sabato 14 agosto 2010

A Napoli esiste un gergo chiamato parlesia

A Napoli esiste un gergo chiamato parlesia praticato dai teatranti e in particolare dai musicisti. È un modo per capire se si appartiene o no alla stessa famiglia. Nella parlesia lo stupido è definito 'o bacono', una bella donna 'a jammosa', le tette 'e tennose', quelle più abbondanti 'e to che toche', e l'apparato genitale maschile 'e richignense'.
Verbi fondamentali della parlesia sono l'appunire e lo spunire, usati rispettivamente per evidenziare gli aspetti positivi e negativi della vita.
Esempi: 'Appunisci Totò?', «Ti piace Totò?»; Me s'è spunita 'a jola, «Mi è affondata la barca».
Scopo principale della parlesia è quello di non farsi capire dai non addetti ai lavori. Supponiamo, ad esempio, che due musicisti stiano parlando tra loro e che si avvicini una terza persona alla quale non vogliono far sapere nulla di quanto guadagnano. In questo caso il primo dirà al secondo 'chiste accamoffa', ovvero «questo ci ascolta», per poi aggiungere 'a pila è loffia', ovvero «la paga è bassa».
Tra i tanti modi di dire della parlesia quello che più mi ha colpito è lo specchio, dai più definito 'o tale e quale. Me lo comunicò un suonatore di mandolino prima di uno spettacolo di cabaret al teatro San Ferdinando. Io ero alquanto spettinato e lui, porgendomi un piccolo specchio, mi disse: "Tiè 'stu tale e quale c'a po' adoppo m'o tuorne", «Tieni questo specchio che poi me lo restituisci».
La massima aspirazione di uno scrittore è l'autobiografia, ovvero il potersi scrivere addosso parlando delle esperienze e dei dispiaceri che lo hanno segnato. Quasi sempre ne esce un libro noioso che può piacere solo alla madre e alla moglie dell'autore. Non a caso Narciso morì affogato in un laghetto mentre si stava ammirando. Detto in altre parole, non tutti gli scrittori si possono permettere un’autobiografia. I più seguiti dal pubblico invece sì, e io ne approfitto.
Il mio specchio, o se preferite il mio Tale e quale, altro non è che un sosia che ho incontrato in circostanze misteriose. Lui mi somiglia in modo impressionante, fatta eccezione per la barba e per il modo di pensare. D'altra parte, per poter discutere di tutto, ma proprio di tutto, dell'amore, dell'eutanasia, degli extraterrestri e soprattutto di che cosa sia il tempo, era indispensabile avere idee diverse. Resta al lettore il compito di stabilire chi dei due avesse ragione.

Luciano De Crescenzo (Tale e quale)

Nessun commento:

Posta un commento

Tutto quanto pubblicato in questo blog è coperto da copyright. E' quindi proibito riprodurre, copiare, utilizzare le fotografie e i testi senza il consenso dell'autore.