venerdì 19 giugno 2009

Lettera a un amico di destra

Caro M. mi rivolgo a te perché so che sei sempre stato una brava persona. Siamo amici da più di trent’anni e la nostra amicizia ha sempre superato la lontananza politica: fin da quando, sui banchi del Berchet, io ondeggiavo tra i caotici gruppi “a sinistra del Pci” e tu eri già un moderato, e diciamo pure che su alcune cosucce allora avevi più ragione di me (ma su altre io, non fare il ganassa adesso). Ci siamo scannati infinite volte su tutto - da Lech Walesa alle canne libere - senza mai un vaffanculo: e mi hai insegnato tra l’altro che esiste anche in Italia una destra rispettabile, cattolica e liberale. Quando la Dc ha vissuto la sua grande diaspora, sei andato - dopo un po’ di incertezza, diciamolo - con la nascente Forza Italia: troppo radicato il tuo anticomunismo, troppo grande la paura che in Italia prendesse il potere una sinistra radical-casinista. Ho rispettato anche quella tua scelta, sapendo che non la vivevi come una conquista ma come un estremo rimedio, lontano com’eri dagli sberlusci tettaioli di “Drive In” e dai sorrisi iperdentuti dei forzitalioti in mezzo ai quali improvvisamente ti ritrovavi: molti dei quali tra l’altro provenivano dal corrotto Psi milanese, l’odio verso il quale aveva rappresentato per anni l’unico nostro punto d’accordo. Ti ho visto l’ultima volta quando sei venuto a Roma per il congresso fondativo del Pdl: smaliziato fino al cinismo - quante ironie sull’albergo a cinque stelle pieno di sciure con le labbra a canotto e tutto pagato dal Capo - ma pur sempre delegato di quel partito che in qualche modo forse, col tempo, avrebbe rappresentato una vera destra moderata in Italia. Immagino come ti senti tu - come tanti altri - in questi giorni, con l’anima divisa divisa in due. Da un lato vorresti tanto credere alla linea ufficiale del Capo: vero niente, è tutta una manovra eversiva, un complotto delle sinistre, di Repubblica e del suo editore, magari con alle spalle Murdoch e sicuramente - è sempre autoconsolatorio dirselo - i “poteri forti”. Dall’altro lato, c’è una vocina in minoranza nel Parlamento della tua anima, una vocina che ti dice cazzo che schifo, cosa c’entra tutto questo con la destra liberale e cattolica per cui lavoro da trent’anni, che cos’è questa storia che dobbiamo metterci in trincea a difesa di un aspirante dittatorello che ammira Gheddafi e Putin, che usa le sue tivù per aumentare all’infinito i suoi soldi e il suo potere, che corrompe avvocati e giudici, che s’impelaga in un mare di menzogne per coprire la sua vita di puttaniere, che si rende ingiudicabile dai tribunali della Repubblica, che sforna leggi e leggine contro gli immigrati per depistare l’attenzione del popolino incazzoso ? Appunto, la vocina è solo in minoranza: ma ti chiede ogni giorno che cosa c’entra tutto questo con De Gasperi, con Adenauer, con Koestler - e con tutte le altre tue letture formative. E’ a te e a quelli come te che penso in questi giorni. Siete voi moderati, cattolici e liberali - già maggioranza in Italia, prima di essere ingoiati da Publitalia - che potete salvare voi stessi e questo paese molto più di noi, casinisti pieni di utopie ecologiche, postcomuniste e terzomondiste. Fatelo, liberatevi, emancipatevi dal Capo che vi ha comprati e soggiogati quindici anni fa. Fatelo per voi, per il vostro bene prima ancora che per il nostro, fatelo per i valori in cui avete creduto quando per conquistare il consenso non avevano bisogno di Emilio Fede, Liguori, Belpietro, Minzolini, Giordano e tutti gli altri servi che in fondo al cuore - lo so - disprezzate molto più di me.

Piovono rane di Alessandro Gilioli (L'Espresso)


1 commento:

  1. Speriamo che abbia tolto il cervello dalla naftalina, e incominciato ad aprire gli occhi, se è vero che certe idee radicate fanno parte di noi e poi la propaganda fa il resto, è pur vero che è il sentimento del tradimento che deve prevalere...perchè il capo del governo sta infangando qualsiasi senso del pudore.

    RispondiElimina

Tutto quanto pubblicato in questo blog è coperto da copyright. E' quindi proibito riprodurre, copiare, utilizzare le fotografie e i testi senza il consenso dell'autore.