Finalmente ero riuscito a prendermi un paio di giorni di ferie: ne avevo bisogno perché il mio ufficio era ridotto veramente male dall'ultima sparatoria con i sicari di Lenny Sparacello, il tizio che gestiva le corse di risciò fantasma sulla Settima Strada, giusto a ridosso della rosticceria Fletcher's, a pochi metri dalla gelateria Debbie's, che ha il parcheggio più grande di quello del pub Goldie's ma il personale è meno educato di quello assunto dalla latteria Roy's, che tiene così tanto alle divise dei suoi camerieri da avergliene comprato un intero container da Putzu Chan, il cinese che controlla mezzo porto e che sa sempre dove farti trovare la merce più a buon mercato sulla piazza.
Soltanto che con le divise Roy si era dovuto accollare anche una dozzina di cinesi sporchi e ammaccati che erano riusciti chissà come a infilarsi nel container, e Putzu Chan ne aveva approfittato per piazzarne un paio a Lenny Sparacello, cui doveva un favore.
E Lenny Sparacello, che ce l'aveva con me dai tempi in cui gli avevo fatto fare quattro anni di galera per averlo beccato a rubare mezza pizzetta nella panetteria Freddie's (allora mi pagavo gli studi universitari lavorando come addetto alla sicurezza in molti locali della Cinquantottesima), aveva addestrato subito i due cinesi trasformandoli in sicari e me li aveva mandati fin dentro casa, travestendoli da testimoni di Geova. Voglio chiarire una cosa: io non ho niente contro i testimoni di Geova nè contro un'altra mezza dozzina di religioni monoteiste. Ma se c'è una cosa che mi fa andare su tutte le furie è quella di essere svegliato la domenica mattina dal suono del campanello e sentire un tizio che, dopo aver sfondato la porta di casa mia, inizia a parlare in cinese mandarino alitandomi contro un misto di aglio e gatto fritto e intanto mi mette sotto il naso una .45 grossa quanto una Bibbia mormone, senza neanche darmi il tempo di togliermi un po' di crosticine dagli occhi e senza darmi il tempo di svuotare la vescica.
Tra l'altro io ho la cattiva abitudine di dormire nudo, ma ho ancora il sano vizio di andare a letto con un paio di armi, da fuoco o da taglio, infilate in due o tre orifizi del mio corpo, giusto per essere pronto a ogni evenienza, buona o cattiva che sia. E così il cervello del cinese con la pistola finì tutto sparpagliato sul soffitto, mentre il suo complice se la dava a gambe urlando per le scale mentre lo inseguivo correndo con i piedi nudi sulla moquette condominiale. Tanto rumore fece il fuggitivo che la signora Johnson, la vecchia vedova un tempo massaggiatrice sui treni interstatali che abitava all'appartamento 158, socchiuse la porta per controllare cosa diavolo stesse accadendo: e vedendomi nudo, urlò anche lei e cadde svenuta.
E fu così che lasciai perdere il cinese e Lenny Sparacello e le passeggiate al parco della mattina, e mi sollazzai con l'anziana vedova per tutta la santa domenica.
Mentre gustavo le lasagne che mi aveva preparato per cena, pensai che non avevo mai mangiato nulla di così buono.
Almeno, da quando la mia ex mi aveva lasciato per andarsene con Lenny Sparacello...
Soltanto che con le divise Roy si era dovuto accollare anche una dozzina di cinesi sporchi e ammaccati che erano riusciti chissà come a infilarsi nel container, e Putzu Chan ne aveva approfittato per piazzarne un paio a Lenny Sparacello, cui doveva un favore.
E Lenny Sparacello, che ce l'aveva con me dai tempi in cui gli avevo fatto fare quattro anni di galera per averlo beccato a rubare mezza pizzetta nella panetteria Freddie's (allora mi pagavo gli studi universitari lavorando come addetto alla sicurezza in molti locali della Cinquantottesima), aveva addestrato subito i due cinesi trasformandoli in sicari e me li aveva mandati fin dentro casa, travestendoli da testimoni di Geova. Voglio chiarire una cosa: io non ho niente contro i testimoni di Geova nè contro un'altra mezza dozzina di religioni monoteiste. Ma se c'è una cosa che mi fa andare su tutte le furie è quella di essere svegliato la domenica mattina dal suono del campanello e sentire un tizio che, dopo aver sfondato la porta di casa mia, inizia a parlare in cinese mandarino alitandomi contro un misto di aglio e gatto fritto e intanto mi mette sotto il naso una .45 grossa quanto una Bibbia mormone, senza neanche darmi il tempo di togliermi un po' di crosticine dagli occhi e senza darmi il tempo di svuotare la vescica.
Tra l'altro io ho la cattiva abitudine di dormire nudo, ma ho ancora il sano vizio di andare a letto con un paio di armi, da fuoco o da taglio, infilate in due o tre orifizi del mio corpo, giusto per essere pronto a ogni evenienza, buona o cattiva che sia. E così il cervello del cinese con la pistola finì tutto sparpagliato sul soffitto, mentre il suo complice se la dava a gambe urlando per le scale mentre lo inseguivo correndo con i piedi nudi sulla moquette condominiale. Tanto rumore fece il fuggitivo che la signora Johnson, la vecchia vedova un tempo massaggiatrice sui treni interstatali che abitava all'appartamento 158, socchiuse la porta per controllare cosa diavolo stesse accadendo: e vedendomi nudo, urlò anche lei e cadde svenuta.
E fu così che lasciai perdere il cinese e Lenny Sparacello e le passeggiate al parco della mattina, e mi sollazzai con l'anziana vedova per tutta la santa domenica.
Mentre gustavo le lasagne che mi aveva preparato per cena, pensai che non avevo mai mangiato nulla di così buono.
Almeno, da quando la mia ex mi aveva lasciato per andarsene con Lenny Sparacello...
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