sabato 6 marzo 2010

Aforismi di Ennio Flaiano


Da quando l'uomo non crede più all'inferno, ha trasformato la sua vita in qualcosa che somiglia all'inferno. Non può farne a meno.

Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore.

I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

La stupidità ha fatto progressi enormi. È un sole che non si può più guardare fissamente. Grazie ai mezzi di comunicazione, non è più nemmeno la stessa, si nutre di altri miti, si vende moltissimo, ha ridicolizzato il buon senso, spande il terrore intorno a sé.

L'uomo molto ricco deve parlare sempre di poesia o di musica ed esprimere pensieri elevati, cercando di mettere a disagio le persone che vorrebbero ammirarlo per la sua ricchezza soltanto.

L'unico modo di trattare una donna alla pari è desiderarla come uomo.

Il pensare ai buoni momenti del passato non ci conforta perché siamo convinti che oggi li sapremmo affrontare con maggiore intelligenza e trarne migliore profitto.

In amore bisogna essere senza scrupoli, non rispettare nessuno. All'occorrenza essere capaci di andare a letto con la propria moglie.

La castità è il miraggio degli osceni.

Una volta credevo che il contrario di una verità fosse l'errore e il contrario di un errore fosse la verità. Oggi una verità può avere per contrario un'altra verità altrettanto valida, e l'errore un altro errore.

La pornografia è noiosa perché fa del pettegolezzo su un mistero.

Chi rifiuta il sogno deve masturbarsi con la realtà.

L'arte è un investimento di capitali, la cultura un alibi.

L'avarizia è la forma più sensuale di castità.

Sei stato condannato alla pena di vivere. La domanda di grazia, respinta.

Quando la vanità si placa l'uomo è pronto a morire e comincia a pensarci.

L'evo moderno è finito. Comincia il medio-evo degli specialisti. Oggi anche il cretino è specializzato.

Il mio gatto fa quello che io vorrei fare, ma con meno letteratura.

Il peggio che può capitare a un genio è di essere compreso.

La serietà è apprezzabile soltanto nei fanciulli. Negli uomini saggi è il riflesso della rinuncia.

La civiltà del benessere porta con sé proprio l'infelicità.

L'amore è una cosa troppo importante per lasciarla fare agli amanti.

L'italiano è una lingua parlata dai doppiatori.

In amore gli scritti volano e le parole restano.

Le razze esistono in quanto esseri umani nascono con attitudini ereditarie diverse e trasmettono ai loro eredi queste attitudini; che diventano filosofia, comportamento, modo di intendere la vita, la passione e il prossimo; e che di fronte a ogni situazione reagisce secondo la memoria ereditaria inconscia.

? Diavolo, vado bene di qui per l'inferno? ? Sì, sempre storto.

Chi mi ama mi preceda.

Noi viviamo ? grazie a Dio ? in un'epoca senza fede.

I capolavori oggi hanno i minuti contati.

Afflitto da un complesso di parità. Non si sente inferiore a nessuno.

Se i popoli si conoscessero meglio si odierebbero di più.

Si può chiedere tutto e l'avrai, poco e non l'avrai.

Certo, certissimo, anzi probabile.

Non c'è che una stagione: l'estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L'autunno la ricorda, l'inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla.

Un giovane va incontro alla vita: cioè, è la vita che da dietro lo spinge.

Ormai non desidero che ciò che mi offrono ripetutamente.

"E vissero sempre infelici e scontenti." Così, per non ingannare il suo bambino termina le favole.

Essere pessimisti circa le cose del mondo e la vita in generale è un pleonasmo, ossia anticipare quello che accadrà.

Un libro sogna. Il libro è l'unico oggetto inanimato che possa avere sogni.

Sognatore è un uomo con i piedi fortemente appoggiati sulle nuvole.

Gli presentano il progetto per lo snellimento della burocrazia. Ringrazia vivamente. Deplora l'assenza del modulo "H". Conclude che passerà il progetto, per un sollecito esame, all'ufficio competente, che sta creando.

Fra 30 anni l'Italia sarà non come l'avranno fatta i governi, ma come l'avrà fatta la televisione.

C'è gente che eredita la fede, come eredita i terreni, il casato, i titoli nobiliari, il denaro, una biblioteca e il castello. Fede per censo, ereditaria.

Quando l'uomo non ha più freddo, fame e paura è scontento.

La situazione politica in Italia è grave ma non è seria.

Gli italiani sono irrimediabilmente fatti per la dittatura.

La moda ? il nostro modo d'essere ? è l'autoritratto di una società, l'oroscopo che essa stessa fa del suo destino.

Ho poche idee, ma confuse.

In questi tempi l'unico modo di mostrarsi uomo di spirito è di essere seri. La serietà come solo umorismo accettabile.

I giovani hanno quasi tutti il coraggio delle opinioni altrui.

Ci deve essere qualcosa di più noioso dei libri che si scrivono sulla Cina: la Cina stessa.

La psicanalisi è una pseudo-scienza inventata da un ebreo per convincere i protestanti a comportarsi come i cattolici.

Capire la Cina non è soltanto impossibile, ma inutile.

La tromba finale. La tromba allude sempre all'Apocalisse.

L'oppio è ormai la religione dei popoli.

La religione è finita. Non c'è più nessuno che si vanti di aver portato a letto una suora.

Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.

L'omosessualità per la classe povera non è un vizio ma un modo per accedere alle classi superiori.

Se lei si spiega con un esempio non capisco più nulla.

La pubblicità fa più danni della pornografia perché unisce l'inutile al dilettevole.

Una volta il rimorso veniva dopo, adesso mi precede.

L'Inferno di Dante è pieno di italiani che rompono i coglioni agli altri.

Il traffico ha reso impossibile l'adulterio nelle ore di punta.

Ci sono molti modi di arrivare, il migliore è di non partire.

Il miliardo non è più quello di una volta.

La stupidità degli altri mi affascina, ma preferisco la mia.

La guerra è un happening, e questo spiega il successo che ha sempre avuto.

Bisogna amare soltanto Iddio e odiare soltanto se stessi.

Il vero psicanalista delle donne è il loro parrucchiere.

Lo sceneggiatore è un tale che attacca il padrone dove vuole l'asino.

In questi ultimi tempi Roma si è dilatata, distorta, arricchita. Gli scandali vi scoppiano con la violenza dei temporali d'estate, la gente vive all'aperto, si annusa, si studia, invade le trattorie, i cinema, le strade, lascia le sue automobili in quelle stesse piazze che una volta ci incantavano per il loro nitore architettonico e che adesso sembrano garages.

«Veniamo alla nostra ultima domanda: per trenta denari lei deve dirci dove si trova ora esattamente Gesù il Nazareno.» «Nell'orto dei Getsemani.» «La risposta è esatta!» (Applausi) «Andiamo, guardie!»

Roma città corrotta? Non credo: troppi impiegati. Sarebbe una corruzione fondata sull'anticipo degli arretrati, su una ferma richiesta di aumenti e sull'anticipo della liquidazione. Ed è mai possibile?

Mai epoca fu come questa tanto favorevole ai narcisi e agli esibizionisti. Dove sono i santi? Dovremo accontentarci di morire in odore di publicità.

I grandi premi non vengono mai dati allo scrittore, ma ai suoi lettori. Poveracci, se li meritano.

Oh, com'è bello sentirsi profondamente intelligenti, per il Sesso sdilinquersi, per la Donna restare indifferenti... Rispondere a ogni inchiesta, avere sempre un'opinione, sottoscrivere una protesta, spiegare la situazione... Oh, com'è bello orientarsi con la moda che passa, continuamente rifarsi alla cultura di massa... Giurare sull'arte impegnata, ripetere che l'Industria è bella, e chiudere la giornata con un colpo di rivoltella...

Il successo alla moda si ottiene con la publicità e si paga con la prostituzione alla folla. Invertendo l'ordine dei fattori il successo non cambia, diventa forse più duraturo, perché "sofferto". Il successo ottenuto col merito e pagato con l'indifferenza annoia il grosso pubblico e, da qualche tempo in qua, anche gli altri.

Sartre passa l'esistenza a entrare e a uscire dal partito comunista.

Mi telefona un tale per dirmi che sta facendo una piccola inchiesta e vorrebbe che gli rispondessi a questa domanda: di che nazionalità vorrei essere se non fossi italiano. [...] La sua domanda è senza risposta. Si consoli pensando che per molti l'italiana non è una nazionalità, ma una professione.

Queste note, scritte in vari momenti, non sono qui in ordine cronologico. Quello che volevo ricordare è una strada, un film, un vecchio poeta: cose disparate che si mescolano poco chiaramente non solo nella memoria ma anche in un diario. I salti di tempo hanno dunque una loro ragione.

Il dramma della vita moderna è questo: tutti cercano la pace e la solitudine. E per il fato stesso di cercarle, le scacciano dai luoghi dove si trovano.

Quando certi uomini di teatro sollecitano la partecipazione viva del pubblico ai loro spettacoli dovrebbero meditare sui pericoli cui vanno incontro.

Credo che che la televisione abbia abbassato il livello culturale degli intellettuali.

Io non ho una vocazione narrativa. Scrivo, che è una cosa molto diversa.

L'italiano, nella sua qualità di personaggio comico, è un tentativo della natura di smitizzare se stessa. Prendete il Polo Nord: è abbastanza serio preso in sé. Un italiano al Polo Nord vi aggiunge subito qualcosa di comico, che prima non ci aveva colpito.

Un critico d'arte chiese a Giorgio Morandi se era mai stato all'estero. Intendeva controllare le fonti della sua ispirazione. «Sì,» disse Morandi «ma non ci ho mai dormito.»

Leggere è niente, il difficile è dimenticare ciò che si è letto. E ormai non sono più gli autori ad allontanarsi dai loro libri, ma i lettori.

Per l'aumentato benessere medio l'uomo e la donna si vanno orientando verso una morfologia utilitaria. Nelle classi giovani circolano già i modelli che verranno prodotti in larga serie nel futuro; uomini agili, sicuri, di buon affidamento e di basso consumo; donne di media statura, di facile manutenzione e dalle prestazioni standard. Lievi differenze nelle rifiniture. La natura fa ancora pochi esemplari di uomini e donne lusso, destinati allo spettacolo e al consumo collettivo d'informazione, alla pubblicità, ai rotocalchi.

Una volta in un aereo di linea capitai di posto accanto a un giovane prete che volava per la prima volta. Era entusiasta e ciarliero. Mi disse che volando l'uomo realizza inconsciamente la sua più grande aspirazione spirituale, quella di essere assunto in cielo. Gli feci osservare che le assunzioni sono di prima classe o turistica.

Pena e sospetto che suscitano le persone normali in un mondo dove interessa soltanto l'Eccezionale, in tutte le sue varietà. Così nell'uomo probo si è portati a vedere la canaglia di domani, o una canaglia che si nasconde, mentre nella canaglia di oggi si scopre un motivo di emozione. Abele viene sottoposto all'autopsia del cervello, Caino è invitato a scrivere le sue memorie. Le dittature hanno questo di buono, che sanno farsi amare.

Tutto ciò che è fuori della letteratura, all'inverso, è propaganda, od ossequio alla moda.

Il tiranno più amato è quello che punisce per una sua esclusiva ragione, la ragione che riguarda la propria esistenza.

Un buon scrittore non precisa mai.

In Italia la linea più breve tra due punti è l'arabesco. Viviamo in una rete d'arabeschi.

Il prossimo è troppo occupato coi propri delitti per accorgersi dei nostri.

Appartengo alla minoranza silenziosa. Sono di quei pochi che non hanno più nulla da dire e aspettano. Che cosa? Che tutto si chiarisca? L'età mi ha portato la certezza che niente si può chiarire: in questo paese che amo non esiste semplicemente la verità. Paesi molto più piccoli e importanti del nostro hanno una loro verità, noi ne abbiamo infinite versioni.

Una donna che fugge attira l'inseguitore, anzi lo crea.

Oggi il cretino è pieno di idee.

Le dittature hanno scoperto la magnanimità. Esse condannano a morte i loro nemici (il mondo freme e sussulta), e il giorno dopo li graziano. Così il mondo respira di sollievo, scodinzola di riconoscenza e rovescia altro amore sulle magnanime dittature.

Coraggio, il meglio è passato.

A vent'anni si tenta la poesia, a cinquanta si pensa che bisognava insistere.

Oggi ho lasciata la mia famiglia perché ero stanco di sentirmi solo.

Io non sono comunista perché non me lo posso permettere.

In Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti.

Per gli italiani l'inferno è quel posto ove si sta con le donne nude e con i diavoli ci si mette d'accordo.


Ennio Flaiano
(http://aforismi.meglio.it/)



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