Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi
- Ma perché sei vestito cosí? Cosa c'è? Un ballo in maschera di mattina? Il ragazzo era diventato serio: il suo volto triangolare assunse una inaspettata espressione virile. - Parto, zione, parto fra un'ora. Sono venuto a dirti addio. Il povero Salina si sentí stringere il cuore. - Un duello? - Un grande duello, zio. Un duello con Franceschiello Dio Guardi. Vado nelle montagne a Ficuzza; non lo dire a nessuno, soprattutto non a Paolo. Si preparano grandi cose, zio, ed io non voglio restare a casa. Dove del resto mi acchiapperebbero subito se vi restassi. Il Principe ebbe una delle sue solite visioni improvvise: una scena crudele di guerriglia, schioppettate nei boschi, ed il suo Tancredi per terra, sbudellato come quel disgraziato soldato. - Sei pazzo, figlio mio. Andare a mettersi con quella gente. Sono tutti mafiosi e imbroglioni. Un Falconeri dev'essere con noi, per il Re. Gli occhi ripresero a sorridere. Per il Re, certo, ma per quale Re? Il ragazzo ebbe uno di quei suoi accessi di serietà che lo rendevano impenetrabile e caro. - Se non ci siamo anche noi, quelli ti combinano la repubblica. Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi. Mi sono spiegato?
Giuseppe Tomasi di Lampedusa (Il Gattopardo - 1958 - Feltrinelli)
Tutto quanto pubblicato in questo blog è coperto da copyright. E' quindi proibito riprodurre, copiare, utilizzare le fotografie e i testi senza il consenso dell'autore.
Nessun commento:
Posta un commento
Tutto quanto pubblicato in questo blog è coperto da copyright. E' quindi proibito riprodurre, copiare, utilizzare le fotografie e i testi senza il consenso dell'autore.