una pagina su Instagram accompagna il portale con una frase di sintesi che, qualche modo, si collega alla personalità: nel suo caso non è scritto nulla, anche perché a parlare sono le immediatezze delle foto.
Tagli particolari, geometrie, giochi di luce e ombre, composizioni originali costituiscono la cifra del suo stile, nella continua ricerca sperimentale che, semplicemente interpreta, fotografa, propone e pubblica.
Il suo eventuale banale lo leggerei come punteggiature e pause, o come un’arma puntata a confondere: di distrazione di massa. E devo riconoscere che, a mio parere, anche lui ci riesce assai bene.
Per chi è rimasto incuriosito, può visionare altre sue fotografie: https://www.instagram.com/gianpi57bz/.
Ovvero: https://www.facebook.com/giovanni.vettore.92/photos_by
Buona luce a tutti!
© Essec
sabato 8 marzo 2025
"Palermo 50 anni prima" di Ivano Cavani
Al di là delle peculiarità personali, quando si naviga da tanto tempo in certi ambienti spesso finisce con l’assuefarsi a un tran tran che quasi non riesce più a suscitare emozioni.
Succede nella vita vissuta in generale, nei suoi molteplici aspetti, ma ancor di più nell’ambito artistico e nel campo fotografico forse più che in altri.
Ieri ho avuto la fortuna di partecipare al vernissage della mostra fotografica dell’amico Ivano Cavani e, nel vedere le sue fotografie “pulite” mi sono ripiombati alla mente tempi lontani. Ho rivissuto le immagini che avevo quasi archiviato dalla memoria.
La genuinità della mostra, almeno per uno della mia generazione, è assoluta per la fedeltà e la narrazione che manifesta.
Scene e personaggi riesumano periodi storici che hanno visto anche me partecipante attivo, seppur ancora, come tanti miei coetanei, alla incerta ricerca di un percorso.
Per il formato fotografico il bianco e nero, come si suole dire in questi casi, era la morte sua. Poi con stampe curate da Davide (Printandgo) non si discute.
Dettagli di usi e costumi, automobili dell’epoca, il venditore di sfincionelli nella precaria carrettella, scorci di mercati popolari, venditori ambulanti … anche di santini, giochi di bambini, gente per strada, gente in partenza, scatti rubati, e in ogni immagine dettagli e particolari che raccontano costumi e pagine di storia.
In poche parole, visionare le fotografie in mostra di Ivano viene a costituire una panoramica fotografica di quei tempi andati.
Per chi ha una certa età, potrà anche rivedersi in quelle ricerche innocenti di immagini “veriste”, che si andavano a ricercare ai tempi dei propri approcci con la fotografia.
Per le tante autorevoli firme che accompagnano, con scritti, le immagini esposte, il vernissage si qualifica di certo come un evento di rilievo nell'attività culturale della "Palermo indipendente".
Una mostra da non perdere, anche per chi è appassionato di scoprire il passato prossimo da cui proveniamo.
Nel portale You Tube è pubblicata la presentazione di Fabrizio Micari nel vernissage della mostra: https://youtu.be/nDYGaCMhxLU?si=4IfUrT5HsF1eJChH. Tutte le fotografie in mostra e i contributi scritti visionabili attraverso: https://youtu.be/Je0M0HMezEI?si=LbbzuPJgF_ub37gz.
Buona luce a tutti!
© Essec
venerdì 7 marzo 2025
Slide show 29^ Maratona di Palermo 2024
Per accedere slide show: https://m.youtube.com/watch?v=j-fPGHVuu58
Sarà forse anche per il rilascio di endorfine, un oppioide endogeno coinvolto nei meccanismi che regolano il comportamento e il controllo del dolore, ma la maratona per molti costituisce un momento euforico di felicità da condividere con altri appassionati che vi si cimentano.
In relazione all’età, ci si impegna anche per migliorarsi sempre o cercare di mantenere una performance che per l’accumularsi di tanti anni si rende sempre più difficile.
La Maratona di Palermo per molti siciliani è un appuntamento importantissimo e in relazione ai progetti e programmi ciascuno opta per i 42 km o la mezza.
La manifestazione palermitana offre anche opportunità di percorsi a staffetta che implicano tragitti di circa 10 km per atleta.
La partecipazione straniera è un crescendo che rende spettacolare anche il folklore di culture e manifestazioni di popoli diversi che, con atleti e accompagnatori, si integrano in un evento sportivo finalizzato anche alla coabitazione nel rispetto reciproco di generi e costumi.
Lo slide show che si propone applica una formula collaudata fin dal 2009 che prevede l’utilizzo di immagini di diversi fotoamatori, dislocati lungo il percorso per cercare di raccontare anche i variegati luoghi attraversati.
Per quanto ovvio, le diverse sensibilità individuali portano a fotografare aspetti diversi che contribuiscono a realizzare un racconto che miscela, umanità, sport e cultura.
Nel blog https://maratonadipalermo.blogspot.com/ sono postate le foto conferite dai diversi amici che negli anni hanno aderito all’iniziativa che non ha mai avuto alcun scopo di lucro.
Chi è ritratto ha infatti l’opportunità di scaricare liberamente dal sito le immagini che gli aggradano in formato 800 pxl.
Lo scopo dell’operazione è quello di dare anche lustro alla Città di Palermo per la qualità delle iniziative che, nel caso della Maratona, si riescono a realizzare grazie alla serietà, la passione e l’impegno degli organizzatori tutti.
Foto conferite gratuitamente e inserite nello slide sono di: Maurizio Anselmo, Angelo Battaglia, Gregorio Bertolini, Marianna Chiovari, Toti Clemente, Pippo Consoli, Salvo Cristaudo, Giovanni Cuscinà, Giuseppe Diliberto, Serena Etiopia, Antonio Ferrante, Benny Fontana, Nicola Gullifa, Arianna Imprescia, Rosario La Piana, Ulrike Leemhuis, Gianni Nastasi, Fabio Pisciotta, Marco Raneli, Vincenzo Smriglio, Jessica Tobia.
Selezione e montaggio: Toti Clemente (https://laquartadimensionescritti.blogspot.com/)
Per accedere allo slide show delle immagini: https://m.youtube.com/watch?v=j-fPGHVuu58
Buona luce a tutti!
© Essec
Sarà forse anche per il rilascio di endorfine, un oppioide endogeno coinvolto nei meccanismi che regolano il comportamento e il controllo del dolore, ma la maratona per molti costituisce un momento euforico di felicità da condividere con altri appassionati che vi si cimentano.
In relazione all’età, ci si impegna anche per migliorarsi sempre o cercare di mantenere una performance che per l’accumularsi di tanti anni si rende sempre più difficile.
La Maratona di Palermo per molti siciliani è un appuntamento importantissimo e in relazione ai progetti e programmi ciascuno opta per i 42 km o la mezza.
La manifestazione palermitana offre anche opportunità di percorsi a staffetta che implicano tragitti di circa 10 km per atleta.
La partecipazione straniera è un crescendo che rende spettacolare anche il folklore di culture e manifestazioni di popoli diversi che, con atleti e accompagnatori, si integrano in un evento sportivo finalizzato anche alla coabitazione nel rispetto reciproco di generi e costumi.
Lo slide show che si propone applica una formula collaudata fin dal 2009 che prevede l’utilizzo di immagini di diversi fotoamatori, dislocati lungo il percorso per cercare di raccontare anche i variegati luoghi attraversati.
Per quanto ovvio, le diverse sensibilità individuali portano a fotografare aspetti diversi che contribuiscono a realizzare un racconto che miscela, umanità, sport e cultura.
Nel blog https://maratonadipalermo.blogspot.com/ sono postate le foto conferite dai diversi amici che negli anni hanno aderito all’iniziativa che non ha mai avuto alcun scopo di lucro.
Chi è ritratto ha infatti l’opportunità di scaricare liberamente dal sito le immagini che gli aggradano in formato 800 pxl.
Lo scopo dell’operazione è quello di dare anche lustro alla Città di Palermo per la qualità delle iniziative che, nel caso della Maratona, si riescono a realizzare grazie alla serietà, la passione e l’impegno degli organizzatori tutti.
Foto conferite gratuitamente e inserite nello slide sono di: Maurizio Anselmo, Angelo Battaglia, Gregorio Bertolini, Marianna Chiovari, Toti Clemente, Pippo Consoli, Salvo Cristaudo, Giovanni Cuscinà, Giuseppe Diliberto, Serena Etiopia, Antonio Ferrante, Benny Fontana, Nicola Gullifa, Arianna Imprescia, Rosario La Piana, Ulrike Leemhuis, Gianni Nastasi, Fabio Pisciotta, Marco Raneli, Vincenzo Smriglio, Jessica Tobia.
Selezione e montaggio: Toti Clemente (https://laquartadimensionescritti.blogspot.com/)
Per accedere allo slide show delle immagini: https://m.youtube.com/watch?v=j-fPGHVuu58
Buona luce a tutti!
© Essec