È l'esercito di incarichi attivi al 31 gennaio 2009. Solo il mese scorso ne sono arrivati 17 . Ci sono ex ministri, ex deputati e principi del foro. Costano 4,6 mln. Spuntano ex ministri, ex parlamentari, figli celebri e un'autentica pattuglia di principi del foro. Tutti accomunati dall'inserimento in una lista che contiene la bellezza di 333 nomi. Si tratta dell'esercito dei consulenti della Banca d'Italia, che ha un controvalore di 4 milioni e 658 mila euro, naturalmente a carico delle casse di Palazzo Koch. L'elenco è aggiornato al 31 gennaio del 2009, quindi contiene anche i 17 incarichi sfornati da via Nazionale nel solo mese di gennaio. La media, tanto per fornire un altro dato, è di 14 mila euro a consulenza. Non tutte, però, sono uguali. A spiccare sono gli incarichi di tutela in giudizio dell'istituto centrale guidato da Mario Draghi. Parliamo di rapporti che in alcuni casi sono risalenti nel tempo, ma del tutto attivi anche ai giorni nostri. Insomma, sono collaborazioni storiche che continuano. Tra gli avvocati di grido alla corte di Draghi, per esempio, compare Guido Alpa, presidente del Consiglio nazionale forense, con un compenso di 15 mila euro e un rapporto con la banca centrale che affonda le radici all'ottobre del 2004. Altro principe del foro è Franco Coppi, che vanta un gettone da 30 mila euro per una prestazione occasionale iniziata con palazzo Koch nell'ottobre del 2007 e in corso ancora oggi. L'ex ministro di turno, anche lui giurista di lungo corso, è Agostino Gambino, che durante il governo tecnico guidato da Lamberto Dini (altra vecchia conoscenza di Bankitalia), fu titolare del dicastero della poste e telecomunicazioni. Per Gambino il compenso è di 6 mila euro, con un rapporto che va avanti dal 2005. Tra gli ex parlamentari, allo stesso tempo con ascendenti celebri, compare Andrea Guarino, avvocato con trascorsi politici nella lista Dini e in Forza Italia, nonché figlio dell'ex ministro dell'industria e delle partecipazioni statali, Giuseppe Guarino. In questo caso parliamo di due incarichi, per 10 mila e 6 mila euro, che vanno avanti dal 2002 e dal 2006. Alla categoria forense appartiene anche Natalino Irti, che in passato è stato vicepresidente dell'Enel e componente del consiglio di amministrazione dell'Iri. Adesso, in virtù di una prestazione occasionale con palazzo Koch che risale al 2004 e che continua ancora adesso, incassa un gettone di 15 mila euro. Sarà bene chiarire che per quasi tutti questi consulenti la lista di via Nazionale fissa la data di partenza dell'incarico, mentre quando si tratta di indicare il suo termine viene utilizzata l'espressione «data fine non determinabile». E questo, appunto, per dare l'idea di come queste storiche collaborazioni continuino a svilupparsi. Ci sono poi i recordman degli incarichi. La medaglia d'oro va assegnata all'amministrativista Filippo Satta, forte di ben 44 incarichi che oscillano tra i 2 mila e i 6 mila euro di compenso. Al secondo posto, invece, si piazza Vincenzo Catapano, già avvocato generale della Banca d'Italia, con 18 consulenze che anche in questo caso si mantengono all'interno della forchetta 2 mila-6mila euro. Al terzo posto, sempre parlando di incarichi che vengono ricompresi nella dicitura «tutela in giudizio», troviamo Claudio Pepe, che vanta 15 incarichi con compensi tra i 2 mila e i 30 mila euro. Per quanto riguarda gli altri rapporti, si può registrare un po' di tutto: dalla «direzione e coordinamento lavori» a «consulenza tecnica», da «consulenza economico, finanziaria, contabile» ad «attività di comunicazione». La consulenza singola più cospicua, a livello economico, fa parte però della categoria delle «prestazioni mediche». Parliamo di 104.452 euro che sono stati assegnati a Fabio Tomei. In assoluto, a dirla tutta, il compenso più alto deriva da due rapporti di consulenza tecnica che la banca centrale ha chiesto all'ingegner Ferruccio Pillon, che per ognuno di essi incassa 76 mila euro.
Stefano Sansonetti (ItaliaOggi - Numero 028 pag. 4 del 3/2/2009)
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