lunedì 21 settembre 2009

Millantatore


Il millantatore è colui che ha atteggiamenti boriosi e vanagloriosi in pubblico, facendo ricorso a menzogne iperboliche o a clamorose esagerazioni, o ancora si attribuisce qualità o titoli non propri. È un personaggio ricorrente nella letteratura di tutti i tempi e carattere nella commedia dell'arte. Uno dei primi usi del termine millanta nel senso di quantità spropositata, è attestata appunto in Boccaccio nella novella Calandrino e l'elitropia con la frase proverbiale Haccene più di millanta, che tutta notte canta.

Aristotele aveva fissato gli elementi caratteristici: Il millantatore è colui il quale fa mostra di titoli di merito che non possiede, esagerando il suo controllo del mondo di cui in realtà è privo.[1]

Si distingue dall'ironico che, invece, è colui che nega e nasconde i titoli di merito di cui dispone attenuandoli. Tra questi due contrapposti estremi – l'ironico e il millantatore – si colloca la sincerità, che trova il suo opposto nella menzogna.

L'opera più famosa dell'antichità nella fissazione dei "caratteri" è senza dubbio quella di Teofrasto, che appunto, dedicò al millantatore una delle pagine più famose.

La prima importante rappresentazione degli elementi caratteristici nel teatro romano lo si ha nel Miles gloriosus di Plauto, prima di una lunga serie che nella Spagna dopo la ReconquistaCapitan Matamoros. diventò il

Ma se nel mondo plautino il millantatore per antonomasia era il soldato spaccone, nel Settecento veneziano il prototipo del "carattere" diventa il cavaliere. Ne La donna di garbo di Carlo Goldoni troviamo la battuta: Dico al signor Lelio, che l'affettazione è ridicola, e che il cavaliere non dev'essere millantatore.

Una ripresa più diretta del Miles gloriosus lo si ha nel Capitan Fracassa di Théophile Gautier, ingentilito, però, da una scena tipica di metateatro: un nobile decaduto per amore accetta di unirsi ad una compagnia di guitti, per rivestire il ruolo di Capitan Fracassa, il Soldato spaccone. In questo modo il ruolo del millantatore è confinato nel piano del ruolo impersonato solo quando il protagonista svolge il suo ruolo di attore, mentre le connotazioni proprie sono quelle di un animo nobile e romantico. Questo sdoppiamento attore-personaggio è piaciuto moltissimo alla cinematografia che ha ripreso, con vari adattamenti, fin dai tempi del muto, il testo di Gautier.

Wikipedia (21 settembre 2009)


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