mercoledì 22 settembre 2010

Addio vecchie lampadine. Nel futuro dell'Ue solo led, alogene e fluorescent

Da questo mese non sono più in vendita le lampade tradizionali da 75 watt. Entro due anni i bulbi smerigliati scompariranno del tutto dai negozi rimpiazzati dai nuovi modelli a basso consumo. L’Unione europea manda in pensione le lampadine a incandescenza per sostituirle con le lampade a basso consumo energetico, più durature, economiche e di minore impatto ambientale. A partire da inizio settembre è scattato per tutti i negozi dell’Ue il divieto di commercializzare le vecchie lampadine da 75 watt, eccetto se vendute in stock, mentre già da un anno non si trovano più sul mercato quelle da 100 watt. Stessa sorte spetterà tra dodici mesi ai 60 watt, seguite a settembre 2012 dai 40 e 25 watt. L’addio al modello tradizionale, con bulbo di vetro e filo di tungsteno, è effetto di due regolamenti comunitari a favore dell’ambiente. Obiettivo: risparmiare circa 80 terawattora entro il 2020 (pari alla produzione annua di 20 centrali elettriche da 500 megawatt) e ridurre le emissioni di CO2 di circa 32 milioni di tonnellate l’anno.

Più luce con meno energia. Entro due anni le uniche lampade in circolazione saranno a basso consumo energetico. Si potrà scegliere tra alogene, lampadine a incandescenza migliorate di classe B e di classe C, lampadine fluorescenti compatte, lampadine a led. Le luci di nuova generazione richiedono fino all’80% in meno di energia e durano fino a 10 volte di più, permettendo a ciascuna famiglia di risparmiare dai 25 ai 50 euro all'anno sulla bolletta dell'elettricità.

A incandescenza migliorate. Classe B: grazie a un rivestimento a infrarossi hanno un’efficienza del 45% superiore rispetto alle lampade a incandescenza. Tuttavia il vantaggio riguarda solo il basso voltaggio, mentre le lampadine a tensione di rete si possono usare solo con un trasformatore. Classe C: sono composte da una capsula alogena all’interno di un bulbo di vetro, durano il doppio delle lampadine tradizionali con la stessa qualità di luce.

Le fluorescenti compatte. In commercio fin dagli anni 80 rendono quanto i vecchi bulbi smerigliati ma hanno un’efficienza di gran lunga superiore: durano da 6mila a 15mila ore. Un loro difetto è che spesso non si accendono all’istante, dopo aver premuto l’interruttore occorrono almeno 3-4 minuti per brillare del tutto. Inoltre contengono mercurio liquido e perciò rientrano tra i rifiuti pericolosi da smaltire in luoghi appositi all’interno di sacchetti sigillati. In caso di rottura sarà necessario areare la casa per disperdere le emissioni nocive e raccogliere il mercurio dal pavimento aiutandosi con nastro adesivo.

Le nuove alogene. A differenza delle alogene standard a bassa tensione, che possono raggiungere massimo l’efficienza della classe C (e pertanto rimarranno in commercio fino al 2016), le lampade alogene di nuova generazione contengono gas Xenon e si basano su una tecnologia recente che consente un risparmio del 25%. La loro efficienza va progressivamente migliorando. Test condotti da Altroconsumo su alcune marche tra le più diffuse (Auchan, Carrefour, Ikea, Megaman, Osram, Philips, Sylvania) hanno dimostrato che non si accendono in ritardo e hanno una resa dei colori molto più fedele alla realtà rispetto al passato.

Led, i diodi a emissione di luce. É la tecnologia più all’avanguardia oggi, ma ancora poco diffusa. Queste lampade sono efficienti quanto le fluorescenti compatte, non contengono mercurio e durano ancora più a lungo. In futuro potrebbero sostituire tutte le tipologie di lampade attualmente esistenti.

Erika Tomasicchio (Kataweb.it - 21 Settembre 2010)


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