sabato 16 gennaio 2010

Le bugie storiche diventate realtà


La tradizione le ha trasformate in «verità storiche», ma in realtà sono vicende mai accadute. Prendendo spunto da una recente scoperta fatta da alcuni archeologi egiziani - quest'ultimi avrebbero ritrovato a pochi metri dalle famose piramidi di Giza le tombe di alcuni operai e ciò dimostrerebbe che le grandi costruzioni non furono edificate dagli schiavi come la storia c'ha sempre tramandato bensì da uomini liberi - il sito web del tabloid britannico Daily Mirror elenca alcune tra le più grandi bugie storiche che sono diventate attraverso i secoli conclamate verità.

I TRENI DI MUSSOLINI E LA MELA DI NEWTON
- Tra le quattordici bugie storiche presentate in rassegna vi è anche un mito nostrano. Secondo quanto ha stabilito una ricerca storiografica dello studioso Alexander Cockburn, a differenza di quanto ci ha tramandato la tradizione, non è vero che durante il fascismo i treni arrivassero sempre in orario. In realtà - secondo lo studio di Cockburn - i treni locali nell'epoca mussoliniana accumulavano spesso un ampio ritardo ma Mussolini, da abile stratega, impose ai giornali di non riportare queste notizie e di propagandare il mito della puntualità ferroviaria. Anche la storia della mela che cadde in testa a Isaac Newton e che avrebbe ispirato la teoria della gravitazione universale al grande scienziato anglosassone è in realtà un mito. Sarebbe stato diffuso nel Settecento dalla penna di Voltaire, che a sua volta l'avrebbe recuperato da un racconto della nipote di Newton, Catherine Conduitt. Secondo i più accreditati storici, si tratta di una storia inventata di sana pianta.

MITI INGLESI - Sembra proprio che gli inglesi siano i più fantasiosi nell'inventare miti storici. Ad esempio Robin Hood, il principe dei ladri che, secondo la tradizione viveva nella foresta di Sherwood, non avrebbe mai messo piedi nel celebre bosco della contea del Nottinghamshire. Il leggendario personaggio che rubava ai ricchi per donare ai poveri viveva invece nello Yorkshire e il mito sarebbe nato dopo la pubblicazione del romanzo Ivanhoe di Walter Scott. A sua volta la Magna Carta, il famoso documento che limita i poteri reali e che è considerato il primo atto che riconosce i diritti fondamentali dei cittadini, non fu mai firmato dal riluttante re britannico Giovanni Senzaterra. Il sovrano, infatti, era illetterato e siglò il documento solo con il sigillo reale. Anche la storia secondo cui Canuto I d'Inghilterra si ritenesse così potente da poter comandare gli eventi naturali è falsa. In realtà il sovrano medioevale, che non amava gli adulatori, dimostrò più volte ai suoi sudditi quanto i suoi poteri fossero limitati.

ELISABETTA I - Un altro mito storico sono anche le celebri parole «Darei tutti i miei possedimenti per un attimo di tempo» pronunciate sul letto di morte da Elisabetta I. Secondo gli storici la grande regina non avrebbe mai detto questa frase. Altra invenzione è la scoperta da parte di James Cook dell'Australia nel 1770. I primi europei a mettere piede sull’odierno territorio australiano furono gli esploratori olandesi Abel Tasman e Dirk Hartog circa 150 anni prima di Cook. Sempre inglese è il mito che racconta come le patate e il tabacco furono introdotte in Europa dal grande navigatore britannico Walter Raleigh. Patate e tabacco invece furono portate per la prima volta nel Vecchio Continente dai navigatori italiani ben 26 anni prima di Raleigh.

ALTRE INVENZIONI - Gli inglesi, naturalmente, non hanno il monopolio dei miti. Quest’ultimi sono vecchi come il tempo. Lo dimostrano le altre invenzioni storiche presenti in rassegna. Ad esempio nelle vene di Cleopatra non scorreva sangue egiziano, bensì greco. La regina era discendente diretta di Tolomeo I Sotere, uno dei più grandi generali di Alessandro Magno che, come tutti i suoi successori, si sposò solo con membri della propria stirpe per mantenere il sangue puro. Non è vero neppure che Nerone suonasse la lira mentre Roma bruciava. Oramai gli storici hanno potuto appurare che questa immagine iconografica dell'imperatore è falsa e, anzi, lo stesso sovrano quando si accorse dell'incendio aprì i suoi giardini per mettere in salvo la popolazione. A sua volta Maria Antonietta non pronunciò mai la sprezzante frase «Che mangino brioches» ai cittadini parigini che si lamentavano di non avere pane. Questo commento invece fu fatto dalla moglie di Luigi XIV, il Re Sole, ben cento anni prima e fu attribuito dai rivoluzionari a Maria Antonietta per dimostrare l'insensibilità della regina verso le sofferenze del popolo. Anche la data della proclamazione dell'indipendenza americana non è esatta. Secondo gli storici i padri costituenti statunitensi firmarono la costituzione il 2 luglio. Il 4 luglio invece fu stampato il documento e questa «falsa» data passò alla storia. Nella rassegna compaiono atri due miti americani. Non fu Thomas Edison a inventare la lampadina (quest'ultima fu ideata dal chimico inglese Humphry Davy) e nel 1692 nessuna strega fu bruciata al rogo nel villaggio di Salem. Nella cittadina americana furono condannate per stregoneria venti persone, ma quasi tutte furono impiccate.


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