lunedì 20 aprile 2009

Limitiamoci all'Italia d'oggi

Il Parlamento, come è noto, è eletto dal popolo solo formalmente. In realtà è "nominato" da ristrettissimi gruppi, una trentina di persone in tutto; componenti organiche del Palazzo, come lo definiva Pasolini, o del "circolo dei grandi decisori", come gli analisti del potere definiscono i luoghi nei quali un ristretto nucleo di detentori del potere reale assume decisioni che poi vengono ratificate nei luoghi formali del potere istituzionale.
Grazie alla nuova legge elettorale che ha abolito il voto di preferenza, gli elettori non possono scegliere i rappresentanti da eleggere, ma solo ratificare a scatola chiusa le scelte effettuate dall'alto, compresi personaggi impresentabili e pregiudicati.
E' stato spezzato il rapporto con il territorio dei parlamentari, i quali devono subordinarsi, ben sapendo che qualsiasi disobbedienza può essere pagata a caro prezzo mediante futura esclusione dalle liste dei candidati da rieleggere a scatola chiusa. Si è restaurata così la nomina octroyè del Parlamento che veniva graziosamente concessa dai sovrani assoluti prima delle rivoluzioni borghesi.


Saverio Lodato - Roberto Scarpinato (Il ritorno del principe - 2008 - Chiarelettere)

2 commenti:

  1. Sono anch'io contrario a questa attuale legge elettorale in base alla quale non sono gli elettori a scegliere i loro rappresentanti,ma le segreterie di partito.Però ho anche delle perplessità sul voto di preferenza.Per conquistare la preferenza ci dovrà essere una battaglia elettorale tra i candidati e la spunterà chi ha più risorse economiche
    Ciao,Clem

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  2. E' vero anche questo, però meglio fare un passo avanti che continuare ad andare indietro. Migliorare è positivo, peggiorare è masochistico.

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