Io non vedevo l'ora che arrivavano le feste di Natale, non cela facevo più. Avevo studiato troppo, anche se non andavo tanto bene lo stesso a scuola, e non cela facevo più che finiva la scuola e incominciavano le feste di Natale.
A Natale era bellissimo, la cosa più bella del mondo, io vorrei che non finisse mai Natale, tanto che è bello.
Il giorno prima era arrivato Michele che fa il carabbiniere a Milano e lo conosce tutto il vico da quando era piccirillo. Lui è salito e mamma scendeva. Poi è sceso pure mio padre, e pure il nonno e tutti lo abbracciavano per mezzo alle scale. Michele piangeva, mia madre piangeva, mio padre rideva. Io pure lo volevo abbracciare, ma tutti quanti in mezzo alle scale non ci capavamo.1
Poi lui è salito, e tutti sono saliti e io pure sono salito, anche se non ero sceso tanto. Michele ha detto che lui non a ucciso mai a nessuno ma che a LUI lo stavano uccidendo!! Allora mamma a detto miche nun e' pnsà mò, piens sol a t' ripusà. E Michele sé ripusato.
A tavola della vigilia c'era più di un ristorante a casa mia! A casa mia quanto è Natale mangiamo più di un ristorante, Alfonso lo sa, eh?
Michele mangiava, mangiava, e quanto mangiava diceva ogni tanto alla faccia di quello che mi voleva uccidere, e mamma diceva miche mò nun e' pnsà, magn! E Michele magnava.
Poi o detto la poesia di Natale e o avuto una sbattuta di mana, ma soldi niente. A casa mia sono tutti tirati, pure a Natale. Io allora pensavo che quanto leggerebbero la letterina di Natale qualcosa ci usciva, ma sono tirati pure con le letterine!
Poi è venuto Capodanno. Michele faceva il buffone, faceva il buffone lui, perché spara sempre, e le botte2 le voleva usare solo lui. A comprato dieci chili di botte: erano trictracchi, bengali, botte, zeppole, bombe, fuiafuia, e quanto lui sparava quei chili metteva accoppa3 a tutte le altre botte del vico.
A dimenticavo che ci siamo mangiati il capitone.
Alla Befana Michele non cera più però prima che non cera più mi a detto che la Befana non esiste, che è mamma e papà, io gli dicevo miche 'o saccio a trentanni!
La Befana mi a portato il telecomando e i pennerelli, e niente più, perché sono tirati.
1 Non ci stavamo.
2 Botti, petardi.
3 Superava.
Marcello D'Orta (Io Speriamo Che Me La Cavo)
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