Il 13 maggio 1998 il direttore del settimanale satirico “Boxer” Davide Riondino e il disegnatore Vauro incontrarono all’hotel Bel Azur di Hammamet Bettino Craxi. Nel numero del 19 giugno di “Boxer” apparve un resoconto completo: tutto era nato dalla notizia che Stefania Craxi era stata condannata a pagare un’ammenda di 400.000 lire “per aver dato dello stronzo a Rutelli in un ristorante”. In effetti, dopo che Rutelli aveva auspicato di vedere Craxi mangiare il rancio in galera, Stefania, incontrandolo casualmente in un ristorante, lo aveva insultato. Non solo la Cassazione le riconoscerà l’attenuante della provocazione “per avere reagito a un fatto ingiusto”, ma l’ammenda le era stata rateizzata in 36 rate. Su ogni bollettino andava indicata la causale del versamento, e così il padre sogghignava: “Grazie a mia figlia oggi si sa quanto costa dare del “grandissimo stronzo” al sindaco di Roma”. Vauro disse a Bettino che la satira in Italia aveva nostalgia di lui: “E’ un onore per me” rispose. “Perché la satira vive delle pagine della storia. E quindi se tu sei nella satira sei nella storia”. Bettino era così contento per quella visita, che si lasciò andare ad altre confidenze: Silvio Berlusconi gli aveva fatto gli auguri per il Natale 1997, ma “l’ala militare sta marciando contro di lui”. Vauro e Riondino gli avevano portato un sacchetto di terra italiana, che lui tenne sul tavolo da lavoro fino alla morte.
Massimo Pini (tratto da “Craxi – Una vita, un’era politica” – 2006 - Mondadori)
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